domenica 29 giugno 2014

Vetri antisfondamento

Buongiorno, 
scrivo per avere un parere riguardo le misure di sicurezza per l'appartamento in cui andrò ad abitare di qui a un anno, attualmente in costruzione.
L'appartamento è su due livelli, pian terreno con giardino e primo piano con terrazzo. Sopratutto al piano terra ci sono ampie superfici vetrate che affacciano sul giardino. All'esterno avremo frangisole, non vere proprie imposte o portoni.
Nelle dotazioni di sicurezza di capitolato abbiamo contatto magnetico sulla porta blindata d'ingresso e rilevatori volumetrici all'interno. Sicuramente faremo montare i contatti magnetici su tutti i rimanenti infissi.
Ad ulteriore protezione le proposte che ci sono state fatte sono:- infissi anti scasso (che faremo montare)- inferriate virtuali (faremo predisporre gli infissi per un montaggio successivo, da decidere)- rilevatore da esterno per coprire l'affaccio del piano terra sul giardino (per intenderci dove ci sono le porte-vetrata)- finitura antimazza delle vetrate
Abbiamo capito che mettere mille sistemi di rilevazione di movimento o ingresso in giardino farebbe scattare l'allarme più facilmente, ma la nostra preoccupazione è evitare che qualcuno ci entri in casa (sopratutto se mia moglie fosse sola in casa).La domanda essenziale è: vale la pena di scegliere i vetri antimazza (sappiano che peserebbero più dei vetri normali, ma non uno sproposito), per ridurre il rischio di intrusione?Le inferriate virtuali sono uno strumento valido?
Vi ringrazio già da subito! 
- Giacomo 

Buongiorno Giacomo,
se il suo problema é la protezione quando lei é all'interno, direi che i vetri anti-sfondamento non fanno una grande differenza: in genere la notte si verificano casi di intrusione silenziosa per sorprendere o anestetizzare e sfondare il vetro rovina l'effetto sorpresa.
Credo che per questo specifico problema le barriere a stilo o i rivelatori perimetrali siano piú adatti.

lunedì 2 giugno 2014

Apple annuncia ufficialmente il suo ingresso nella Security

Nel discorso introduttivo che ha aperto i lavori del WWDC14, il CEO di Apple Tim Cook, ha annunciato l’ingresso del colosso informatico di Cupertino nel mondo della sicurezza e della home automation. Nella presentazione trasmessa in diretta streaming, è stata infatti annunciata una nuova applicazione che unificherà i protocolli dei maggiori produttori di building automation e risparmio energetico e che permetterà agli utenti di comandare luci ed automazioni della propria casa direttamente dal loro iPhone o iPad.

Ovviamente è presto per parlare nel dettaglio di come questa funzione verrà implementata, ma da quello che si è potuto capire, la nuova versione di iOS8, il nuovo sistema operativo mobile per iPhone e iPad disponibile da quest’autunno, integrerà le app già presenti sul mercato e create dai singoli produttori, in un unico ambiente nel quale sarà anche possibile raggruppare funzioni proprie di apparecchi diversi: per esempio, configurando zone / azioni comuni raggruppate alla stregua di una macro per eseguire più funzioni con un singolo comando (tipo: ‘Attiva Modalità Notte‘ = spegni luci + chiudi cancello garage + imposta temperatura termostato a minimo).

Si tratta a nostro avviso di una piccola rivoluzione che aspettavamo da tempo e che forse un po’ anche auspicavamo. Come spesso abbiamo scritto in questo blog, la mancanza di un protocollo comune che permettesse alle singole applicazioni dei diversi marchi di interfacciarsi e di scambiarsi dati è stata la causa frenante di un mercato, quello della sicurezza e dell’automazione, che da questo punto di vista non è certo al passo con i tempi. L’avvento di un colosso era prevedibile, ed è anche l’unica situazione auspicabile per uscire da un impasse del genere. E forse solo un colosso quale Apple (o Google) avrebbe potuto finalmente rompere il ghiaccio.

Sono parecchi ormai i settori tecnologici che hanno imparato a loro spese la lezione che il mercato degli smartphone ha impartito a tutti: non ci sono più spazi per applicazioni (soprattutto hardware) dedicate ai singoli impianti tecnologici — l’interfaccia utente è una sola (il cellulare) e tutte le altre andranno gradualmente a scomparire – e chi resta fuori dall’ecosistema è destinato a perdere. La stessa lezione la sta imparando anche uno degli oggetti intoccabili della tecnologia degli ultimi 30 anni, il telecomando della televisione, destinato ad essere gradualmente detronizzato dal tablet o dallo smartphone che non solo prenderà il controllo del cambio canale e della regolazione del volume sulla SmartTV, ma che porterà l’interattività nella televisione, i contenuti ed anche le scelte di cosa guardare (o dei videogiochi a cui giocare).

L’esempio del termostato NEST (azienda tra l’altro acquistata da Google) è stato il primo passo; poi è arrivato il sensore di fumo e adesso l’unificazione dei protocolli sotto l’ombrello di casa Apple – un ombrello capiente visti i numeri di telefoni, tablet ed app snocciolati proprio da Tim Cook durante la presentazione.

La Rivoluzione è iniziata: adesso, come scriveva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo, “bisogna che tutto cambi se vogliamo che tutto rimanga come è…