venerdì 28 settembre 2012

Batterie per sistema antifurto wireless

Buongiorno… Avrei bisogno di un informazione: sarei propenso ad acquistare un sistema antifurto Logisty senza fili ( non ho alcuna possibilta’ di collegamento filare) con combinatore , sirena esterna e tastiera , mi serviranno 20 Sensori perimetrali e 2 volumetrici…la cosa che mi ” spaventa ” un po’ e’ l’idea di dover cambiare una trentina di batterie ogni due anni ( premetto che sono tutte al litio e le garantiscono a 4 anni di durata ma, sara’ vero? ) esiste un sistema per sostituire le batterie originali , una volta scariche, con delle batterie di ottima qualita’ ricaricabili? Grazie mille, Manuel

Buongiorno Manuel

Non posso darle delle garanzie nello specifico, ma in genere per quella che è la mia esperienza – soprattutto degli utenti che hanno impianti di questo tipo, le batterie durano in effetti i quattro anni (o poco meno) indicati.

Dipende anche molto da quanto attiva il sensore, perché consuma anche ad impianto spento: se per esempio lo utilizza in un esercizio commerciale o in un ufficio dove tutto il giorno la gente ci passa davanti, non c’è energy saving che tenga, le batterie dureranno meno (molto meno). Se è per un impianto di casa dove non c’è un passaggio costante (ammesso che la sua abitazione sia mediamente vuota durante l’orario lavorativo) allora è ragionevole stimare la durata di cui sopra.

Per quanto riguarda le batterie originali, in teoria qualunque batteria equivalente va bene: il costruttore individua nelle sue quelle con le caratteristiche più adatte al sistema (durata, curva di scarica, condizioni di utilizzo, etc.) e le commercializza garantendo la durata in quanto ne ha valutato le specifiche tecniche. Le batterie non sono tutte uguali e soprattutto quelle ricaricabili hanno prestazioni diverse: se vuole avventurarsi in un piccolo esperimento, sostituisca una batteria originale di un sensore con quella che pensa di utilizzare e veda la differenza in termini di consumo – presti però molta attenzione che la batteria sia adeguata e che l’erogazione di corrente sia compatibile con il funzionamento del sensore.


Antifurto per nuova attività

Salve, nell’immidediato devo aprire un’attività di posta privata, con servizi parabancari, vorrei sapere che tipo di antifurto utilizzare e quali caratteristiche deve avere.
grazie
- Loredana

Buongiorno Loredana

Ci sono diverse considerazioni da fare, ma molte riguardano più gli aspetti installativi che non quelli prestazionali dell’impianto antifurto – e forse li dovrebbe fare in loco con l’installatore. Non si tratta di vedere quale tipo di prodotto o tecnologia è adatta per lei, ma quale necessità di protezione (e quindi di sicurezza) risolve il suo problema.

Se la sua necessità di sicurezza è soprattutto rivolta alla presenza di pubblico nella sua attività, l’attenzione va rivolta ad un eventuale rischio rapina piuttosto che furto, quindi protezioni attive e telecamere TVCC; se invece il rischio è quando l’attività è chiusa, allora avrà una situazione di protezione contro l’intrusione con un sistema d’allarme tradizionale con particolare riguardo all’area che custodisce i valori e la cassaforte (o il locale valori dove è contenuto il probabile obiettivo di un furto).

Ovviamente, potrebbe avere entrambe le problematiche e quindi il suo sistema sarà la somma dei due. In ogni caso, dovrà avere una o più segnalazioni (quindi, ad esempio, sirena e combinatore GSM+PSTN) e possibilmente un collegamento con un Istituto di Vigilanza per un intervento immediato se conserva valori all’interno dell’attività quando è chiusa al pubblico.

L’importanza dell’analisi del rischio da fare con l’installatore sta soprattutto nel rapporto tra quanto deve proteggere e quanto tempo ha per intervenire: un sistema antifurto segnalal’intrusione, ma per quanto veloce possa essere, non può impedire l’accesso. Se nel (breve, speriamo) tempo che intercorre tra la segnalazione e l’intervento il danno procurato è comunque alto, dovrà aggiungere delle protezioni attive per rallentare l’intrusione e favorire l’intervento di Polizia o Vigilanza.


domenica 23 settembre 2012

Antifurto via radio mono-frequenza e qualità


Gentile Mauro,

ho visto che hai già trattato questo argomento sul tuo blog ma non ho trovato risposta ai miei dubbi… ne approfitto allora per chiedere un consiglio e una opinione più precisi.

Recentemente sono venuto in possesso di un sistema di allarme *** e mi sono cimentato nel testare il cosiddetto antijamming o antiaccecamento che dir si voglia. Con un comunissimo trasmettitore da radioamatore a 433/434Mhz sono riuscito agevolmente ad accecate i sensori, nel senso che ho tenuto occupata la banda radio e i segnali inviati dai sensori non venivano ricevuti dalla centrale. Risultato: se un ladro avesse adottato questa tecnica, sarebbe potuto entrare in casa senza problemi.

Ho allora chiesto spiegazioni al venditore che mi ha risposto che il loro sistema antijamming si attiva solo se l’interferenza dura per piu’ di 30 secondi e solo se l’interferenza è di una data natura. In sintesi, a mio avviso, è un sistema praticamente inutile. Ho provveduto a restituire il prodotto e sono stato rimborsato.

Allora mi sono documentato su internet e mi è stato consigliato un sistema a banda stretta FM con frequency hopping supervisionato, sempre a 433Mhz. L’ho comprato e messo in opera ma anche questo impianto, che ho pagato circa 3 volte quello precedente, si è rilevato vulnerabile sia in termini di mancata comunicazione radio sensori-centralina che di mancato avviso della presenza dell’interferenza (almeno considerando un tempo sufficiente per entrare in casa e sfasciare la centralina…). Anche qui ho provveduto a restituire il prodotto e sono stato rimborsato (un grazie a chi ha inventato il diritto di recesso ).

Scoraggiato da queste prove, ho infine provato un sistema a doppia frequenza ovvero 434+868Mhz dotato di antijamming. Per fare una prova decente mi sono procurato anche un secondo trasmettitore da radioamatore settato sugli 868Mhz. Risultato: se oscuro una frequenza, l’altra funziona. E se la centralina si accorge che c’è un’oscuramento contemporaneo di entrambe le frequenze, il sistema si attiva e va in allarme: grande! La cosa buona di questo metodo (che ormai ho montato da circa due mesi) è che non ho mai avuto falsi allarmi dovuti a questa funzione.

Allora io mi chiedo: esistono sistemi monofrequenza che abbiano un sistema di comunicazione decente?

Ed infine una curiosità: la frequenza 2.4Ghz che ha molti piu’ canali dei 433Mhz non può essere usata per i sistemi di allarme?

Grazie infinite!
Sergio

Buongiorno Sergio

grazie per questo interessantissimo post e per aver condiviso la tua esperienza – che sarà sicuramente molto utile anche agli altri lettori.

Sì, esistono dei mono-frequenza validi ma purtroppo sono difficili da distinguere commercialmente dagli altri in quanto il mercato è stato inondato da prodotti (soprattutto di importazione) a basso costo – i cosiddetti entry-level, che però hanno generato più confusione nell’utente che vero vantaggio economico.
L’assenza di una chiara normativa di qualità a riguardo ha ulteriormente reso la situazione più complessa per l’utente finale, soprattutto per chi non ha la capacità tecnica ed analitica che hai dimostrato verificando l’effettiva efficienza del sistema radio acquistato. E, a dirla tutta, aggiungiamo anche il problema della doppia finta frequenza, vale a dire di quei sistemi che utilizzano un doppio canale sulla stessa frequenza, facilmente oscurabile da una sola portante radio.

Non vogliamo entrare nel merito della (solita) polemica della metodologia del test che hai utilizzato – non hai tenuto conto del tempo dello scasso, sapevi il posizionamento e la configurazione del sistema, etc. etc. – ma è fuori di dubbio che il problema evidenziato è quanto mai reale: si tratta di sistemi che offrono un basso livello di sicurezza. In alcuni casi, basso vuol comunque dire sufficiente o, come usa dire, piuttosto che niente, meglio piuttosto.

Per quanto riguarda la frequenza 2.4GHz, in teoria è possibile ma ci sono delle considerazioni sia tecniche che commerciali che hanno (fino ad ora) limitato l’utilizzo di questa banda nella sicurezza. Ho provato brevemente ad illustrarle in questo post.

Grazie ancora per il tuo contributo.

Prove tecniche di portata sensore

Buongiorno Mauro.
Visto che mi sono iscritto, ricevo tutte le domande e le risposte del BLOG. Le leggo con interesse e piacere ed ho la netta senzazione di dialogare con una Persona seria, misurata e cordiale tale da indurmi a chiedere cortesemente di rivolgere richiesta di darti del Tu. Spero che mi sarà concesso.

Veniamo a noi, come ti avevo scitto in un post “OR o AND” uno dei due DUAL-IR che controlla le entrate e finestre dal giardino confinante con terreno agricolo è scattato ancora in occasione del benedetto passaggio del trattore. Naturalmente avevo fatto tutte le tarature che mi avevi consigliato ( recuperando i famosi manuali d’installazione !!!), purtroppo l’evento si è ripetuto. Ora sono rintervenuto ed ho posizionato il dip switch in ON che mi abbatterrà l’intensità del segnale. Ho controllato che le testine lavorino radenti alla facciata della casa ed ho regolato al minimo con il Trimmer la profondità di rilevazione delle testine. TUTTO CIO’ fatto di sera per vedere i leds lavorare e sentire il bib del buzzer. Naturalmente io alle regolazioni e mio Figlio a saltellare da un punto all’altro del marciapiede della casa. Gli adorati confinanti (non paganti) , seduti nelle sedie per vedere bene lo spettacolo e simpaticamente fare la ola ad ogni bip.
Ti chiedo: hai altri suggerimenti da darmi ? Esistono strumenti o metodologia per far divertime meno i vicini ? Anche perchè in effetti, non e facile avere la certezza di aver tarato bene e in SICUREZZA, vorrei che il trattore scorrazzasse liberamente ma non il malintenzionato.

Grazie Mauro, del Blog e del tempo che ci dedichi.
- Ivo

P.S.
Mauro, con tutta sicerità, riguardo ai post “dove ho sbagliato” e ”Dove sono i Costruttori“, sono rimasto molto deluso nel constatare che non vi siano stati commenti sia di Installatori sia di Costruttori. Avrei molto apprezzato i loro consigli, le loro considerazioni e suggerimenti. In questo grande mondo che si chiama SICUREZZA DELLE PERSONE, gli Utenti come me, e quanti chiedono aiuto a Mauro, desiderebbero questo. Peccato. !!!

Buongiorno Ivo

Innanzitutto devo dirti subito che provo un po’ di invidia (e credo anche i nostri lettori) per i tuoi vicini: perché non fai un video durante le tue prove di copertura così ridiamo un po’ anche noi ?

Scherzi a parte, non credo che a parte il walk-test, vale a dire la prova pratica di far pasare un bersaglio nella zona protetta, ci siano soluzioni pratiche alternative per provare l’effettiva copertura del sensore. Capisco anche però che il problema non è da poco: sicuramente la massa del trattore riflette le onde della microonda ed il calore generato dal motore (con relativo spostamento d’aria) interferisce con i fasci dell’infrarosso. Chiaramente questa importante interferenza ambientale entra nel raggio di copertura ed il sensore va in allarme.

Ridurne la portata è, come dicevamo, una soluzione – ma come hai sottolineato, va usata con cautela per non ridurre anche la sicurezza. Trattandosi di un trattore, neanche la soluzione di rendere il sensore un po’ più lento (aprendo la finestra del tempo necessario per far scattare l’allarme, sembra proponibile.

Ad occhio, la strada più percorribile mi sembra quella di associare un altro sensore (con tecnologia completamente diversa) tipo i tappeti sensibili o le pedane, oppure variare drasticamente l’orientamento – ma bisogna vedere se è possibile, installando ad esempio un sensore dall’alto con copertura a tenda. Un’altra alternativa sarebbe una barriera infrarosso attivo, con fasci a tagliare che, se non ti entra il trattore in casa, non dovrebbe dare falsi allarmi.

Pensi che si possa provare una di queste strade?

Impianto che suona in modo imprevedibile

complimenti! sono incappato x sbaglio, ma è un ottimo blog x me che sono ignorante è proprio ciò che serve, quindi ora ti tartasserò di domande,da ignorante in materia potrei fare delle pessime figure perdonami x ciò,già in partenza, ti elenco la mia urmet mod.1045005rivelatore doppia tecnologia micro245ghz/infrarosso sideltronic con combinatore GSMe sirena esterna sempre urmet1033/415 impianto in parte collegato da me e poi il tecnico,bene ora accade questo: come si inserisce dall’esterno suona a random staccato tutto dall’interno a volte suona poi magari x giorni nn la faccio funzionare e nn suona mai come la rinseriscoe disinserisco x alcuni gg mi suona anche se staccata dalla centrale e si accende la spia sabotaggio a volte anche spia batteria ma nn saprei come misurarla poi torna carica senza spia accesa,ora basta altrimenti do ancora fastidio grazia x eventuale risposta in anticipo ciaoo angelo

Buongiorno Angelo

Non sono sicuro di avere capito bene quale sia il problema, ma a grandi linee mi sembra di capire che ci sia un problema di collegamento e/o un problema di carica della batteria.

Potrebbe veramente essere qualunque cosa, detto così, ma credo che la cosa migliore sia chiamare il tecnico e fare una piccola verifica dei collegamenti (soprattutto del circuito anti-manomissione 24h visto che suona anche ad impianto disinserito) e dei livelli delle batterie.

Sono abbastanza convinto che sia un problema di facile soluzione e che l’installatore, verificando quanto detto sopra, in pochi minuti possa trovare il guasto.

Batterie scariche

ciao a tutti, volevo sapere se qualcuno può aiutarmi con un problema che riscontro con il mio antifurto da casa.
è da qualche giorno che mi lampeggia sulla centralina la spia delle batterie scariche, ho provato con il tester la carica delle batterie del sensore volumetrico e della sirena. Alla sirena ho cambiato la batteria a tampone ma non quella da 9V che me la dava ancora carica, mentre al sensore la batteria da 9V è carica. Nella centralina ho 2 batterie a tampone ma è sempre stata attaccata alla corrente, io ho questo antifurto da 3 anni e volevo sapere quanto durano in media le batterie di un antifurto e se qualcuno sa darmi un consiglio su come comportarmi..
- Igor

Buongiorno Igor

La durata media delle batterie è variabile: come per tutti gli apparecchi alimentati a batteria dipende da quanto consumano e da come viene effettuata la carica.

Il fatto che la batteria della centrale sia sempre collegata non esclude che non si possa usurare: alcune batterie ad esempio soffrono dell’effetto memoria, altre semplicemente dopo alcuni anni non si ricaricano più a dovere – anche perché non seguono una curva di scarica normale proprio a causa del continuo collegamento con l’alimentazione di rete.

Provi a misurare tutte le batterie (scollegandole completamente e mettendo un carico) e vedrà che troverà quella che è scarica e che causa la segnalazione di batteria bassa in centrale.

sabato 22 settembre 2012

Consigli antifurto fai da te

Splendido blog. Complienti.
Vista la tua esperienza, ha qualche consiglio per l’acquisto del necessario ad un antifurto fai da te?
- Sergio

Buongiorno Sergio

Consigli da dare ce ne sarebbero molti, ma in primo luogo bisognerebbe sapere esattamente su cosa…

Ho provato in questo post sull’installazione fai-da-te a fare una breve introduzione sulla prima delle grandi scelte (via filo o via radio?) e poi a raggruppare nella Guida tutti gli argomenti di base che possono aiutare a capire meglio il sistema antifurto più adatto alle vostre esigenze.

Come avrai letto invece mi astengo dal dare consigli strettamente commerciali su marchi o prodotti specifici – la parte relativa alla preventivazione dei costi è particolarmente soggetta a variabili sull’installazione ed il giudizio sulle prestazioni è un argomento troppo tecnico per questo blog.

mercoledì 19 settembre 2012

Telecamere allarmate per videosorveglianza

Salve.
Approfitto di questo ottimo blog per chiedere lumi.
Attualmente utilizzo un sistema di videosorveglianza con videocamere analogiche e un dvr avermedia.
Vorrei aumentare il livello di sicurezza, ma non vorrei utilizzare i sistemi “tradizionali” per varie ragioni:
– cavi interrati: costoso
– microonde: spazio insufficiente
– infrarossi attivi: difficoltà di impianto e facilità di aggiramento (per quelli su colonnine)
– doppia tecnologia: rischio significativo di falsi allarmi

E allora, girando in rete, ho trovato i sistemi di video analisi (ce ne sono tanti: aimetis, axis, tecnoaware, ecc.) che esaminano le immagini delle telecamere (analogiche o ip) e individuano le intrusioni all’interno di un perimetro.
Su youtube ci sono dozzine di video che mostrano come funzionano.
Si tratta però di sistemi piuttosto costosi e prima di avventurarmi nell’acquisto, mi piacerebbe sapere se qualcuno ha fatto esperienza in materia e se c’è qualcosa da tenere presente.
Insomma, ogni consiglio è bene accetto.
Grazie. Enrico

Buongiorno Enrico

si potrebbe scrivere un blog intero sulla questione ma, per cercare di dare una risposta anche se sintetica comunque utile alla sua domanda, direi che le considerazioni da fare sono soprattutto sulla buona illuminazione e sulla stabilità dell’area da controllare.

L’illuminazione è fondamentale in quanto la zona da proteggere dovrebbe essere il più omogenea possibile: avere forti sbalzi di luce comporta problemi in termini di analisi dell’immagine. Questo significa che deve fare attenzione alla regolazione (se presente) sulla telecamera – se è una day/night, ad esempio, o se ha una compensazione automatica – che le renda sempre il campo ben visibile. In assenza di regolazione automatica, dovrebbe compensare con illuminazione esterna, tradizionale o infrarosso a seconda delle necessità.

Legato a quanto sopra c’è anche la questione dell’ottica che monta la telecamera, in quanto il parametro influisce sulla sensibilità necessaria per una nitidezza sufficiente dell’immagine che dovrà essere analizzata. Più il campo è aperto, minore è il dettaglio dell’oggetto e viceversa.

Per quanto riguarda la stabilità, è un discorso soprattutto legato alla taratura che andrà a fare sulle zone allarmate. In genere è possibile selezionare solo alcune aree attive, o aree di maggiore sensibilità dove viene fatta l’analisi dei pixel. Cerchi di evitare, se possibile, situazioni dove ci possono essere interferenze ambientali (piante o oggetti che si muovono se c’è vento, ad esempio, o zone dove si possono creare improvvise luci od ombre). In un primo tempo, può collegare l’allarme solo ad una segnalazione acustica in modo da verificare che l’installazione non crei problemi ed eventualmente regolare le zone con l’esperienza acquisita.

Spero di esserle stato d’aiuto perché mi rendo conto che la materia è molto vasta… ma se ha altri dubbi non esiti a chiedere!

Antenna esterna per allarme wireless senza fili

Buongiorno!

Ho una centralinea di allarme con sensori in parte filari e in parte wireless.
Avendo per ragioni particolari necessità di azzerare il tempo di entrata e di uscita dall’appartamento, sono costretto ad attivare e disattivare il sistema via telecomando (trasmissione a 433,92 MHz con rolling code) dall’esterno.
Purtroppo la centralina non è installata molto vicina alla porta di ingresso e spesso non riesco a disinserirla o a inserirla, né ho la possibilità di installarla in posizione più vicina.
Se fosse possibile basterebbe portare l’antenna nei pressi della porta di ingresso collegandola con un un cavo schermato di circa 4-5 metri ma non so se la cosa possa funzionare (anche in relazione alla trasmissione del segnale dai sensori) né che tipo di cavo ed, eventualmente, di antennina esterna utilizzare (avevo ipotizzato di utilizzare una di quelle da una quindicina di centimetri, come quelle a base magnetica che vengono fornite con i decoder usb o pmci per notebook). Secondo lei potrei spostare solo l’antenna, e in questo caso ha dei consigli per il tipo di cavo e per l’antenna?
Grazie infinite!
- Maurizio

Buongiorno Maurizio

in teoria la situazione non è difficile (basta acquistare una qualunque esterna compatibile con la sua frequenza), in pratica bisogna fare molta attenzione.

Il collegamento in genere si fa con un cavo coassiale (anche questo facilmente reperibile), ma il punto è che se la centrale non ha una predisposizione per un’antenna esterna deve verificare con la casa madre se e dove è possibile collegarla.

Il problema, in sintesi, è che qualunque conduttore elettrico funge da antenna (in effetti basterebbe un pezzo di cavo della lunghezza esatta accordata sulla frequenza desiderata) e quindi è fondamentale che il collegamento al circuito sia schermato in maniera adeguata, altrimenti va ad alterare la lunghezza (e quindi la frequenza) su cui opera l’antenna, rendendola inutile.
In buona sostanza, se la scheda prevede un ingresso per l’antenna esterna non ci sono problemi; se l’antenna originale ha un ingresso intercettabile, si può fare – ma con il supporto della casa madre; se l’antenna è in parte sul circuito l’operazione è abbastanza complessa e solo la casa produttrice la può aiutare.

La buona notizia è che in genere il costruttore dovrebbe avere già previsto (o affrontato) questo tipo di problematica e quindi se lo contatta sarà sicuramente d’aiuto.

Ci faccia sapere !

sabato 15 settembre 2012

Proteggere un appartamento al secondo piano

Buongiorno Mauro e complimenti.
vorrei chiederTi consiglio su come proteggere il ns appartamento (3 locali) nel modo più intelligente possibile. Siamo al secondo piano di una palazzina di 3. Tutte le finestre (2) e portafinestre (3) hanno persiane a libro di legno. Abbiamo 2 balconi: uno più grande di circa 8mq su cui si affacciano la porta finestra della sala e quella della cucina, e uno più piccolo -4mq- su ci si affaccia la porta finestra della camera1 (rimangono 2 finestre di bagno e camera2).
Come lo proteggeresti? In particolare su balconi, tecnologia radio o filo? In media quanto sarebbe la spesa? (non vorrei ricevere preventivi alti senza accorgermene)

Grazie per la disponibilità.
Marco

Buongiorno Marco

Quale tipo di protezione stai cercando? Quanto sono accessibili i tuoi balconi dall’esterno?

Se la tua necessità è di proteggerti quando non sei in casa, allora un impianto filare (se hai la possibilità di passare i cavi) è la soluzione più economica e pratica: contatti magnetici sulle porte-finestra e un paio di sensori volumetrici all’interno. Un sistema di questo tipo di buona qualità con una sirena e magari un combinatore telefonico integrato parte da circa 500 euro + l’installazione (è una stima, più o meno di quanto mi aspetterei di vedere in un preventivo).

L’equivalente via radio è più costoso in termini di materiale ma risparmi qualcosa nell’installazione (anche se poi devi considerare i costi di ricambio ogni paio di anni delle batterie dei sensori).

Se invece pensi che ci sia un oggettivo pericolo di essere visitati durante la notte, quando sei in casa, forse le barrierine a stilo o dei sensori a tenda o da esterno per proteggere in modo più adeguato il perimetro potrebbero fare il caso tuo. La spesa sale un po’ (100 – 200 euro a seconda di cosa scegli) ma la sostanza non cambia.

Collegare DVR al combinatore telefonico

Salve… grazie di esistere!!!!!! io vorrei collegare il mio dvr della video trend ad un combinatore urmet già acquistato ma a parte l’alimentazione con trasformatore degli altri collegamenti ciò capito meno di poco…
Premetto che vorrei utilizzare la funzione motion del dvr su una telecamera difficilmente raggiungibile da animali ecc..(è interna) ed attiverei questa funzione solo di notte quando l’ufficio è chiuso e tra l’altro deve chiamare solo me quindi potrei comunque controllare le telecamere tramite rete che gentilmente mi spiega come fare?????
- Vittorio

Buongiorno Vittorio

la funzione di allarme della telecamera sul DVR la deve impostare selezionando l’apposito menu sull’apparecchio (dipende dal modello, ma credo che nelle istruzioni sia illustrato bene) ed è una programmazione software.

Per quanto riguarda il collegamento fisico al combinatore dovrà collegare l’uscita di allarme del DVR – anche qui, dipende dal modello ma dovrebbe essere indicata nel manuale – e collegarla all’ingresso di una delle linee di allarme del combinatore.

E’ molto importante che verifichi il tipo di segnale che l’uscita genera quando è a riposo / in allarme perché deve essere lo stesso segnale che il combinatore si aspetta. Ad esempio, se il combinatore interpreta un positivo (+5V) come segnale a riposo (quindi in condizione di non-allarme), l’uscita del DVR deve generare lo stesso +5V quando è a riposo. Se così non fosse (i due segnali non sono uguali) deve ‘girare‘ il segnale per renderlo omogeneo utilizzando un relè.

Compatibilità sensori via cavo

Buongiorno,
io ho una centrale che accetta sensori wireless e filari che attualmente ha installati solamente sensori wireless (ho acquistato casa e c’era già).
Vorrei mettere dei sensori esterni ma quelli originali wireless costano veramente molto. Se invece acquistassi sensori filari di un’altra marca, quindi non originali, posso collegarli alla centrale?
Grazie molte,
Valter

Buongiorno Valter
Sì, i sensori via cavo sono in genere universali – quindi non è necessario che siano obbligatoriamente della stessa marca della centrale. Ci sono alcune eccezioni (se la centrale è seriale/bus), ma non dovrebbe essere il suo caso.
Deve solo verificare che la logica di funzionamento – in pratica il comando elettrico inviato dal sensore – sia lo stesso (ad esempio, NC+) di quello accettato dalla centrale, al limite lo dovrà convertire con un relè.

giovedì 13 settembre 2012

Predisposizione volumetrica o perimetrale?

Buongiorno,
vorrei sapere la diferenza tra una predisposizione VOLUMETRICA o PERIMETRALE. L’impianto a filo potrà essere istallato in entrambe le predisposizioni?

Grazie,
Marco

Buongiorno Marco

La predisposizione è la stesura dei tubi entro i quali passeranno i cavi del sistema di allarme che collegano i sensori e le periferiche alla centrale. Serve esclusivamente per gli impianti via cavo, quindi la risposta è sì – entrambe le predisposizioni le permettono di installare un impianto via cavo.

La differenza è nel posizionamento dei sensori: la protezione volumetrica è quella per i sensori interni (infrarosso, doppia tecnologia, etc.) che proteggono i volumi delle stanze; la predisposizione perimetrale è quella sugli infissi o, al limite, sul lato esterno della casa, che protegge il perimetro (finestre, balconi, terrazzi, etc.).

Combinatore Telefonico e falso contatto

Buongiorno
io ho un problema a cui nessuno Sa Darmi risposta. Ho fatto predisporre l’impianto per un allarme fisso e me ne hanno montato uno con sensori alle finestre alle persiane e alle porte. Il tutto collegato ad un combinatore telefonico di rete fissa. Il problema che sia ad allarme inserito che ad allarme disinserito a volte quando ricevo una telefonata l’allarme inizia a suonare e il combinatore fa partire le chiamate. Ma non lo fa sempre … Ho di telefoni cordless con lo switch dato dalla Telecom .. Da cosa può dipendere? Sono disperata e le bollette sono salate.
- Marina

Buongiorno Marina
Credo che ci sia un problema nel collegamento del suo combinatore telefonico alla centrale.
Se il suo impianto è via cavo, l’unica interferenza che si può verificare è legata al comando che il combinatore invia alla centrale: probabilmente c’è un filo che è collegato erroneamente o che fa contatto su una linea di allarme (o qualcosa di simile che genera lo stesso effetto).
Faccia verificare il collegamento dal suo installatore – non dovrebbe essere difficile per lui trovare il problema.

venerdì 7 settembre 2012

Protezione di finestra con tettoia

Vorrei proteggere cinque finestre poste sopra una tettoia facilmente raggiungibile per mezzo del parapetto di una scala esistente a lato della casa.

Inizialmente pensavo a delle barriere infrarosso attive poste alle estremità della casa, le ho poi escluse per ragioni estetiche, quindi la mia idea era quella di utilizzare un sensore con doppia tecnologia da esterno (pensavo al Watch out di Risco Group o similare), ma ho dei dubbi sul posizionamento che mi verrebbe possibile in due soluzioni:

- posizionandolo sotto ad una seconda tettoia a fianco della casa, sarebbe coperto dagli agenti atmosferici e da eventuali tentativi di mascheramento, inoltre in quel punto avrei già una tubazione per portare il cavo. Verrebbe però installato ad una altezza di 1.10mt contro i 2.20mt generalmente consigliati. Leggendo le caratteristiche del sensore Watch out e similari, indicano l’installazione anche ad un minimo di 1mt.
Secondo Lei mantengono ugualmente una buona rilevazione ed una discriminazione all’eventuale passaggio di un gatto che spesso gironzola sulla tettoia?

-in alternativa potrei posizionarlo sotto alla gronda che però si trova a 2.70mt ed eventualmente inclinarlo leggermente verso il basso; in questo caso le finestre sottostanti (che peraltro sono quelle che terrei aperte durante la notte nel periodo estivo) sarebbero adeguatamente protette anche se così vicine e sotto al sensore?

Per ultima cosa le chiedo; considerando che la tettoia ha una profondità di 1.5mt ed un eventuale intruso la percorrerebbe avvicinandosi frontalmente al sensore, il campo d’azione del sensore sarebbe troppo ristretto per una corretta rilevazione?

Ad ogni modo sono interessato a qualsiasi altro Suo consiglio, anche utilizzando dispositivi diversi.

La ringrazio ancora per l’attenzione e la cortesia.

Cordiali saluti.
Riccardo

Buongiorno Riccardo

La prima considerazione è che, sia per la disposizione sia per la configurazione degli accessi, sembrerebbe una situazione ideale per una protezione con una barriera: la tettoia è lunga e stretta, le finestre sono allineate sulla stessa parete e la copertura deve essere radente ‘a tenda’ per via della presenza di animali. Non so quali siano le ragioni estetiche che l’hanno portata verso un sensore doppia tecnologia piuttosto che una barriera; a parte l’ovvia considerazione che ci sono due elementi invece di uno, l’ingombro non è molto diverso (anzi, in alcuni casi forse è addirittura minore) e utilizzando delle lenti che proteggono a fasci potrebbe installare gli elementi con delle staffe ad angolo alle due estremità, sfruttando di sicuro la canalizzazione sotto la tettoia almeno per un elemento.
Non credo che si debba scartare a priori, forse potrebbe riconsiderarla valutando altri tipi di barriere.

Detto questo, alla luce del fatto che la tettoia è lunga e stretta, avrei dei seri dubbi che un sensore montato a 1.10m da terra possa coprire adeguatamente l’area. Andrebbe orientato in modo che, almeno teoricamente, credo sia impossibile evitare l’eventuale allarme nel caso di visita felina. Certo, bisognerebbe provare (o valutare un tipo di lente adeguato) ma da un punto di vista teorico non mi sembra molto proponibile.

La soluzione dell’installazione in alto leggermente inclinata è migliore (rispetto all’altra), ma anche qui avrei qualche dubbio da far verificare sul campo. L’angolo di copertura non credo che le consenta di proteggere bene sia la prima che l’ultima finestra – da qualche parte genera per forza un angolo cieco, ma soprattutto puntando verso il basso la rilevazione del nostro turista felino è garantita, quindi la scelta di un sensore PET è obbligatoria.

A dirla tutta, Riccardo, io opterei per una protezione singola delle finestre con sensori a tenda dall’alto o con barrierine a stilo – soluzione esteticamente più gradevole anche se più complessa dal punto di vista installativo. Se tiene le finestre aperte la notte d’estate credo sia l’unica cosa su cui scommetterei per dormire sonni tranquilli.

Combinatore telefonico GSM e PSTN

Ho fatto installare un impianto di allarme filare di una marca conosciuta che funziona benissimo. Tuttavia ho scoperto, su internet, che con un semplice jammer (costo 200 euro) è possibile inibire il combinatore telefonico e se taglio anche il cavo della linea fissa la casa è senza protezione. La ditta non produce ad oggi un combinatore con funzione anti jammer e non da indicazioni alternative. Chiedo: esistono combinatori universali “di qualità” GSM + PSTN da abbinare all’impianto esistente
( riconosciuto dalla centrale dell’allarme che quindi non va in tilt)?

grazie infinite
mario

Buongiorno Mario

Sì, esistono diversi modelli sul mercato di combinatori telefonici che utilizzano il doppio vettore PSTN + GSM. Credo che quasi tutti (se non tutti) siano ‘universali‘, nel senso che accettano un segnale analogico dalla centrale – tipicamente un positivo a mancare (NC+) o comunque un comando che si può facilmente convertire con l’ausilio, ad esempio, di un semplice relè.

Per quanto riguarda la qualità, credo che possa trovare anche dei modelli omologati IMQ-Allarme: facendo una veloce ricerca su Google alla voce combinatore GSM+PSTN IMQ ho visto che compaiono numerosi risultati che potrebbero fare il caso suo.

giovedì 6 settembre 2012

Barriere o sensori a tenda?

Salve Mauro e complimenti per il suo blog.
Avrei una domanda da porle. In questi giorni ho consultato diversi installatori di impianti d’allarme per avere alcuni preventivi da confrontare e scegliere tra più proposte.
La mia richiesta è di poter mantenere attivo l’allarme anche quando sono in casa. A tal proposito ho avuto pareri discordanti tra i diversi installatori per le barriere antintrusione ed i sensori a tenda da installare sulle finestre. Alcuni mi hanno consigliato le barriere perché offrono a loro parere un livello maggiore di sicurezza e non possono essere facilmente “appannate”. Altri invece mi consigliano i sensori a tenda con l’anti-appannamento (rilasciati da pochi mesi sul mercato) perché le barriere a loro dire sono ormai una tecnologia passata che col tempo può generare più facilmente falsi allarmi ed inoltre sembrano essere più sensibili a luci provenienti dall’esterno.
Qual è il suo parere a riguardo ?

Grazie in anticipo per la sua disponibilità.

Saluti
Francesco

Buongiorno Francesco

In linea di massima credo che entrambe le valutazioni siano giustificate: come abbiamo già scritto, gli installatori, giustamente, tendono ad utilizzare prodotti e tecnologie (credo come tutti noi) con cui hanno maggiore dimestichezza, conoscenza e feeling personale.

Credo quindi sia normale che alcuni privilegino le barriere che, installate all’esterno e quindi più vulnerabili, sono maggiormente sicure ed auto-protette per via dei fasci di infrarosso attivo che generano; altri, magari hanno avuto problemi di installazione e di taratura e quindi propendono per i sensori a tenda per via della loro maggiore affidabilità anche in situazioni difficili.

Ripeto, sono valutazioni corrette e, come si dice in gergo, ci stanno. Personalmente anche io tenderei ad utilizzare le barriere in situazioni dove il passaggio o la sosta davanti alla porta o alla finestra è più facile o può passare inosservato (una casetta sulla strada con ingressi a piano terra, ad esempio). Dove invece l’esposizione alla luce solare può essere estrema e di varia natura (nel senso di inclinazione dei raggi), se il varco non è comodamente accessibile, opterei per i sensori a tenda con anti-masking.

Sono in effetti tecnologie entrambe valide e la preferenza personale dell’installatore è frutto della sua esperienza – e poi… de gustibus non disputandum est.

mercoledì 5 settembre 2012

Budget limitato e allarme wireless

Ciao a tutti, vi leggo da tempo anche se non mi sono mai presentato… Massimo da Siena

Cosa mi dite di quei modelli che si vedono in giro a meno di 100 euro tipo 2800, 2300 ecc ?

Premetto che vorrei proteggere la casa (in condominio al 1° piano e con giardino) di notte da possibili accessi alle mie finestre (4 + 2 portefinestre) chiuse da persiane (hanno già dei bloccaggi meccanici e qualcosa voglio aggiungere)….cosa mi dite di aggiungere sensori magnetici (“cinesi” ?)

Due balconi con persiana a chiudere la portafinestra…..potrebbero bastare due tendine?

Mi interesserebbe proteggere la mia famiglia di notte da balordi quando alcune volte sono fuori per lavoro….durante il giorno bene o male c’è sempre qualcuno in casa e nei paraggi

Ripeto che entrino a rubare (il nulla) quando non ci siamo mi interessa il giusto…..è fondamentale che non ci provino di notte (moglie e bambino di 4 anni soli)….ladri professionisti rimarrebbero delusi quindi non penso ci proveranno mai

Anche una lampada sulla terrazza che si accenda con un sensore di movimento potrebbe essere un buon deterrente

Scusate la mia richiesta con un budget limitato e allarme o pseudo SOLO via wireless, pendo dalle vs labbra…..sono un ex elettricista e perito elettronico (un pò arrugginito)

Grazieeee

Buongiorno Massimo

Per la protezione per gli accessi perimetrali potrebbe usare dei sensori magnetici di apertura sulle finestre e dei sensori infrarosso a tenda sulle due porte.

Collegando il tutto ad una centrale di piccolo taglio, con tastiera a bordo o radio-comando per l’attivazione notturna parzializzata, direi che risolve il problema del budget limitato garantendosi anche una protezione sufficiente, anche se minima.

Chiaramente il fatto di usare il via radio è svantaggioso in termini di costo (l’equivalente via cavo costerebbe meno), ma se non ha alternative credo che lo abbia già messo in conto.

Sulla qualità del prodotto consigliamo sempre di scegliere materiale omologato e di un marchio che garantisca una buona assistenza, soprattutto per i dispositivi wireless: risparmiare qualche euro per poi essere costretti a tenere spento il sistema per via dei falsi allarmi non è un buon investimento… e non risolve la sua necessità di sicurezza!

Per quanto riguarda le luci, assolutamente sì: costano poco (basta un infrarosso eventualmente abbinato ad un crepuscolare) e svolgono un’ottima funzione deterrente.

Dove sono i Costruttori??

Sig. Mauro Buongiorno. 
Grazie della pubblicazione del post “Dove ho sbagliato ? “ e delle sue puntuali considerazioni. Spero vivamente di aver contribuito a ponderazioni più attente sia per gli Operatori sia per gli Utenti.
Desidero solo condividere con voi la mia domanda ” I Costruttori ? ” Se penso alle disponibilità delle tecnologie hardware, alle possibilità di farle lavorare con un corretto firmware,alle immense soluzioni software, alle disponibilità del mezzo trasmissivo Internet ( purchè si utilizzino GSM di adeguata classe 50,00 €. per il costruttore), mi chiedo il perchè non ho trovato una centralina o non mi è stata proposta, che ci permetta a noi Utenti di visionarla dopo un evento, di interogarla per fare verifiche se tutto OK,con un interfaccia Utente semplice ma completo, di dare la possibilità agli Installatori di supportare da remoto la telediagnosi per i vari problemi che i Clienti possono incontrare o non volere affrontare, naturalmente pagando un canone d’assistenza GIUSTO. Si possono fare dei gestionali software che limitino al massimo gli errori di programmazione e variazioni e senza marchingegni d’ interfaccie seriali con applicativi da laboratorio(siamo nel 2012). I Manuali, Utente e installatore, depositateli nella centralina e responsabilizzate, con controllo e registro accesso, chi opera modifiche su di essa.
Non mi stancherò mai di evidenziare che state costruendo non un PC, non un televisore dalle 1000 funzioni, ma un ALLARME per proteggere le PERSONE e i loro beni, e che purtroppo i dati statistici sulle aggressioni e rapine ( appena pubblicati) sono spaventosi. Lo so, il Mercato, la concorrenza, i costi ecc. Ma se i venditori e gli Installatori possono avere gli strumenti della QUALITA’, e vengono spiegati onestamente, allora e solo colpa di noi Utenti finali. Ma basterà solo un evento di trovarsi in casa persone non gradite per capire che forse era meglio comprare un televisore più piccolo, un telefonino più semplice e spendere di più in QUALITA’ sull’allarme. Sig. INSTALLATORI il vostro lavoro è molto delicato difficile e serio, Aiutateci/vi ad avere più Qualità e serietà.

Sig. Mauro, grazie del blog e del tempo che ci dedica. Mi ripeto ma è quello che penso.

Buongiorno Ivo

Pubblico volentieri i suoi commenti, sempre ricchi di spunti di riflessione per gli operatori del settore e per gli utenti che leggono.

Mi permetto di aggiungere una piccola nota a corollario di quanto da lei già egregiamente esposto: lo scopo di questo blog è quello di fare un po’ di cultura della Sicurezza ed il mio impegno è cercare di aiutare chi si avvicina a questo mondo, per necessità o per virtù, a fare delle scelte ponderate per garantire la prestazione richiesta. Certo, la sicurezza è un costo – come lo sono tutti gli investimenti, ed in questi momenti di crisi è difficile far conciliare budget e performance. Ma, come ha scritto una volta un nostro lettore, spesso “Scappati i buoi, si chiude la stalla” e allora il danno è ancora più oneroso.

A dirla tutta, la sicurezza va oltre al solo discorso dell’antintrusione: chissà quante vite avrebbe salvato un semplice rivelatore di fumo domestico anti-incendio o un rilevatore di fughe di gas. Sono oggetti semplici, dal costo contenuto e dall’efficacia altissima. Come il salvavita sull’impianto elettrico – un costo, certo, ma che garantisce la sicurezza di tutti, grandi e bambini.

lunedì 3 settembre 2012

Impianto per villa singola

Buongiorno mauro,
Per la mia villa singola stavo pensando ad un impianto con barriere esterne a infrarossi. E’ problematica l’installazione con un terreno che in alcune zone non è pianeggiante ma presenta una pendenza? Ad integrazione di questa protezione vorrei collocare dei rilevatori perimetrali in corrispondenza di due basculanti, due porte e cinque finestre poste tra il piano seminterrato e il pian terreno. Potrebbe essere utile proteggere anche il primo piano o è uno spreco di risorse? Il rilevatore dovrebbe attivarsi in caso di apertura o anche in caso di rottura del vetro retrostante? Nel caso di installazione della sirena è preferibile avvisare il ladro che l’impianto è in funzione oppure ingannarlo con una sirena finta?

Grazie
– Paolo

Buongiorno Paolo

Diciamo che se il terreno presenta una pendenza l’installazione delle barriere è un po’ più complessa (quanto più complessa dipende dall’effettivo dislivello tra gli elementi); ci sono però diversi modelli che utilizzano un puntamento ottico laser per facilitare il compito — quindi in linea di massima non dovrebbe essere un grosso problema.

La protezione del primo piano credo sia necessaria e sicuramente non è uno spreco di risorse. A seconda di quelli che sono gli accessi e della relativa facilità o meno di utilizzo per un’eventuale intrusione, può decidere di limitare la protezione a dei volumetrici interni o a dei contatti magnetici (o sensori infrarosso a tenda) sulle finestre e sulle porte, ma lasciarli indifesi è certamente rischioso.
La scelta (contatto per la sola apertura piuttosto che sensore per rilevare anche la rottura vetro) dipende da quanto è esposto il primo piano: si accede solo con una scala? E’ possibile arrampicarsi da un muro vicino o da una grondaia? Tenga presente che deve proteggersi anche (e soprattutto) quando lei è in casa da eventuali attacchi notturni.

La sirena è un deterrente il cui principale scopo è quello di minare la tranquillità, si fa per dire, di chi tenta un’intrusione. Farla suonare significa avvisare anche i vicini o i passanti che c’è un tentativo di furto in corso e quindi indurre il ladro alla fuga. Ci sono situazioni dove è più logico ricorrere al cosiddetto allarme silenzioso, ma tipicamente si sfruttano quando si è certi di un tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine o della Vigilanza privata, quindi non credo possa essere il caso suo.

domenica 2 settembre 2012

Dove ho sbagliato ?

DOVE HO SBAGLIATO !!
Per punti:
1) Sono un UTENTE e non completamente a digiuno di elettronica e comunicazioni.
2) Devo proteggere la casa con giardino abbastanza isolata di un Figlio da solo. Cerco una soluzione via radio per mancanza di canalizzazioni.
3)Ricerco con curriculum sul mercato, richiedo e ricevo 6 visite di installatori, 5 li ritengo non sufficientemente chiari, poco competenti, vaghi nelle risposte, solo depliants, frettolosi e alquanto cari.
4) della sesta ditta non rilevo queste carenze ma, per sicurezza, faccio verifiche su internet e verifico il loro parco Clienti molto ampio e qualificato.
5) definisco il tutto: tipo impianto (radio) tipo sensori (due DUAL-IR per giardino) sei sensori a quadrupla protezione su inferiate di porte e finestre e un sensore incendio. In un giorno fatto il lavoro.
6) Primo scontro. I sensori su porte e finestre li pretendo fissati con viti e non con Bi-adesivo, si possono allentare con il tempo e controllando vibrazioni scatteranno. Manuale NIENTE, se ha bisogno ci pensiamo noi ! Hai !!
7) Scatta allarme di sensore esterno( vedasi post del 17/8/12 OR o AND. Sono da tarare giustamente. Manuale solo depliants ma quello installatore NO ! Non posso fare le tarature suggeritemi dal Sig. Mauro, non so quali DIP-SWITCH muovere. Intervento 150,00 €. Vado in internet e un GENTILE rivenditore mi fornisce il manuale installatore. Ora sono autonomo era una sciocchezza.
8) Debbo eliminare un numero telefonico di destinazione All. Finalmente sul manuale Utente c’è l’operatività. Volevo che sul quel numero (GSM) arrivasse anche SMS che la centralina preve. Cerco sul manuale ma, non c’è l’instruzione. Dovè allora ?. Sul manuale installatore. Debbo scegliere ancora una volta 150,00 € oppure ricercare il manuale installatore e verificare anche questa Banalità. Epoi ………..
9) Chiudo e mi scuso per la lungaggine. Dove ho sbagliato nelle scelte. ? Dove sbagliano gli installatori. Quel sensore che andava sempre in allarme lo dovuto isolare togliendo la batteria ma mi ha tolto anche il sonno perche il giardino non era più protetto e per una settimana potevano succedere cose spiacevoli come già avvenuto. Per cortesia un po di serietà, di correttezza, di rispetto per i Clienti, sono apparecchiature per la sicurezza e serenità delle Persone.
Sig. Mauro, grazie del blog e del tempo che ci dedica.
Cordiali saluti Ivo

Buongiorno Ivo

Il suo messaggio è una triste quanto reale testimonianza della delicata situazione di mercato in cui purtroppo ci troviamo. Mi riferisco alla sicurezza, oggetto di questo blog, ma anche a tutti i settori che riguardano gli artigiani, i professionisti ed i tecnici in generale.

La sua storia si commenta da sola, non credo ci sia altro da aggiungere.

Certo, per affrontare l’argomento in tutta la sua complessità ci vorrebbe forse un altro blog intero – conoscendo ed avendo vissuto queste problematiche dall’interno per tanti anni le garantisco che la sua giusta frustrazione è condivisa anche da parecchi installatori, soffocati dai sempre più alti costi di gestione ed impossibilitati ad offrire un servizio di assistenza degno di tale nome a prezzi adeguati per il mercato attuale.

Una nota sulla consegna dei manuali però credo sia doverosa: capisco la resistenza e ho discusso per ore con gli installatori sulla consegna o meno del manuale di installazione al Cliente, ma resto dell’idea che chi acquista un prodotto abbia il diritto di avere tutta la documentazione. Magari anche solo su richiesta, ma comunque di averla. Se il Cliente, a suo rischio e pericolo, decide di operare sulla sua apparecchiatura, deve essere nelle condizioni di farlo. Anche se questo significa invalidare la garanzia e rischiare di alterare la prestazione del prodotto.

Grazie ancora per la sua preziosa testimonianza,

- m.

sabato 1 settembre 2012

Collegamento sensori gas e allagamento

Buongiorno,
innanzitutto complimenti per la chiarezza di esposizione, questo blog è davvero utile per chi si cimenta per la prima volta con questi argomenti. In parte ho trovato molte delle risposte che cercavo ma vorrei approfittare comunque della Sua competenza.
Premetto che abbiamo acqusistato casa da un costruttore in corso d’opera con impianto elettrico ormai preidisposto e tubazioni ovviamente ridotto all’osso. In ogni caso dopo opportuno incontro con l’installatore abbiamo condiviso la possibilità di installare un impianto filare per questione di convenienza economica e a mio pare anche di sicurezza (conviene con me?). Ovviamente vorrei limitare al massimo le tracce da fare in quanto il costruttore ha già storto il naso per l’ eventuale tinteggiatura.
Premesso ciò provo a riassumere i miei dubbi.
Esigenze:
- la centrale dovrebbe essere di tipo filare con relativo compilatore GSM e tastiera (credo sia migiore della chiave vero?). Mi chiedevon se esistono delle centrali in parte filari in parte wirless;
- in tutte le stanze vorrei prevedere un sensore a doppia tecnologia ma nn ho bene capito se debbano essere alimentati (ho letto su alcune case costruttiric che richiedono alimentazione in continua) oppure se hanno delle batterie. Credo che comunque poi vadano cablati alla centrale vero?;
- nella cucina vorrei inserire inoltre un rilevatore gas anche in questo caso va alimentato?
- nella cucina vorrei inserire inoltre un rilevatore gas e acqua anche in questo caso va alimentato cablati alla centrale?
- nei bagni inserire inoltre un rilevatore acqua anche in questo caso va alimentato e cablati alla centrale?
- sulla porta di ingresso credo vada bene un contatto magnetico;
- tutti gli altri accessi esterni balconi/finestre danno su di un terrazzino lulngo circa 15m. L’ idea iniziale era quella di inserire una barriera esterna ad infrarossi che coprisse tutta la lunghezza del terrazzo per limitare gli scassi da fare rispetto a contatti magnetici. Ora però ho letto anche dei sensori a tenda e non so quale tra i 3 tipi possa essere la migliore scelta nel rapporto quallità prezzo tenendo conto anche degli eventuali scassi da fare per l’ alimentazione.

L’ installatore vorrebbe utilizzare materiale CIA ma io non ne conosco la bontà e vorrei capire tra gli altri costruttori Urmet, Bentel, Siemens, etc quale potrebbe fare al mio caso.
La ringrazio in anticipo per i Suoi consigli.
Fabio

Buongiorno Fabio

Proviamo a riassumere le risposte, allora:
Tastiera e chiave sono due modalità di inserimento diverse: dipende dalle sue preferenze e dall’utilizzo — non è che una sia migliore dell’altra. Se ha tanti utenti che accedono, per esempio, la tastiera è più comoda ed economica; ma se ci sono persone anziane o con scarsa dimestichezza con i numeri o con la tecnologia, la chiave è meglio.
Devono sicuramente essere alimentati. O dalla centrale in corrente continua o con delle batterie se usa il via radio (in questo caso il collegamento fisico col cavo alla centrale non serve).
Sì, in genere il rilevatore di gas va alimentato – anche perché è veramente utile se è collegato all’elettro-valvola che blocca l’erogazione in caso di fuga. Io ne ho montato uno della Belt a casa mia e mi trovo bene (se vuole dare un’occhiata al loro sito sono nella sezione rivelatori gas uso domestico).
I sensori gas e allagamento possono essere collegati alla centrale allarme (ma non devono necessariamente esserlo). Per l’alimentazione bisogna vedere se l’alimentatore della centrale è adatto (quanta corrente eroga?), mentre per l’allarme non ci sono problemi.
Come per il gas.
Sì.
Valuti con l’installatore. I costi sono abbastanza equivalenti, ma ci sono considerazioni importanti in termini di praticità di installazione e immunità dai falsi allarmi.

Per le marche, come avrà letto, non esprimo giudizi. Faccia però dei preventivi alternativi basati sulla medesima specifica tecnica con installatori che montano prodotti diversi e valuti quale ritiene sia migliore per affidabilità e servizio.

Grazie.

Allarme con telecamera IP

Salve, sono nuovo del settore, e mi sto appassionando molto alla videosorveglianza ed alle sue applicazioni.
Ho una domanda da porvi, allora ho acquistato una ipcam economica, che ha dei contattio IO di questo tipo:
1) 5v
2) output
3) input
4) input gnd

ho comprato un contatto magnetico CIA con due fili in uscita, ma non riesco a capire come collegarlo, in pratica sia quando i due contatti sono uniti che disgiunti, la telecamera mi va in allarme…
sui contatti 1e2 ho messo un led che mi segnala visivamente l’allarme.
attendo fiducioso una vostra risposta.

Grazie mille.
Antonio.
Buongiorno Antonio

Posso intuire il significato delle scritte sulla morsettiera, ma prima di effettuare il collegamento io leggerei cosa è scritto nel foglio di istruzioni.

Il morsetto 1 è chiaramente l’alimentazione e il 2 dovrebbe essere l’uscita del segnale, ma sul 3 e sul 4 cosa bisogna passare alla telecamera? Perché se, ad esempio, il circuito di allarme è un NC a positivo deve alimentare la serie (il che spiegherebbe perché ora la telecamera sia sempre in allarme — sulla serie del contatto è assente il positivo e quindi è aperta, in allarme).

Anti-manomissione e chiave sprogrammata

Nell’aprire la mia centrale cia protec3 per riprogrammare la chiave elettronica scatta l’allarme anche dopo aver disinserito la stessa con la chiave meccanica; è normale, lo fa per un tempo stabilito, o sono io che sbaglio la procedura? Inoltre quali sono le cause che possono far perdere il codice ad una chiave elettronica con una certa frequenza (magari due volte l’anno è normale!).
Grazie
- Vincenzo

Buongiorno Vincenzo

Credo che la segnalazione di allarme ad impianto disattivato sia una funzione normale della sua centrale legata al circuito anti-manomissione (24H anti-tamper). Serve a segnalare che è stata aperta la centrale per effettuare una manutenzione e, come lei scrive, dura solo per un tempo limitato di alcuni secondi – ovviamente ad impianto disinserito.

Per quanto riguarda la perdita del codice memorizzato, le cause possono essere diverse ma certamente non è normale. Trattandosi credo di una chiave elettronica (in genere con una EPROM a bordo) potrebbe essere un difetto o un cattivo isolamento della chiave – un campo magnetico intenso vicino ai contatti della chiave o dell’elettricità statica possono provocare questo tipo di problema. Comunque, ripeto, non è normale e credo che se segnalerà il problema alla casa dovrebbero sostituirgliela.