giovedì 29 novembre 2012

Antifurto per protezione notturna


Ho una casa con giardino e ho necessita’ di istallare un impianto antifurto attivabile principalmente la notte mentre sono in casa. Vorrei un consiglio sul tipo di sistema da far istallare per far si che l’antifurto scatti quando l’intruso salti il muro di cinta o quantomeno si avvicini troppo agli ingressi del piano terra che danno sul lato giardino o del primo piano che danno sul terrazzo. Grazie, Giovanni.

Buongiorno Giovanni

La soluzione ideale per lei e’ proteggere il perimetro della casa con delle barriere o dei sensori da esterno.

Tecnicamente ci sono diversi prodotti e tecnologie che possono assolvere il compito, bisogna solo vedere, in fase di sopralluogo con l’installatore, quale si adatta meglio alla sua configurazione. Per perimetri lunghi e non interrotti da colonne o ostacoli in genere le barriere sono la soluzione più efficace in quanto si adattano meglio alle superfici lineari; per spazi più variegati o con rientranze o colonne che ostacolano i raggi delle barriere si utilizzano sensori con copertura a tenda, quindi radente il perimetro ma installabili singolarmente a punto e che non necessitano della portata ottica.

Inoltre bisogna tenere conto di eventuali piante o oggetti che possono accidentalmente (a causa del vento, ad esempio) generare falsi allarmi o di animali domestici o volatili che possono attraversare l’area protetta.

Per il resto, qualunque buona centrale d’allarme fornisce la possibilità  di parzializzare - cioè di accendere l’impianto in modalità parziale la notte e totale (se avrà aggiunto anche sensori interni) di giorno quando non e’ in casa.



lunedì 26 novembre 2012

Aliquota agevolata IVA 10% per impianti antifurto

Abbiamo spesso parlato della detrazione IRPEF applicabile agli impianti antifurto, ma dobbiamo ricordare che esiste anche la possibilità di utilizzare un'aliquota IVA agevolata al 10% per una parte dei costi.

Ci tengo a sottolineare che non sono un commercialista e quindi invito i lettori a verificare con il loro professionista di fiducia gli eventuali aggiornamenti in materia - materia che e' in evoluzione costante, come ben sappiamo...

Comunque, per gli appassionati e gli esperti, consiglio vivamente la lettura di questa scheda informativa dell'Agenzia delle Entrate e la visione di questo video tratto dal canale YouTube della Agenzia medesima (si... - non lo sapevate, vero? L'Agenzia delle Entrate ha un canale YouTube!)

Protezione terrazzo e veranda


Vorrei sapere come proteggere la parte esterna del mio appartamento all’ultimo piano di una palazzina a 5 piani, in particolare il terrazzo (in parte coperto da una veranda che, soprattutto in estate, potrebbe rimanere aperta fino a tardi per il caldo), evitando che i ladri possono entrare in casa, saltando facilmente dal terrazzo condominiale sovrastante al tetto della mia veranda e trovarsi così facilmente sul terrazzo di mia proprietà. Ho un preventivo che prevede la protezione perimetrale delle finestre, provviste di grate, e della porta d’ingresso, nonchè un sensore volumetrico per l’interno. Manca però uno strumento che intercetti una presenza estranea nel terrazzo, soprattutto quando siamo presenti in casa e con le finestre aperte. E’ possibile prevedere un sensore volumetrico da mettere sulla parte superiore della veranda, che intercetti tale presenza e non provochi falsi allarmi quando c’è per esempio volatili o eventi metereologici particolarmente forti, quali piogge intense o grandine o vento? Il preventivo che ho è di circa 1.700 euro + iva e prevede una centrale di controllo a 8 ingressi, una tastiera , 1 sensore a doppia tecnologia a specchio a 7 tende, 1 modulo GSM, 9 trasemttitori via radio, 1 sirena per esterni, 1 sirena per interni. Tutto wirelless. Vorrei infine sapere se l’iva è al 10%.
Grazie
- Liana

Buongiorno Liana

Per la protezione in veranda, la soluzione più affidabile sarebbe proteggere il muro (e quindi gli ingressi) con un sensore con lente a tenda o con una barriera. In questo modo evita eventuali falsi allarmi causati da volatili e ha comunque una protezione sicura su tutta la superficie.

In alternativa potrebbe usare un sensore volumetrico da esterno che che darebbe maggiore copertura in veranda, ma anche maggiore esposizione ad eventuali allarmi legati a volatili ed eventi meteo: la prevenzione in caso di intrusione e’ superiore, anche se il grado di sicurezza in realtà non cambia di molto in quanto il suo vero interesse e’ prevenire lo scasso prima del tentativo e segnalare la presenza quando si trova ancora all’esterno. Forse il gioco non vale la candela e, comunque  l’ipotesi andrebbe valutata bene con l’installatore per non avere i problemi di cui sopra.

Il preventivo che ha inviato mi sembra congruo per il materiale che prevede, mentre per la parte dell’iva  le consiglio di fare prima una verifica con un esperto commercialista – d’obbligo per situazioni di questo tipo – e comunque, e’ possibile applicare l’aliquota iva al 10% con alcune restrizioni e dichiarazioni che potrà  trovare in questa utilissima scheda dell’Agenzia delle Entrate.


giovedì 22 novembre 2012

Altezza installazione sensore infrarosso


Salve a tutti,
ho un appartamento antico con un altezza del solaio di 4,5m, la stanza risulta essere 6m x 6m x 4,5m.
Mi chiedo se sia corretto posizionare i sensori all’infrarosso ad una altezza di 3,5mt in posizione centrale. E se nel caso esistano dei prodotti all’uopo.
grazie, Luigi
p.s. ottimo blog !!

Buongiorno Luigi

in genere i sensori hanno il diagramma di copertura allegato nelle istruzioni di montaggio, quindi come prima cosa sarebbe meglio verificare sulle istruzioni il raggio del suo specifico prodotto.
Normalmente l’installazione tipica sta tra i 2.10 e i 2.50m ma alcuni sensori a lunga portata possono essere tranquillamente installati anche a 3.5m di altezza (quindi, si, esistono prodotti specifici per il suo problema).

Detto questo, deve fare le considerazioni del caso relativamente all’area che deve proteggere: se orientando il sensore verso il basso non lascia zone scoperte non ci sono contro-indicazioni.


Z-wave, wireless ed il futuro dell’antifurto…


buongiorno, due domande:
1) mi chiedo se si conoscono esperienze di difficile convivenza (intendo interferenze) per sovraffollamento di protocolli wireless casalinghi; faccio un esempio di caso estremo,… ma non troppo: nella stessa abitazione wifi per internet, telefono cordless, campanello wireless, rete domotica wireless e impianto antifurto wireless.
2) sto valutando un impianto antifurto wireless e mi piacerebbe integrarlo, anche solo parzialmente, a un sistema domotico con protocollo z-wave,… ho cercato sul web, ma con scarso successo forse perchè in Italia è ancora qualcosa di poco conosciuto. Una centrale domotica potrebbe da sola con le opportune periferiche fare da impianto antifurto, ma ritengo che una centrale dedicata a questo mestiere sia meglio, se però la posso integrare alla rete domotica si apre uno scenario gestionale estremamente flessibile; suggerimenti?
Grazie
- Enea
Buongiorno Enea

  1. In teoria non dovrebbero esserci – o comunque settando canali diversi anche nel caso di utilizzo delle medesime frequenze si dovrebbero poter evitare, interferenze. Tuttavia in alcuni casi il problema si presenta, sia per problemi congeniti alla trasmissione radio (riflessione ad esempio), sia sia per la poca selettività di alcuni apparati radio non di altissima qualità’. Non dobbiamo dimenticare che ci troviamo in un campo, quello della trasmissione dati via radio, dove le potenze in gioco sono molto basse, le frequenze sono molto congestionate, gli ambienti sono angusti (solette, parti metalliche, etc.) e saturati da altre trasmissioni provenienti dall’esterno.
    L’esperienza in materia ci insegna che in genere queste problematiche si risolvono, più o meno facilmente, ma se il suo dubbio e’ relativo alla possibilità che si presentino fenomeni di interferenza la risposta e’ che, in effetti, la possibilità esiste.
  2. Z-wave non e’ ne’ tra i più conosciuti ne’ sicuramente tra i più adottati nel campo della sicurezza. Come forse avrà letto in altri parti del blog, c’e’ ancora una certa allergia da parte dei costruttori (Italiani e non) ad utilizzare protocolli non proprietari - indice a mio avviso di immaturità del mercato e forte limitazione allo sviluppo ed all’innovazione dello stesso.
    Da un punto di vista tecnico una centrale domotica potrebbe essere anche centrale d’allarme (ci sono in effetti sul mercato prodotti del genere, ma di taglio prettamente industriale). Le limitazioni poste da un lato dalla normativa (la necessita’ ad esempio di segnalare il taglio cavo in tempi molto ridotti - più veloci degli standard di interrogazione dei bus, il controllo di presenza delle periferiche e la loro necessaria auto-protezione dalla rimozione/sostituzione) dall’altro dalla diversa natura di un sistema tecnico da uno di allarme (il primo e’ aperto per definizione, il secondo e’ chiuso), hanno storicamente diviso le strade della domotica e dell’antintrusione soprattutto nella fascia bassa.
    Ora, rispondendo alla sua domanda, se nei sistemi via cavo il problema più  grosso e’ l’assenza di cablaggio strutturato nel civile, nei sistemi radio il polling continuo rappresenta un ostacolo per l’alimentazione delle periferiche: interrogare in maniera costante un sensore significa consumare drammaticamente le batterie (e quindi aumentare i costi), non interrogarlo significa abbandonarlo a se stesso e quindi metterne a repentaglio l’incolumità.  L’integrazione quindi e’ possibile ma a dire il vero più  che di integrazione si parla di somma dei due sistemi, quindi potrebbe passare segnalazioni e stati da uno all'altro, non so con che finalità’ pratica e vantaggio…
    Sono assolutamente d’accordo con lei che la strada sarebbe da percorrere e che aprirebbe scenari interessanti, soprattutto con l’integrazione del web e dei device mobili (smartphone ad esempio), ma per ora la situazione e’ questa.
  3. Suggerimenti…
    Personalmente ritengo che la problematica del cablaggio nel domestico non verrà  superata a breve: per come possiamo osservare l’evoluzione (sarebbe meglio dire l’involuzione) dell’impiantistica nell’edile degli ultimi 20 anni credo che sara’ un ostacolo duro da superare e lento a morire. Nel campo delle batterie invece si sono fatti passi in avanti giganteschi, aumentando le performance e riducendo i costi, quindi forse e’ più’ probabile che una soluzione arrivi dal wireless, soprattutto vista la penetrazione della banda larga e delle reti domestiche. Tuttavia, considerando anche le problematiche legate alla sensoristica, non mi stupirei di vedere soluzioni miste (alimentazione locale e trasmissioni wireless o powerline) che potrebbero agevolmente risolvere i problemi di cui sopra.
Ho cercato di essere sintetico, il discorso e’, come vede, complesso – ma la prego di non esitare ad inviare i suoi commenti, domande o dubbi a riguardo.

lunedì 19 novembre 2012

Collegamento lampeggiante per antifurto


salve
volevo sapere come collegare una sirena esterna a filo o un segnalatore visivo tipo lampeggiante che si attivi all’attivarsi dell’allarme, una sirena esterna wireless è già presente ma volevo una segnalazione anche sul lato opposto della casa. grazie a tutti. il mio sistema ha anche la possibilità di collegare delle sirene filari ma se volessi solo una segnalazione visiva come procedo??’
grazie a tutti Giuseppe

Buongiorno Giuseppe

Dipende dal tipo di uscita di allarme che ha la sua centrale. Se può pilotarla con un comando diretto deve solo collegare l’uscita d’allarme (lo stesso della sirena ausiliaria) all’input del lampeggiante, verificandone la compatibilità (voltaggio e logica di segnale NC, NO, etc.).

Se non dovessero essere uguali deve aggiungere in centrale un relè che le converta il segnale di uscita allarme in uno uguale a quello accettato dal lampeggiante.

Ovviamente dovrà anche prevedere l’alimentazione del lampeggiante che può essere, a seconda dei modelli, a 230Vac o in bassa tensione (ma in questo caso deve essere sicuro che l’alimentatore in centrale sia sufficiente per erogare la corrente necessaria).


sabato 17 novembre 2012

Antifurto con animale domestico


ciao e complimenti per il sito, ti scrivo perchè, vista l’ondata di furti che sta investendo la zona dove abito, vorrei avere una delucidazione sull’antifurto. io abito in un appartamento al secondo piano ma con accessi alle finestre agevoli per la presenza di terrazze, etc. mi sto interessando ad un impianto antifurto, specie perimetrale senza fili ma.. vorrei sfruttare la predisposizione filare che avevo fatto anni fa.. questa prevede le canaline sopra/di fianco alle porte delle stanze. la mia domanda è, visto che a me servirebbe per la notte, quando siamo in casa, e tenuto conto del fatto che abbiamo un gatto: è possibile sfruttare la predisposizione filare con dei sensori pir che puntino, e quindi vengano regolati, verso le entrate, restringendone l’angolo di rilevazione in modo da non suonare se qualcuno, a letto, si muove,  ma solo se vengono tagliati i raggi da chi entra dalle finestre, o tenti di aprirle (c’è sempre il problema del gatto, che non so se i pir lo escluderebbero, per le sue dimensioni). spero di essere stato chiaro, grazie mille. ciao  - Marcello

Buongiorno Marcello

Se pensi ad una protezione volumetrica delle stanze, la soluzione che permette al tuo gatto di circolare in casa senza far scattare l’allarme sono i sensori infrarosso o doppia tecnologia PET. Si tratta di sensori che analizzano il volume che genera l’allarme e distinguono una presenza umana da quella di un animale domestico di piccola taglia e peso – funzionano bene solo se il tuo gatto non pesa 30 Kg ed e’ grande come un vitello, pero’…

Per quanto riguarda invece la protezione delle entrate, puoi scegliere due soluzioni: o utilizzi dei sensori a tenda, che hanno una copertura particolare (come una tenda appunto) e quindi generano allarme solo se si attraversa il fascio dei raggi, oppure proteggi le finestre e gli ingressi con sensori, sempre a tenda, che rilevano l’attraversamento e quindi ti permettono di muoverti liberamente in casa la notte.

In genere quest’ultimo tipo di protezione e’ ideale per la parzializzazione giorno/notte perché  consente di abbinare alla sicurezza del volumetrico totale acceso quando non sei in casa la copertura dei varchi quando stai dormendo – senza problemi di falsi allarmi generati all’interno.

Tutto comunque e’ ampiamente disponibile via filo e quindi potrai tranquillamente sfruttare la predisposizione che hai già.


Alimentatore antifurto e ricarica batterie

Ho un problema : la sirena che suona da sola, cambiate le batterie centrale e sirena per un paio di settimane tutto a posto poi caos totale. la centrale e andata in tilt la batteria nuovo è scesa da 12v a 2,58v. (quella della centrale era 12v 7ah il tecnica mi ha venduto una da 12v 12ah) potrebbe essere la causa dei problemi? come mai in due settimana la batteria nuova e scesa a soli 2,58v.
grazie mille- Fabio


Buongiorno Fabio
ci sono alcune ipotesi da verificare: intanto, e’ sicuro che la nuova batteria sia compatibile con l’impianto? Deve essere ricaricabile (in genere sono al Pb) come quella originale ed in effetti e’ già strano che non sia una 7Ah.
Ammesso e non concesso che lo sia, qualcosa non va nel circuito di ricarica – probabilmente, nell’alimentatore.
Il fatto che la batteria sia diversa e che comunque il problema si sia generato alla sostituzione, mi fa pensare che il problema potrebbe anche derivare da un corto circuito nella batteria stessa.

Espansione impianto perimetrale


Salve, abito in una casa singola su due piani con giardino di circa 800 mq. Ho proteto l’abitazione con un sistema di allarme perimetrale “a piastrine” a filo sulle finestre (non sugli scuri)e con dei sensori volumetrici all’interno i quali, quando siamo in casa e soprattutto la notte, non sono attivati. Mi darebbe più tranquillità poter installare un allarme intrusione, il meno visibile possibile, sul perimetro del giardino o comunque all’esterno con lo scopo di avere un allarme prima dello scassinamento degli infissi: potrebbe consigliarmi qualcosa? Consideri che possiedo un cane di taglia media, circa dodici chili, che di notte dorme in casa ma di giorno è sempre fuori, e alcuni gatti sempre fuori. La ringrazio anticipatamente per la risposta. Maurizio

Buongiorno Maurizio

Un buon compromesso per proteggere il perimetro dall’esterno e garantire tranquillità contro i falsi allarmi provocati dagli animali domestici in casa e nel giardino sono i sensori a tenda, le barriere o le barrierine a stilo.

Si tratta di soluzioni abbastanza ‘invisibili’, se per invisibili intendiamo che esteticamente non debbano interferire troppo con la naturale bellezza del giardino e della casa, intervengono prima dello scassinamento dell’infisso e possono essere attivati in modo totale o parziale (la notte) proteggendo anche quando si e’ all’interno.

Sostanzialmente il grado di protezione e’ abbastanza simile: barriere e sensori a tenda proteggono con un raggio radente la superficie del perimetro (gli ingressi, le finestre o il muro), mentre le barrierine a stilo generano un fascio di raggi infrarosso incrociati. La differenza sta più nella parte installativa e nella effettiva adattabilità di una soluzione piuttosto che un’altra – ma questo andrebbe meglio discusso con l’installatore in fase di analisi dell’impianto.

Anche dal punto di vista dell’espansione dell’impianto in genere non ci sono problemi in quanto tutti questi prodotti sono disponibili sia via cavo che via radio, al limite sara’ necessario solo qualche adattamento in centrale.


venerdì 16 novembre 2012

Impianto antifurto da capitolato


Gent.le Sig. Mauro,
complimenti per questo interessante blog che da neofita mi sta appassionando molto.
Sto acquistando casa e da capitolato è previsto un impianto di allarme perimetrale e volumetrico con trasmissione dei segnali via telefono o GSM.
L’abitazione è posta al piano terra di una piccola palazzina autonoma circondata da un giardino in un quartiere residenziale del paese; l’appartamento fa angolo alla palazzina con 3 porte finestre, 3 finestre (tutte adiacendi al mio giardino privato di 200 mq) e la porta d’ingresso (unica via che comunica con l’interno della palazzina).
L’impresa mi ha proposto per la parte perimetrale la scelta tra contatti magnetici interni agli infissi o contatti a filo per le tapparelle.
Come volumetrico due sensori da interno da porsi in zona soggiorno e nel corridoio adiacente alla zona notte.
E’ prevista una sirena esterna e la predisposizione per quella interna.
Considerando che il mio giardino confina con i giardini degli altri appartamenti i quali confinano a loro volta con un parco pubblico e la strada limitrofa non sono sicuro che mi basti l’impianto da capitolato.
Cosa mi suggerisce al riguardo?
Cordiali saluti,
Federico

Buongiorno Federico

Per la parte relativa alla protezione perimetrale, dovendo scegliere, preferirei i contatti a filo: se la tapparella e’ abbassata consente una buona protezione sia di giorno che di notte - più  completa rispetto al contatto che protegge solo dall’apertura dell’infisso ma non dalla rottura del vetro.

Per quanto riguarda la protezione interna, due sensori potrebbero bastare se quello del soggiorno copre bene la porta di ingresso ed il corridoio risulta essere un passaggio obbligato. Verifichi che l’accesso eventuale dal bagno (che in genere tende ad essere sottovalutato) non presenti una possibile lacuna in termini di sicurezza. Eventualmente, comunque, aggiungere un altro sensore filare non dovrebbe essere un costo particolarmente pesante.

La presenza della sirena esterna e del combinatore GSM garantiscono una buona segnalazione. L’eventuale sirenetta interna le fornirebbe anche un avviso acustico più delicato in caso di intrusione notturna – senza dubbio migliore e più discreta di quanto possa fare una sirena esterna. Consigliata.

Direi che in linea di massima mi sembra che il suo impianto rispetti i requisiti minimi di sicurezza per l’abitazione che ha descritto. Se volesse proteggere meglio il perimetro può pensare a dei sensori a tenda, soprattutto per quando e’ in casa e le tapparelle sono alzate (e magari le finestre socchiuse, d’estate). L’installazione e’ semplice, possono sfruttare la stessa predisposizione ed il costo non e’ elevato.


domenica 11 novembre 2012

Installazione sensori perimetro esterno

Ciao io o appena preso 4 sensori della logisty per esterno gli (s144-22x) qualcuno mi sa consigliare una corretta installazione per il perimetro della casa tenendo conto che intorno cè tutto giardino? meglio installarli a muro o a palo?- Andrea

Buongiorno Andrea

l’installazione migliore dipende dalla protezione che viene offerta del sensore, più che da dove lo si fissa.
In genere, il fissaggio a muro e’ più adatto perché l’angolo di copertura e’ meglio definito ed il sensore stesso risulta maggiormente protetto da eventuali manomissioni. Tuttavia, questa e’ una considerazione strettamente teorica e nulla vieta (anzi, in alcuni casi può essere meglio) di fissare i sensori a palo per sfruttare al massimo il raggio d’azione.

Nel tuo caso specifico, vista la tipologia di sensore, sempre facendo una valutazione solo sulla carta, sarebbe meglio il fissaggio a muro pero’, ripeto, valuta innanzitutto quali vantaggi ti porterebbe in termini di maggiore sicurezza il fissaggio in campo aperto su palo e poi scegli la soluzione più efficace.

Differenze di prezzo nei contatti via radio antifurto


Ciao e complimenti per il sito.Mi sto accingendo all’acqusito di un impianto di allarme e mi sto addentrando nel labirinto dei preventivi.Ho sentito due aziende ed entrambi mi hanno consigliato un impianto con i sensori a contatto sulle finestre.Al di la dei preventivi che ancora non ho in mano (se poi potrò chiderti qualche consglio una volta che li avrò in mano te ne sarei grato)la cosa che mi stupisce è la differenza di prezzo che hanno gli apparecchi da sistemare sui battenti delle finestre.Un’azienda mi propone un apparecchio a 90€ (iva escl.) cadauno (marca A) l’altra esattamente la metà (marca B).Ora io mi chiedo, in un elemento che mi pare piuttosto semplice cosa può giustificare una differenza di prezzo di questo tipo?Fra i due che ti ho evidenziato, in particolare, quali sono le motivazioni che mi dovrebbero far propendere per il più costoso?Grazie mille. Luca

Buongiorno Luca

Sicuramente la parte meccanica del contatto e’ equivalente – ed infatti nella versione via cavo dello stesso prodotto sarebbe difficile riscontrate una differenza di prezzo cosi’ sostanziale.

Trattandosi pero’ di sistemi via radio, come forse avrai avuto modo di leggere anche in altri post del blog, la qualità  della trasmittente, la selettività  della radio e la scelta di componentistica adeguata per il basso consumo (e quindi risparmio di costo nelle batterie per la maggiore durata) portano il prodotto finale ad avere prezzi diversi.

La scelta ovviamente tiene conto del costo, ma deve anche essere valutata in termini di affidabilità del prodotto e prestazione: ammesso che i prodotti siano di livello minimo equivalente e garantito, un sistema con una radio migliore e più performante si giustifica in condizioni di maggiore copertura e/o difficoltà  di trasmissione, vuoi per distanza nella portata dei sensori, vuoi per interferenze ambientali presenti sul luogo dell’installazione.

A questo si aggiungono valutazioni di tipo più tecnico che in genere sono affidate all’installatore e, da qui, la difficoltà oggettiva da parte dell’utente di poter giudicare ‘a priori‘ la bontà di un prodotto rispetto ad un altro. Ma credo che questo discorso non valga solo per la sicurezza ma per tutte quelle applicazioni professionali dove l’installazione e la buona esecuzione del progetto incidono particolarmente e dove e’ necessario fare un atto di fede se non si hanno le competenze specifiche in materia.


Sensori perimetrali per veranda


Avrei la necessità di proteggere peritralmente una veranda, in alluminio anodizzato con finestre scorrevoli (in vetro-camera), che chiude sui tre lati un balcone coperto (di circa 2m x 4m).
Visto il poco spazio disponibile all’esterno della veranda per disporre i sensori, sono molto indeciso se ricorrere a tre barriere IR multifascio, una per ciascuna superficie esterna, o a tre sensori a tenda IR+MW.
Nel primo caso, soprattutto per motivi estetici, dovrei fissare le aste direttamente alla struttura in alluminio, facendo così scorrere i fasci IR radenti alle vetrate.
Nel secondo caso, dovrei posizionare i sensori a pochi centimetri dalla veranda, con i fasci che inevitabilmente colpirebbero, anche se in maniera radente, le vetrate.
Vorrei un consiglio in merito a quale protezione consiglierebbe nel mio caso.
Grazie
- Massimo

Buongiorno Massimo

Da un punto di vista strettamente estetico, i sensori a tenda, fissati sulla parte alta della struttura della veranda, sono una soluzione migliore; tuttavia, da un punto di vista della sicurezza le barriere mi sembrano piu’ adatte ed affidabili per questo tipo di impianto.

Se le finestre scorrono internamente rispetto alla struttura perimetrale, le barrierine a stilo si mimetizzano (si fa per dire…) nella struttura medesima limitando l’impatto estetico alla differenza di colore. Certamente, come lei ha detto, bisogna verificare, trattandosi di infrarosso attivo, che i supporti delle scorrevoli, piu’ che i vetri, non interrompano i fasci – ma questa e’ una verifica funzionale che puo’ fare solo otticamente sul campo.

Nel caso del doppia tecnologia a tenda il problema non si pone in quanto l’infrarosso non attraversa il vetro e quindi (sia all’esterno che all’interno) non ci sono contro-indicazioni. In ogni caso, non vedo particolari differenze da un punto di vista strettamente prestazionale e le due soluzioni, al netto delle valutazioni estetiche e di installazione che abbiamo visto, si equivalgono.

mercoledì 7 novembre 2012

#fierasicurezza Milano Rho 2012: operatori della sicurezza Italiana, ci sarete? Esponete, visitate? Dite la Vostra!

E’ iniziata oggi a Milano Rho la Fiera Sicurezza 2012 (7/9 Novembre), il punto di riferimento per tutti gli operatori Italiani della sicurezza.

Come per ogni edizione, le aziende fanno scelte strategiche di marketing: alcune la utilizzano per esporre i nuovi prodotti e le novità di mercato, altre fanno una presenza istituzionale per avere un contatto con il mercato, altre ancora non partecipano ritenendo che il mercato delle expo sia un modello obsoleto e costoso.

E voi cosa ne pensate? La vostra azienda espone? Siete installatori e andrete (o siete già andati) a visitare gli stand?

Lasciate il vostro commento e fateci sapere cosa ne pensate, come sta andando e cosa pensate di questa edizione 2012.

Protezione sensore a tenda esterno

Buongiorno, una domanda.

Mettendo un sensore a tenda sopra il telaio di una finestra che da su un terrazzo, questo ne protegge l’entrata: ma cosa impedisce di smontarlo, con un po’ di attenzione senza farsi rilevare dal sensore?
- Roberto

Buongiorno Roberto

se lo monta all’esterno dell’infisso (di solito questo tipo di sensore viene installato sono all’interno della finestra), il sensore è protetto anche quando l’impianto è disattivo da un sistema anti-rimozione che segnala l’asportazione dal telaio o dal muro.

Tutti i sensori sono auto-protetti (così come anche la sirena) da un circuito che si chiama anti-tamper 24h e che rimane sempre acceso. Sia per la rimozione che per l’apertura del contenitore.


martedì 6 novembre 2012

[APP] myBauxt porte blindate

Sebbene in questo blog si parli prevalentemente di sicurezza anti-intrusione in senso stretto, volevo segnalare una app utile al privato per scegliere la propria porta blindata.

Questa app, gratuita e disponibile solo per iOS (Apple), ha al suo interno una sezione, denominata “la mia sicurezza“, che in sei domande stabilisce la classe antieffrazione consigliata per la propria abitazione. I parametri presi in considerazione sono: dimensione del centro abitato e relativa zona di residenza, tipo di abitazione, piano, assiduità di presenza in casa e capacità di spesa.

Oltre a questa sintetica, ma comunque utile ed interessante mini-analisi, l’app presenta anche una simpatica funzionalità interattiva che permette di sovrapporre in tempo reale (ed automaticamente) l’immagine della porta sullo sfondo di una foto scattata nel luogo dell’ipotetica installazione – il vostro ingresso, ad esempio, per avere una prima idea del risultato finale.
L’uso è abbastanza intuitivo – anche se devo ammettere che necessitano forse un paio di tentativi prima di arrivare ad un risultato soddisfacente, ma la possibilità di ridimensionare la porta (e quindi di sovrapporla a quella esistente) e poi di salvare la foto per un eventuale utilizzo in fase di progetto o di acquisto, la rendono piacevolmente utile.

Se volete provare a fare il test della classe anti-effrazione o divertirvi a vedere come starà la vostra prossima porta blindata, potete scaricare la app gratuitamente cliccando l’immagine qui sotto.

Volete segnalare una app iOS o Android sulla sicurezza anti-intrusione antifurto? Compilate questo form.

domenica 4 novembre 2012

Sirena non suona in caso di allarme

Buongiorno,
sto cercando di far funzionare un allarme in una casa che ho acquistato un pò di mesi fà.
Si tratta di SEC TEC 1094 (con CT12) il quale sembra funzionare in termini di rilevamento dei sensori (es: se apro una finestra) + invio chiamata telefonica come previsto MA non suona la sirena esterna.
Quindi il mio problema è che quando la centrale fa scattare l’allarme NON Suona la sirena esterna (di cui ho appena sostituito la batteria interna).

Cosa può essere ? per caso devo sostituire anche la batteria interna della centrale ?

Grazie anticipatamente.
Cordiali Saluti
Andrea

Buongiorno Andrea

No, almeno non per questa ragione.
La batteria della centrale fornisce alimentazione in caso di mancanza di corrente di rete, ma non entra in gioco nel regolare funzionamento della sirena, la quale suona per alimentazione della propria batteria.

Dovrebbe verificare quale condizione impedisce alla sirena di suonare: la prima verifica da fare è se effettivamente la centrale invia il comando in caso di allarme. Se il suo modello prevede, ad esempio, che venga a mancare la tensione positiva di blocco sul collegamento con la sirena bisogna controllare che in condizione di allarme la caduta del positivo avvenga.

Può effettuare questo controllo anche lato sirena, ovvero accertarsi che in condizione di allarme il positivo di blocco non sia presente (o che comunque su quel morsetto succeda qualcosa che equivalga al cambio di stato da riposo ad allarme).

Se la centrale invia il segnale e la sirena lo riceve correttamente, il problema è quindi nella sirena – probabilmente è guasta. Se così non fosse, verifichi prima che la centrale sia programmata in modo corretto e che non ci siano esclusioni o settaggi che disabilitino l’uscita d’allarme.

Al netto di quanto sopra, se da tutti questi test non dovessero risultare problemi, è il caso di mandare la scheda della centrale in assistenza: ipotesi meno probabile delle altre, ma altresì possibile.

sabato 3 novembre 2012

Impianto spento senza alimentazione

ciao
ho un problema col mio antifurto e comincio a temere che chi me l’ha montato nn ne capisca molto; prima avevano messo una centrale della fracarro con tutti sensori fracarro e dava falsi allarmi ora hanno montato la centrale paradox e la sirena esterna è riomasta fracarro e cosi alcuni sensori, altri sono curtain.
il problema è questo ho scoperto che togliendo alimentazione elettrica l’allarme si spegne e la batteria è stata cambiata circa un anno fa; ma c’è di peggio simulando un intrusione la sirena esterna nn suona! e la batteria è stata cambiata 3 mesi fa.
sono veramente disperata grazie x qualsiasi chiarimento.
- Sabrina

Buongiorno Sabrina

Se togliendo alimentazione all’impianto la centrale si spegne, significa che la batteria in centrale è scollegata o totalmente scarica. In ogni caso, nessuna delle due opzioni è accettabile e tra l’altro non si spiega perché l’impianto non segnali la condizione di ‘batteria bassa’ – indispensabile per poter rilevare e correggere (al più presto!) il problema. Dulcis in fundo, bisognerebbe aggiungere che, in mancanza di segnale di blocco dalla centrale, quando togli corrente, la sirena dovrebbe suonare…

Per quanto riguarda la prova pratica di allarme, anche qui potrebbe essere un problema di batteria, per non dire di collegamento errato. Se la batteria ha 3 mesi (ed è carica), purtroppo la seconda ipotesi sarebbe drammaticamente vera e quindi non si spiegherebbe come mai questa situazione non sia emersa in fase di collaudo - perché hanno fatto una prova dopo aver cambiato la centrale, vero?

Sì, forse è il caso che tu senta un altro installatore…

Eliminare la condensa sulle barriere IR.

Ho un impianto di allarme esterno a r. infrarossi con rilevatori inseriti in colonne coperte da plexiglas scuro. Il funzionamento è buono però ho il problema della condensa che copre a tal punto il plexiglas da far scattare l’alarme. Come si può ovviare a ciò?.
Grazie per la risposta e cordiali saluti.
- Antonio

Buongiorno Antonio

Credo che la modalità operativa più utilizzata per questo tipo di problema, presente soprattutto nel mondo del TVCC dove si forma la condensa sulla lente della telecamera, sia l’installazione di una semplice serie di resistenze che, dissipando calore, scaldano quanto basta per evitare la formazione della condensa.

In genere si monta una seconda cupolina di plexiglas trasparente, che non influisce sulla trasmissione dei raggi IR, con all’interno delle resistenze sufficienti per riscaldare la custodia in stile lunotto termico: chiaramente dovrà verificare nel suo caso specifico l’applicazione ed il funzionamento.

Non serve molto calore (dipende da quanto è lo sbalzo termico con l’esterno, comunque) e – volendo, potrebbe anche verificare se è possibile un montaggio meccanico diverso direttamente sul sensore, verificando che sia la superficie del plexiglas che si scalda e non l’interno, se no peggiora il problema. Potrebbe ad esempio provare ad applicarle sui lati, senza interferire con la trasmissione dei raggi.

Falsi allarmi con sensore doppia tecnologia

Salve Mauro,
vorrei avere un suggerimento.
Per la protezione esterna di casa mia (casa singola), sto sperimentando da alcuni mesi un sensore a doppia tecnologia, lo spyout della Domotec.
Purtroppo, ho rilevato un discreto numero di falsi allarmi.
Temo che qualsiasi sensore a doppia tecnologia sia più o meno affetto da questo problema.
Per tentare di ridurlo, avevo pensato che era forse possibile proteggere una stessa area con un doppio sensore, con orientamento contrapposto, in modo che le eventuali interferenze dell’ambiente esterno (ad es. il sole) non possa influenzare entrambi i sensori.
I sensori dovrebbero operare in AND, ovvero far scattare l’allarme se entrambi rilevano (contemporaneamente o in un arco di 30-45 secondi) un’intrusione.
Non so se lo spyout ha già la possibilità di prolungare il segnale di allarme per un certo lasso di tempo.
Se non ce l’avesse, si potrebbe eventualmente utilizzare un relè a diseccitazione ritardata.
Che ne pensi?
E’ un sistema che potrebbe ridurre i falsi allarmi senza ridurre il livello di sicurezza?
Grazie.
- Enrico

Buongiorno Enrico

Non credo sia necessario ricorrere ad un secondo sensore, forse basterebbe far funzionare al meglio quello che hai già.

Sei sicuro che la modalità attualmente selezionata sia AND – vale a dire che entrambe le tecnologie devono rilevare un allarme per generare un segnale in centrale? Perché se dici che la causa dei falsi allarmi è il sole, questo non spiega per quale motivo scatti la microonda. Ammesso e non concesso che l’irraggiamento basso e diretta sulla lente causi una segnalazione sull’IR, non c’è nessun motivo tecnico per il quale lo stesso fenomeno fisico generi un disturbo sulla MW. Inoltre, dovesse essere diversa la causa del falso allarme, non la risolveresti aggiungendo un secondo sensore – se non al costo drammatico di ridurre la sicurezza praticamente a nulla.

Aprire la finestra temporale di rilevazione aumenta l’immunità ai falsi allarmi (ovviamente al costo della sicurezza), ma parliamo di frazioni di secondo o, al massimo, di secondi: un tempo come quello che hai indicato renderebbe inutile il sensore.

Prova a contattare l’installatore o, meglio ancora, direttamente il servizio tecnico Domotec ed esponi il tuo problema: magari è solo un guasto del tuo sensore o qualche errore nei settaggi di programmazione.

giovedì 1 novembre 2012

Allarme tecnico sensore allagamento

Buongiorno Mauro.
Si tratta di condominio con 54 Utenti. Ultimamente, data la vetustà, sono sorti problemi di rottura radiatori con relativi allagamenti e danni ai Condomini sia dell’appartamento interessato sia di quello sottostante con enormi guai e danni in pochissimo tempo.
Sarebbe opportuno installare una centralina con relativi sensori acqua via radio. Mediamenti i sensori neccesari sono 6 per appartamento (uno per zona radiatori conpreso locali sanitari ). Visto che si tratta di alloggi condominiali, inserirei per dare una ragione in più, un sensore a contatto (tipo CTSR) per il controllo dell’ingresso abitazione principale.
I sensori acqua dovrebbero essere alimentati a pile con trasmissione controllo codice e vita batteria

La centralina dovrebbe funzionare su rete fissa ma, a richiesta, anche su rete GSM per inviare, via SMS, maggiori informazioni sul sensore in allarme. Non ritengo vi sia la necessita di sirena esterna, sarebbe sufficente quella della centralina.

Ultima considerazione, visto l’immensità del mercato analizzato su internet, chiedo se esistono apparecchiature che controlli molti piu sensori.
Esempio: se ne installiamo 2 centraline GSM per scala (9+9 appartamenti totali sensori radio : 6SensX9=54 sensori acqua), eliminando, ovviamente, quello di controllo ingresso alloggio, sarebbe fattibile? Esiste qualcosa sul mercato. ? Il segnale radio a 433 dal piano 9 arriva ad aprire il cancello automatico. !!
In sostanza si potrebbe installare 6 centraline con 6 sens. X 54 appartamenti per un totale di 324 Sens. Penso che il problema sia anche che ogni centralina deve poter gestire l’invio codificato a possibili 9 Utenti. Ringrazio della cortese collaborazione e resto in attesa di consigli e suggerimenti.
Cordialmente Ivo

Buongiorno Ivo

da quanto leggo, in tutta sincerità, sono molto scettico sulla possibilità di realizzare un impianto simile seguendo questa strada.

Intanto avrei dei dubbi sulla portata del via radio: un conto è dire che un radiocomando apre il cancello dal nono piano, in campo aperto, un altro è essere certi che tutti i TX attraversino 4 solette (supponendo che installi la centrale al quarto piano, in posizione equidistante dagli estremi) senza problemi.

Inoltre non so se il gioco valga la candela: una centrale sola (o due) che gestisca quel numero di contatti ed abbia le necessarie zone 7 uscite per gli allarmi individuali esiste, ma il costo è elevato. Entriamo nel campo delle apparecchiature di taglio grande, o forse addirittura dei sistemi bus. Anche il costo di sei contatti radio per appartamento (e relative batterie) non è proprio poco…

Una soluzione alternativa potrebbe essere utilizzare le onde convogliate per i sensori di allagamento (non dovrebbe essere traumatico trovare delle prese in posizione bassa più o meno sparse per la casa) ed installare a quel punto un solo TX per scala. In questo modo si eliminano i costi di batteria, la segnalazione è singola per appartamento ed il costo è notevolmente più contenuto – ma bisogna affrontare il problema dell’interfaccia sensore / TX che forse richiede un modulino supplementare (sempre meno caro che una radio + una batteria, cmq).

Stato dell’impianto visibile o invisibile ?

Ciao,
sono un installatore elettricista, conosco la domotica, ma non installo spesso impianti antifurto. Ultimamente ho installato un impianto antifurto Bticino con all’esterno due lettori transponder articolo L4607. Il lettore transponder è dotato di un led che segnala lo stato dell’impianto (verde=impianto disinserito – spento=impianto inserito). Ora la domanda: un ladro, che conosce i colori del led, sa perfettamente quando l’antifurto è inserito o disinserito. Ammettendo pure che si possano programmare i colori, al ladro basterebbe osservare per qualche giorno il led per capire quando provare l’intrusione. Devo obbligatoriamente installare i lettori transponder all’interno della casa e impostare un ritardo in ingresso o esiste qualche altra soluzione?
Grazie
Nicola

Buongiorno Nicola

Esistono due filosofie nel campo della sicurezza – entrambe valide e con una loro logica, ma diametralmente opposte.

La prima sostiene che la segnalazione di impianto attivo debba essere visibile dall’esterno per fungere da deterrente e per ovvi motivi di praticità, soprattutto in impianti multi-utenza dove è comodo sapere prima di entrare se l’allarme è attivo oppure no. In effetti, se pensa solo all’uso familiare comune, personalmente ne vedo una pratica applicazione perché se non avessi la segnalazione led fuori dalla porta mia moglie farebbe scattare l’allarme almeno due volte alla settimana…

La seconda, invece, quella anglosassone, sostiene che la segnalazione non debba essere visibile, sia per non fornire un’informazione che – come giustamente lei ha segnalato potrebbe essere un aiuto ingiustificato al potenziale ladro, sia perché nel mondo britannico, patria originaria della sicurezza antintrusione, lo scopo è quello di catturare il ladro, non di segnalare l’intrusione.
Purtroppo qui da noi sperare in un intervento tempestivo delle Forze dell’Ordine, soprattutto in impianti civili, è abbastanza ottimistico (o forse quasi utopistico).

Chi ha ragione? Come vede, ci sono pro e contro in entrambe le situazioni che debbono essere valutate in base alle necessità ed alle esigenze del Cliente. Personalmente ritengo che si debba fare una scelta legata alla praticità ed al modo di utilizzo, piuttosto che puramente filosofica: sicuramente all’interno (e quindi invisibile) è meglio, ma se questo va ad intaccare la sicurezza (problemi nella gestione del ritardo di ingresso) o la convenienza dell’utente (paura di non riuscire a disattivare l’impianto in tempo, scarsa praticità) allora l’esterno vince.

Confronto di preventivi antifurto via radio

Buongiorno,
ho una casa in campagna e ho fatto fare due preventivi per un antifurto senza fili con centralina GSM. I preventivi risultano molto diversi soprattutto per il costo dei materiali e vorrei capire cosa devo scegliere.
Le scrivo i preventivi nel seguito.
grazie
Antonella

Buongiorno Antonella

Senza entrare nel dettaglio tecnico dei preventivi (che ho omesso per brevità), si tratta di prodotti comunque validi e di ottima qualità, entrambi omologati IMQ 2° livello.

La differenza nel costo è in parte anche legata al fatto che alcune voci sono quantificate in modo diverso (ad esempio, in un caso il GSM è a bordo della centrale, nell’altro è separato); si tratta poi ovviamente anche di scelte commerciali legate ai costruttori ed alle prestazioni tecniche che offrono (le prestazioni globali, il tipo di radio, la trasmissione, etc.) – che in una sintetica riga di descrizione posso essere difficili da estrapolare ma che all’occhio esperto dell’installatore dovrebbero essere più facili da comprendere soprattutto per il giusto dimensionamento dell’impianto.

Ad ogni modo, per rispondere al suo quesito, credo che il secondo preventivo vada più che bene e non avrei esitazioni a scegliere quello.

Protezione del terrazzo ultimo piano

Salve,
ieri pomeriggio ho subito un tentato furto. Grazie alla presenza di mio figlio, che si è accorto di rumori provenienti dalla porta, non sono riusciti ad entrare, pur danneggiandomi la porta. A seguito dell’episodio, ho deciso di installare un antifurto, ma non so come orientarmi. La mia casa è all’ultimo piano di una palazzina a Roma: la superficie è di 120 mq, ha un grande terrazzo di circa 25 mq con veranda e due balconi Vorrei un antifurto sicuro, che mi permettesse di intercettare i ladri prima che entrino e che abbia dei requisiti di sicurezza comprovati e di ultima generazione. Non vorrei altresì un antifurto sofisticato o superdimensionato rispetto alle caratteristiche della casa. In conclusione privilegerei l’entrata dell’appartamento e il terrazzo, senza dover spendere una fortuna. La ringrazio per l’attenzione.
- Liana

Buongiorno Liana

Per una buona protezione perimetrale le consiglio di chiedere qualche preventivo ad installatori specializzati per dei sensori a tenda da installare sulle porte/finestre o delle barrierine a stilo infrarosso. Non servono sistemi complessi o particolarmente costosi per fare ciò che chiede, probabilmente basta una centrale via radio con qualche periferica (sensori o barrierine, appunto.)

I sensori con lente a tenda sono pratici e veloci da installare e proteggono bene il varco, mentre le barrierine, sottili a stilo, possono essere installate anche all’esterno dell’infisso e quindi, sebbene un po’ più care, proteggono anche l’infisso e prevengono il tentativo di intrusione già all’esterno. Entrambe le tecnologie comunque sono particolarmente affidabili ed immuni ai falsi allarmi.

L’efficacia dell’antifurto soprattutto sul perimetro dipende molto dalle condizioni di installazione e quindi, più che di un prodotto specifico, si ha bisogno di una buona installazione che protegga in modo adeguato l’interno e non causi allarmi indesiderati.

Nel preventivo chieda anche l’installazione di una sirena da interno in modo che la segnalazione sia discreta ma sufficiente per essere avvertita anche all’esterno e mettere eventuali malintenzionati in fuga (come fortunatamente già successo!)

Protezione di un’abitazione isolata

Ciao
provo a spiegarvi il mio caso. Vivo in una abitazione abbastanza isolata, in campagna. I miei vicini sono alcuni parenti, ma non è detto che possano intervenire rapidamente.
Sto valutando l’installazione di un impianto di allarme ma la domanda che mi faccio è: indipendentemente dalla soluzione (perimetrale, con sensori interni, etc) e considerato che a me interessa prottegermi quando SONO in casa, che senso ha un allarme a sirena? Cioè, metti che questi mi scassinano casa, entrano, suona l’allarme, possono succedere due cose:
1 – scappano, ok, l’allarme ha avuto il suo effetto
2 – restano, tanto sanno che non può intervenire nessuno o sono organizzati per affrontarli
nel secondo caso la sirena non serve a nulla, no?
ha senso collegare un combinatore con la vigilanza privata? ma immagino i costi siano altissimi….

Per quanto riguarda la protezione, pensavo a dei sensori wifi sulle finestre della zona notte (in modo che possa muovermi liberamente) e dei sensori di movimento, doppia tecnologia, per i locali giorno. Se tentano di entrare nella zona notte suona l’allarme, se entrano nella zona giorno suona l’allarme.
Vorrei evitare perimetrali esterni, sia per i costi (il mio budget è limitato) sia per i rischi di falsi positivi.

che ne pensate?
grazie mille
andrea

Buongiorno Andrea

Per quanto riguarda l’aspetto ‘sirena’, vale a dire la segnalazione acustica dell’allarme, la considerazione primaria è che un tentativo di furto si basa principalmente sul fattore tempo e sul fattore sorpresa. Nel suo caso ancora di più perché, volendo lei essere protetto quando è in casa, più che del furto è preoccupato della protezione da rapina.

Detto questo, la sirena serve a segnalare che il tentativo di intrusione è stato rilevato e quindi scoraggia il malintenzionato che sa che il suo tempo è limitato: alla peggio arraffa qualcosa e scappa. Se è evidente (a lei e a tutti) che nessuno mai interverrà, allora qualunque segnalazione locale è inutile – ma questo vale per tutte le cose: se lei ha un campanello ma poi quando suonano non va ad aprire la porta, che senso ha mettere un campanello?

Quindi: la sirena da sola non basta. Deve mettere un combinatore telefonico e lo collega ai parenti o ai vicini (che alla peggio potrebbero anche solo chiamare le Forze dell’Ordine), o a Polizia / Carabinieri, oppure alla Vigilanza (il costo dipende da quanto è distante l’Istituto ma un preventivo se lo può far fare senza problemi).

Per quanto riguarda la configurazione direi che va benissimo.