giovedì 26 luglio 2012

Regolare la portata dei sensori doppia tecnologia

Ciao Mauro,
grazie per i consigli e il blog, molto interessante.

Io ho una configurazione con sensori curtain posizionati a copertura di un lato di 10m (a 2 metri di altezza e circa un metro di distanza dal muro, quindi non a raso). Purtroppo la rilevazione non funziona a dovere in quanto spesso non rileva i movimenti specialmente intorno ai 9-10m (sopratttutto se molto rapidi).

Purtroppo non ho un rapporto di fiducia con l’installatore (cattiva installazione e posizionamento – per esemio non ha collegato le uscite di anti-masking e manomissione) per cui ho provveduto a rivedere la taratura dei sensori da me.

Quindi ho alzato al massimo i trimmer per PIR e MW, impostato i dip-switch su sensibilità molto alta e impostata l’attivazione su AND.

A questo punto mi chiedo se questa configurazione sia quella con maggiori prestazioni (ovvimente compromettendo i falsi allarmi)….in teoria con questa configurazione dovrebbe darmi massima sicurezza per tutta la portata del sensore? O mi sbaglio?

Ti ringrazio per il tuo aiuto,
Francesco

Buongiorno Francesco

Sì, direi che con le regolazioni che hai fatto dovresti ottenere il massimo dal sensore.
Una cosa però puoi ancora verificare: il lobo della MW non crea in genere problemi in quanto abbastanza aperto, ma il PIR potrebbe essere orientato male e quindi perdere di sensibilità nei fasci più esterni.
Verifica che la lente sia effettivamente in asse con l’area che deve proteggere facendo un walk test (cammina attraversando la copertura e guarda se il led dell’infrarosso si accende). Prova, se dovessi avere ancora problemi di portata, a fare dei micro-aggiustamenti per variare l’angolo rispetto al pavimento e vedi se la situazione migliora. Il PIR potrebbe puntare troppo verso il basso (o troppo verso l’alto) ed essendo l’area di copertura un settore circolare (la forma di una fetta di torta), il posizionamento errato influisce sulla mancata copertura più esterna.

Interferenze tra due sistemi via radio

Salve
Io mi trovo nel solito problema. Devo istallare dei sensori da esterno ed il costo per ogni singolo sensore della marca del mio allarme perimetrale (fiestre+periane) è davvero troppo alto. Nel caso optassi per la scelta di un nuovo sistema d'allarme solo per l'esterno è possibile avere delle interferenze tra i due sistemi?
Grazie.
- Mirko

Buongiorno Mirko
In linea teorica, no.
Se i due sistemi sono di buona qualità non dovrebbero interferire tra loro. La trasmissione radio avviene in modo codificato solo in situazioni di allarme del sensore, quindi si tratta di una trasmissione impulsata e non continua – che significa in pratica che avrebbe solo rischi di ‘collisione’ in caso di allarmi simultanei.
Le due centrali, pur essendo accordate sulle stesse frequenze, sentono i segnali ma solo quella che interpreta, attraverso la decodifica del messaggio, un allarme lo riporta come tale, mentre l’altra lo scarta.
E’ doveroso ribadire che la premessa di cui sopra sulla qualità dei sistemi è molto rilevante affinchè la teoria sia rispecchiata nella pratica.

domenica 22 luglio 2012

Sistema antintrusione misto per abitazione

Vorrei istallare fai da te un sistema antintrusione misto x abitazione dove parte dell impianto e gia predispoato con tubazioni,vorrei un consiglio in che tipo di centrale mettere buona e semplice da collegare e che tipo di rilevatori pir visto che ce ne sono svariati modelli microonde infrarossi ecc.un consiglio quale e il migliore, visto che un fai da te non epertissimo ma li piace frugare e istruirsi. grazie a presto. marco
Buongiorno Marco

Se l’impianto ha già la predisposizione, ovviamente la scelta del via filo è la più conveniente. Scelga un sistema misto (via radio + via cavo) se pensa che la predisposizione non sia sufficiente e vuole aggiungere sensori o contatti in punti dove la tubazione non arriva.

Per quanto riguarda i sensori, non è che una tecnologia è ‘migliore’ di un’altra: semplicemente, deve scegliere in base alla sua necessità di sicurezza. Per un alloggio a basso rischio, contatti magnetici sulle finestre e sensori infrarosso vanno benissimo; se l’ambiente è disturbato o a rischio di falsi allarmi, allora sono consigliabili i sensori doppia tecnologia che uniscono microonda ed infrarosso e vanno in allarme solo se tutte e due la parti segnalano l’intrusione.

Anche per la centrale vale lo stesso principio: se l’alloggio non è grande e non ha un numero elevato di stanze da proteggere, ci sono diverse centrali di piccolo taglio (8 ingressi) che possono fare il caso suo. Quasi tutte ormai le permetteranno anche di fare una parzializzazionegiorno/notte in modo da proteggerla anche quando è all’interno della casa. Le basterà aggiungere una sirena o un combinatore telefonico ed il suo impianto è pronto.

Esistono i consulenti della sicurezza?

Buonasera sig. Gabbiati,
normalmente gli installatori, suggeriscono/consigliano una tipologia di impianto che è anche, o prevalentemente, orientata/influenzata dal catalogo delle aziende fornitrici con cui collaborano dalla loro miglior conoscenza/dimestichezza di una certa tipologia rispetto ad un’altra, dalla semplicità o meno di installazione, ……
La domanda è: ci sono professionisti che svolgono solo il ruolo di consulente/progettista svincolati quindi da marche, convenienze di installazione, ….. ma che studiano il caso specifico del cliente (cosa si deve proteggere, dimensioni degli immobili, accessi, …) e poi semplicemente, ma non semplicisticamente, forniscono indicazioni/progetto?
Grazie in anticipo della risposta.
Cordiali saluti. Giancarlo
Buongiorno Giancarlo

Sì, è vero, un installatore tende a orientarsi prevalentemente verso le marche che tratta – ma in realtà proprio per questo motivo, e per offrire sempre soluzioni adeguate, normalmente utilizza più marche/prodotti oppure si lega commercialmente solo a case che dispongono di un catalogo completo adatto a tutte le soluzioni. Quindi, in realtà, è un po’ come se svolgessero il ruolo di consulente ‘a priori’ perché, non dobbiamo dimenticarlo, un installatore vende un servizio (non un prodotto) e quindi è nel suo massimo interesse fornire un impianto adatto sia tecnicamente che commercialmente alla richiesta del Cliente.
Detto questo, esistono dei consulenti della sicurezza ma in genere vengono utilizzati solo per impianti di medio/alto rischio o per applicazioni particolari (industriali, militari, etc.) – credo principalmente per un problema di costo: nella sicurezza civile il costo della consulenza rischierebbe di essere superiore a quello dell’impianto.

sabato 21 luglio 2012

Quanto costa il materiale per un antifurto?

Per un allarme composto di sirena esterna con 3 sensori magnetici per le porte e finestre e un sensore doppia tecnologia da mettere all’interno con una tastiera e un combinatore telefonico gsm il tutto wireless… su che cifra devo andare per stare tranquillo di avere un buon impianto?
- Gabriele

Buongiorno Gabriele

Il prezzo non è sempre una garanzia della qualità… probabilmente per il materiale che ha elencato potrà spendere 300/400 euro, giusto per avere un ordine di grandezza, ma un buon impianto è l’insieme di buon materiale e buona installazione quindi potrebbe non essere l’unica spesa da includere nel suo budget.

Non vogliamo essere detrattori dell’importanza del prodotto, ma parlando si sicurezza l’analisi del rischio e l’installazione sono fondamentali: il miglior bisturi al mondo non farà mai di lei un chirurgo, ma un chirurgo saprà operare anche con un bisturi scadente…

Problema con la batteria della sirena

Buongiorno, mi chiamo Mario ed ho un problema con la mia sirena.
Un po di tempo fà suonava e non suonava o meglio, inserivo l’allarme e non suonava; l’installatore mi ha detto che ha dovuto aggiornare il software.
Da due giorni se parte l’allarme fà due squilli e poi non funziona più.
L’installatore mi ha ha detto che è un problema di batteria, la mia domanda è questa:
-Cosa centra la batteria se cè la corrente?
-La batteria non serve come tampone in mancanza di corrente?
Secondo me mi dice un mare di fesserie!!!
Voi cosa ne pensate?
Grazie per la risposta.
Buongiorno Mario
Non mi è molto chiaro perché la sua sirena dovrebbe suonare quando inserisce l’allarme (forse si riferisce alla funzione di conferma dell’attivazione?)
Ad ogni modo, in genere la sirena in effetti suona alimentata dalla batteria e non dalla rete. In tutte le sirene autoalimentate, la corrente serve solo a ricaricare la batteria quindi il suo installatore potrebbe avere ragione.
Provi a sostituire la batteria ed a vedere se il problema si risolve.


venerdì 20 luglio 2012

Associazione Installatori Professionali di Sicurezza

Gentilissimo Signor Gabbiati,
mi chiamo Elena e mi occupo della segreteria della Associazione Installatori Professionali di Sicurezza AIPS.
Nello svolgimento del mio lavoro seguo i vari canali che si occupano di sicurezza, fra i quali il Suo blog, che trovo interessante ed utile, sia per il pubblico dei privati che per gli installatori.
A questo proposito, e con riferimento al quesito posto ieri dal lettore Gianluca , mi permetto di segnalare che, fra le associazioni di settore che si occupano di formazione, anche AIPS organizza periodicamente seminari e convegni per tecnici installatori. Nel sito www.aips.it se ne trova notizia.
In quanto Associazione senza finalità di lucro, ci appoggiamo di volta in volta ad aziende sponsor per coprire i costi di tali corsi, ma il nostro obiettivo è di offrire una formazione tecnica e normativa, e non commerciale.
Sperando di averLe fornito una indicazione utile, porgo i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
Elena
Segreteria AIPS
Buongiorno Elena e grazie per la sua cortese segnalazione.

Ho provveduto ad inserire nei link istituzionali riportati nella colonna di destra l’indirizzo web del vostro sito, dove lettori ed operatori potranno trovare risorse e materiale utile.

Ci farà comunque molto piacere, visto che ci segue regolarmente, se in futuro vorrà segnalarci eventuali iniziative di formazione o di interesse per i nostri lettori.

A presto,

- m.

giovedì 19 luglio 2012

Portata e sensibilità della microonda

Ciao Mauro,

ti volevo porre un quesito: cosa si intende per sensibilità delle MW nei sensori? E’ un parametro per regolare la portata del sensore o la sensibilità (appunto) al movimento ? La differenza è sostanziale ma, dopo diverse prove, ancora non mi è chiara…finora ho ottenuto come unico risultato l’ironia dei vicini che mi vedono fare movimenti strani e balletti di tutti i tipi nel giardino di casa…!!! non voglio sapere cosa penseranno…!

Grazie per l’attenzione.
Marco
Ciao Marco

La sensibilità della microonda è il grado impostato sotto il quale un segnale viene interpretato come un disturbo e quindi non deve generare un allarme. Le tecnologie impiegate nei sensori MW sono diverse (Doppler, planare, etc.) quindi tecnicamente ci sono risposte diverse, ma il principio è quello di rendere il sensore più o meno ‘sordo’ a seconda della taratura prescelta.
Diciamo, in parole povere per chiarezza e per non essere troppo tecnici, che elettronicamente il segnale in ingresso viene ‘tagliato‘ più o meno in alto a seconda della regolazione e che quindi solo un segnale di un certo livello passa e viene elaborato come allarme. Più è alto il taglio, più è sordo il sensore (quindi meno sensibile).

La portata del sensore è l’area di copertura, quindi la lunghezza fisica coperta dall’emissione MW (9, 13, 15 metri…) e dipende dalla potenza erogata.

Spesso in effetti si fa confusione su questi due parametri – ma la teoria dietro questi concetti a grandi linee è questa.

Saluti a te e, soprattutto, ai tuoi vicini…



Corsi di specializzazione per installare sistemi antifurto

Ciao Mauro, ancora complimento per questo ottimo sito sempre pieno di utilissime informazioni.

Volevo chiederti se ci sono delle scuole o se si possono frequentare corsi di specializzazione per realizzare e installare antifurti.

Mi piacerebbe mettermi in proprio e dare garanzia di serietà.
Fammi sapere.
Grazie !
Gianluca
Ciao Gianluca

Purtroppo la formazione professionale degli installatori di sicurezza è uno dei problemi più spinosi che affligge il nostro settore.

Ne avevamo già discusso in questo post un po’ di tempo fa – e la situazione da allora non credo che sia variata.
A parte l’impegno delle associazioni di categoria, a cui ti invito comunque a rivolgerti, occasionalmente i costruttori organizzano corsi gratuiti sui loro prodotti: al netto del fatto che ovviamente si tratta di momenti commerciali, sono sempre incontri formativi utili tenuti da tecnici specializzati ed esperti e che possono rispondere anche a qualche domanda pratica su temi installativi.

Tra l’altro ANIE SICUREZZA ha appena eletto un nuovo presidente, Rosario Romano - a cui approfitto per fare le congratulazioni per la nuova nomina e che, vista la sua lunga esperienza in campo installativo, sono certo sarà particolarmente sensibile all’argomento della formazione. Ci auguriamo che durante il suo mandato l’Associazione continuerà il percorso intrapreso già da tempo per la qualificazione degli operatori antincendio integrandolo anche con la sicurezza antintrusione.

Approfitto anche per ricordarti due altre risorse che potrebbero esserti utili: la prima è l’imminente mostra Sicurezza 2012 che si terrà a Fiera Milano Rho dal 7 al 9 Novembre 2012 – un punto fisso di riferimento per gli operatori di settore e per chi come te vuole specializzarsi; la seconda è il Forum della Sicurezza, un luogo virtuale di ritrovo degli installatori dove potrai fare domande e condividere esperienze con operatori del settore.



Collegamento barrierine a stilo infrarosso

Salve Mauro,
avrei una domanda da porle. Ho una casa in fase di costruzione e in questo momento sto facendo le tracce per poi stendere il corrugato dedicato all’antifurto. Alle finestre ho deciso di mettere delle barriere a stilo che verranno installate accanto all’infisso.
A tal proposito è sufficiente stendere un solo tubo corrugato oppure serve predisporre anche un collegamento tra le due barriere poste ai lati delle finestre ? Se sì, come consiglia di farlo ?
La ringrazio anticipatamente della risposta.

Saluti
Francesco
Buongiorno Francesco

Sì, in genere entrambi gli elementi della coppia devono essere alimentati, ma basta un solo tubo in arrivo.

Trattandosi di oggetti da esterno è abbastanza comune che gli elementi arrivino già forniti di cavo (per garantire un perfetto isolamento dall’esterno) quindi con uno dei cavi passa da una parte all’altra della finestra utilizzando il cassonetto della persiana avvolgibile e poi entra nel corrugato per il collegamento in centrale.

mercoledì 18 luglio 2012

Impianto senza fili per casa al mare

Buongiorno Mauro e grazie per questo sito.

Le pongo la mia questione: ho un appartamento al mare che utilizzo per qualche fine settimana all’anno e per qualche settimana nelle vacanze estive.
Vorrei installare un impianto perimetrale con contatti sulla porta di accesso, sulle 4 porte finestre e sulla finestra del bagno.
Mi sono rivolto alla persona che normalmente mi realizza gli impianti antifurto ma la spesa è eccessiva per l’uso che intendo farne per cui volevo valutare un impianto fai da te wi fi.

Preciso che:
– vorrei attivare l’impianto solo quando sono al mare e che quando non ci sono per lunghi periodi disattivo la corrente elettrica e non vorrei aver l’impianto attivo
– non ho particolare dimestichezza nell’installazione ma se la cosa non è particolarmente complessa potrei applicarmi
– vorrei, se possibile, dividere il perimetro in due zone

Secondo lei è una cosa fattibile e potrebbe consigliarmi qualche tipologia di impianto fai da te acquistabile in internet?

Grazie,
marco
Buongiorno Marco

Sicuramente è fattibile e in rete credo che non avrà difficoltà a trovare diversi rivenditori che le possono offrire il materiale che cerca. Per correttezza, come saprà se ha letto altre pagine di questo blog, saprà che preferisco non consigliare marche specifiche, ma ci sono diverse sezioni nel blog dove può trovare su come scegliere il suo impianto.

Per quanto riguarda la parzializzazione, non avrà sicuramente problemi: ormai tutti offrono almeno il giorno/notte (2 zone di attivazione) quindi da questo punto di vista sarà sufficiente una piccola verifica delle caratteristiche tecniche.

Anche per quanto riguarda l’installazione, un piccolo sistema via radio di questo tipo si installa facilmente seguendo le istruzioni – acquisti tranquillo e ci faccia sapere se dovesse avere problemi!

Grazie.

Indirizzo IP statico per telecamere da remoto

Ho istallato delle telecamere presso la mia casa di campagna non sercvita da linea fissa, così ho acquistato un Router 3G ed una Internet key della tre. La linea è discreta sia in download che upload solo che il mio tecnico non è riuscito a effettuare il collegamento dicendomi che serve un indirizzo IP statico. é vero? mi potresti aiutare?
Stefano

Buongiorno Stefano
il tuo problema dipende da cosa è richiesto dal software che ti gestisce il tele-controllo: se per interrogare le telecamere puoi accedere solo attraverso un indirizzo IP locale sicuramente questo deve essere statico in quanto altrimenti non è possibile sapere quale indirizzo interrogare.
Non tutti i software sono però di questo tipo: alcuni utilizzano dei server per comunicare il loro indirizzo e quindi, interrogando il server automaticamente si rimbalza sull’IP dinamico in uso; altri utilizzano dei servizi web che aggirano l’ostacolo (ce ne sono tanti, uno, giusto per fare un esempio, è http://www.no-ip.com ); altri ancora generano una chiamata che trasmette l’indirizzo dinamico in uso in quel momento e a cui si può indirizzare l’interrogazione (considera che in genere il leasing degli IP dinamici non dura più di 24 ore).
Credo che la soluzione del servizio di rimbalzo del DNS (come quello che ti ho indicato) possa fare il caso tuo e risolvere il problema in pochi minuti. Ci sono parecchi servizi di questo tipo e sono gratuiti per uso personale.

giovedì 12 luglio 2012

Trasmettitore video ed interferenza allarme

Ho un apparecchio trasmettitore di segnale audio/video, tipo AVSHARE della EMME ESSE Spa, che trasmette su frequenza 2.400-2.483 GHz.E’ regolarmente certificato dal Ministero delle Comunicazioni Lo uso per collegare un TV che non ha la presa di antenna nelle vicinanze. Il mio vicino di casa sostiene che disturbi il funzionamento del suo sistema antifurto e quindi mi chiede di spegnerlo. Io sostengo invece che il sistema antifurto del vicino non è sufficientemente sicuro e schermato, se basta un semplice apparecchio radiotrasmettitore audio/video per metterlo in crisi.
Voi che ne pensate?
Grazie
Giancarlo

Buongiorno Giancarlo

Il mio ovviamente non è un parere legale, ma credo che il suo punto di vista sia ineccepibile.

La normativa prevede che gli apparecchi, per essere omologati, debbano rispondere a precisi requisiti di immunità - proprio per la sana e tranquilla convivenza con altri apparecchi immessi sul mercato.
Se il suo apparecchio è conforme e regolarmente certificato, in teoria questa situazione non dovrebbe presentarsi. Purtroppo sappiamo bene che la teoria spesso è diversa dalla pratica, quindi in effetti può essere che si generi, causa riflessione, interferenza o quant’altro, un disturbo nel sistema di allarme del suo vicino.

Detto questo, da un punto di vista strettamente legale e tecnico, lei è sicuramente nel suo pieno diritto di utilizzare l’apparecchiatura in oggetto. Al limite, per la sana convivenza con il suo vicino, potrebbe provare a trovare con lui una soluzione che permetta ad entrambi di utilizzare i sistemi senza problemi. I segnali dei trasmettitori AV in genere sono omni-direzionali: potrebbe provare a schermare (se il TX è nella parete comune) la parte dietro – che intanto lei non usa perché dirige la trasmissione nell’altro verso, attenuando così la potenza irradiata verso il suo vicino. Oppure, potrebbe spostare l’orientamento o il posizionamento e vedere se in qualche modo la situazione migliora senza avere dal suo canto una riduzione di prestazioni.
Altrettanto può fare il suo vicino (fatta la dovuta verifica di quale sia l’effettiva natura del disturbo): se, come si può ipotizzare, è un problema su una microonda, si può sostituire con una tecnologia diversa; se fosse un caso di sistema wireless, allora dovrebbe segnalarlo al tecnico (ma qui, in effetti, forse veramente il problema sta nella bassa qualità della radio).

Compatibilità sensori allarme senza fili

Salve, ho una centrale e relativi sensori wireless che lavorano a 433mhz. Volevo acquistare dei nuovi sensori, non della stessa marca che ho, per la compatibilità con la mia centrale basta che lavorino alla stessa frequenza o questo è solo un aspetto e quindi anche se a 433 non è detto che siano compatibili?

Grazie, Marco

Buongiorno Marco

I sensori via radio devono essere della stessa marca della centrale.

Il problema non è la frequenza ma il protocollo di trasmissione che nei sistemi wireless non è standard, bensì proprietario per ogni costruttore. Quindi sensori che operano sulla stessa frequenza (433 MHz, nel suo caso) verranno visti dalla radio della centrale, ma non potranno scambiare informazioni ed inviare allarmi – per cui non sono purtroppo compatibili.

martedì 10 luglio 2012

Meglio i sensori nei serramenti o sulle tapparelle?

Buonasera, ho un dubbio, per favore, mi sapete dire se sono meglio i sensori integrati nei serramenti oppure quelli sulle tapparelle?
grazie
ciao, Luca

Buongiorno Luca

se sono buoni sensori non ci sono sostanziali differenze, se non nel funzionamento ‘meccanico’.

I sensori sui serramenti rilevano l’apertura degli stessi e sono in genere contatti magnetici: sono poco costosi, di semplice installazione e applicabili praticamente a tutti i tipi di infissi; quelli sulle tapparelle rilevano attraverso un contatto a filo, avvitato all’interno, il tentativo di sollevamento dall’esterno prevenendo l’effrazione. Anche i roller tapparella sono poco costosi, con un minimo di taratura anche abbastanza affidabili ed hanno il vantaggio di prevenire eventuali danni – ma ovviamente possono essere applicati solo se è presente una tapparella avvolgibile.

sabato 7 luglio 2012

Sensori volumetrici doppia tecnologia in AND

Salve
vorrei porre una domanda riguardo i sensori volumetrici con doppia tecnologia. Esistono decine di aziende che producono questo tipo di sensori antifurto ma raramente viene certificata nelle specifiche del sensore stesso la funzione and or della doppia tecnologia. Mi chiedevo quindi cosa succede nel caso in cui un possibile ladro tenti un effrazione in un abitazione, ufficio o magazzino protetto da questi sensori senza certificato and or. Supponendo che il ladro in questione sia munito di una tuta che impedisce al sensore di rilevare il calore come si comporterebbe questo sensore non certificato and e or? In questo caso verrebbe a mancare una delle due componenti necessarie a far scattare l’allarme visto che il sensore ha bisogno di rilevare sia il calore che il movimento per entrare in allarme. Sbaglio? Quindi mi chiedevo se basta una semplice tuta per eludere questo tipi di sensori. Recentemente mi sono stati proposti dei volumetrici dicendomi che pur non essendo certificati and or garantiscono comunque una sicurezza in quanto il sensore si allarma comunque anche se per esempio rileva soltanto il movimento e non il calore. Non essendo certificato attiva questa funzione in un tempo più lungo ma comunque la attiva come i sensori certificati and or. Secondo lei può essere possibile una cosa del genere? E questo tempo in più che occorre al sensore non certificato a quanto ammonta? E’ sufficientemente breve per non dare tempo al malintenzionato di escludere il sistema di allarme in qualche modo? Grazie per l’attenzione e per tutte le informazioni che potrete darmi.
Cordiali saluti.
Roberto

Buongiorno Roberto

Ci sono diversi aspetti e spunti interessanti nella sua domanda e che vanno oltre lo specifico problema indicato per il suo prodotto.

Iniziamo dicendo che nelle specifiche dei sensori doppia tecnologia deve essere (ed in genere è) sempre indicato se il funzionamento è in AND o in OR. Forse non lo è chiaramente, forse è indicato solo nella documentazione tecnica per l’installatore, forse si dà per scontato che in genere i DT sono in AND e quindi lo si omette nelle schede commerciali — ma non si può non dirlo. Sarebbe come vendere un’auto senza indicare da qualche parte se è a benzina o a gasolio (come farebbe l’installatore a fare la taratura senza sapere secondo quale logica si attiva il sensore?). Diciamo che, in genere, se non è indicato nulla è probabile che il sensore sia in AND.

Detto questo, le questioni sono due: la prima è che sicuramente l’infrarosso passivo – ne abbiamo già ampiamente parlato, non è un sensore che offre un elevato grado di sicurezza ma il suo rapporto qualità/prezzo è ottimo e per applicazioni domestiche si è dimostrato sufficientemente affidabile e di successo. Non basta una semplice tuta per eludere un PIR che, sicuramente, perderà anche un po’ di sensibilità nei fasci più esterni, ma non è così semplice da superare come si legge in giro.
La seconda è che la doppia tecnologia in AND è un sensore che riduce i falsi allarmi ma ovviamente si porta dietro i difetti di entrambe le parti e quindi è anche meno sicuro. Chiedendo alla logica di funzionamento di generare un allarme solo quando si ha la doppia convalida si alza l’affidabilità ma si abbassa la sicurezza.

Poi esistono anche, come forse nel suo caso, sensori che utilizzano logiche diverse più complesse (come, ad esempio, il generare un allarme anche se l’allarme perdura più del normale solo su una tecnologia), analisi a microprocessore, fuzzy logic e via dicendo.

Ma alla base di tutto questa resta sempre ferma la considerazione fondamentale che un buon installatore le deve consigliare il sensore più adatto alla sua tipologia di rischio. Eventualmente, alternare tecnologie e sensori diversi se lo ritene opportuno; installare sensori a trappola per alzare il livello di guardia; creare più livelli di protezione (perimetrale e volumetrico interno), etc. senza andare a sovra-dimensionare troppo il sistema, che risulterebbe troppo costoso e magari anche difficile da utilizzare e mantenere. Ma, in fondo, è questo il servizio che paga ad un professionista della sicurezza – non certo la sua capacità di cablare una centrale o di fissare un doppia tecnologia su un muro…

Spero di aver risposto in modo completo, ma so che la discussione sarebbe lunga e complessa

venerdì 6 luglio 2012

Sostituita la detrazione IRPEF del 36% per sicurezza antintrusione antifurto

L’aumento al 50% della detraibilità dall’IRPEF degli interventi di ristrutturazione delle unità residenziale a uso privato effettuati fino al 30 giugno 2013, fino al tetto massimo di 96.000 euro (che va a sostituire la nota detrazione del 36%) è stato decretato con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012.

Leggi l’articolo completo qui.

Impianto di allarme in casa che non corrisponde alle aspettative

Mi e’ stato installato un allarme in casa che nn corrisponde alle mie aspettative e alle mie esigenze come mi garantiva chi me lo ha montato, legalmente come posso procedere per recuperare i soldi spesi
- Sara

Buongiorno Sara

Innanzitutto sarebbe necessario capire cosa intende con “non corrisponde alle mie aspettative“: si tratta infatti di due problematiche diverse se l’impianto non la soddisfa perché non funziona o se non fa quello che dovrebbe fare (proteggere adeguatamente la sua casa). Nel primo caso c’è un vizio nel prodotto e quindi il venditore è tenuto a ripararlo o sostituirlo secondo quanto concordato nel contratto stipulato o, in mancanza, secondo quanto previsto del nostro Codice Civile; nel secondo, bisogna capire cosa (e come) le hanno garantito una certa prestazione e perché questa ora venga a mancare.

Ovviamente la materia è puramente legale e quindi sarà necessaria la consulenza di un avvocato che la assista nella causa di rivalsa sul venditore – ma alla base di qualunque azione legale che lei voglia intraprendere resta la necessità di chiarire l’aspetto tecnico del problema.

Se la mancanza è una carenza nella progettazione o nell’esecuzione (diciamo, per esempio, che si è accorta che entrando in casa l’allarme non scatta fino a che non attraversa metà della stanza perché un sensore è orientato male o non copre abbastanza) può tentare in via conciliatoria di segnalare per iscritto al venditore il problema, minacciando un’azione legale nel caso in cui il problema non venga risolto. Ma, ripeto, chiaramente tutto parte dalla considerazione di quale fosse l’esigenza originaria che le era stata garantita al momento della vendita.

giovedì 5 luglio 2012

Regolare i sensori per una copertura migliore riducendo i falsi allarmi


Buongiorno Mauro e complimenti per l’iniziativa del sito che trovo molto interessante.

Vengo subito al dunque.
Ho un sistema antifurto, basato sulla centrale, volumetrici da interno e impinto perimetrale. Quest’ultimo è stato basato sui sensori a doppia tecnologia delle Maximum (i famosi Curtain); sono impostati in AND.

A seguito di una serie di falsi allarmi (in realtà non erano falsi in quanto ci passvano gatti e animali vari), sono stato costretto a ritarare i sensori da esterno. Che tu sappia, quale è la regola da seguire nel regolare le MW e i PIR per avere una copertura migliore ma al tempo stesso riducendo i falsi allarmi ? voglio dire, è meglio che sia ma MW più sensibile del PIR che interviene a ridosso della zona interessata o è meglio che il PIR intercetti il movimento da lontano per poi far scattare l’allarme se anche la MW scatta?

Grazie in anticipo.
Marco

Buongiorno Marco

Sovra-dimensionare o sotto-dimensionare la taratura di un doppia tecnologia in AND in genere non risolve il problema in nessuno dei casi, al limite riduce solo la sicurezza e l’affidabilità del sensore.

Capisco bene la tua situazione ma, nella pratica, avere la MW o il PIR sempre (o mai) in allarme non fa che squalificare l’effetto di doppio controllo che è tipico dei sensori DT e quindi nel tuo caso potrebbe risultare solo in una maggiore inefficienza del sensore.

Detto questo, personalmente cercherei di lavorare su un posizionamento ed un orientamento migliore, piuttosto che sulla taratura della portata – se possibile. Se il sensore è in campo aperto ridurre la sensibilità della MW (che è la parte che tende di più a ‘scappare‘) potrebbe essere un po’ di aiuto, in quanto il PIR a tenda è già abbastanza selettivo per sè e riducendone la portata non farai altro che aprire un varco nella parte esterna dell’area protetta. Se hai modo di sfruttare un posizionamento più radente al muro o al perimetro da proteggere, magari alzando leggermente l’angolo in modo che non punti proprio verso terra, potresti avere qualche risultato migliore.

Se tutto ciò non dovesse portare ad un risultato soddisfacente l’alternativa che ti rimane è provare con dei sensori PET-immune che rilevano la presenza di animali di piccola taglia e non segnalano l’allarme.

mercoledì 4 luglio 2012

Detrazione IRPEF per installazione antifurto

Buonasera, innanzi tutto complimenti per l’interessante blog. Le scrivo per sapere se l’installazione di un impianto antifurto su casa di nuova costruzione rientra nella detrazione IRPEF. Grazie
- Daniela

Buongiorno Daniela

Come forse avrà già letto nel blog, la materia fiscale è sempre in rapida evoluzione ed io non sono un fiscalista – quindi verifichi eventualmente questa informazione anche con altri professionisti, ma a quanto mi risulta la detrazione è applicabile solo alle ristrutturazioni in termini di riqualificazione degli immobili.

I lavori per i quali spettano le agevolazioni fiscali sono quelli elencati nell’articolo 3 del Testo Unico (DPR 6 giugno 2001, n. 380) dove si dice che la detrazione Irpef riguarda le spese sostenute per eseguire gli interventi di manutenzione straordinaria, le opere di restauro e risanamento conservativo e i lavori di ristrutturazione edilizia (per i singoli appartamenti e per gli immobili condominiali) e gli interventi di manutenzione ordinaria (solo per gli edifici residenziali).