giovedì 29 marzo 2012

Sirena allarme suona in mancanza di corrente

Buongiorno carissimo Mauro, complimenti per il suo blog, davvero uno dei più gradevoli da leggere. vado cmq subito al dunque: ho installato personalmente un impianto di allarme wireless con una sirena interna ed una esterna. il menu della centralina di allarme permette di ESCLUDERE l’attivazione della sirena interna in caso di esclusione dell’alimentazione elettrica, cosa che ho fatto perchè ogni tanto ( a chi non capita?) stacco la luce per poter effettuare lavoretti elettrici. il punto dolente è questo la sirena esterna NON ha questa esclusione e in caso di distacco della luce essa parte a suonare! c’è qualche modo per evitare che ciò accada? ovviamente al suo interno ha una 12v che ho pensato di non collegare per evitare questo inghippo… ma è la soluzione corretta? grazie mille! Gianluca

Buongiorno Gianluca
Facciamo un attimo il punto sulla situazione perché forse io non ho capito bene come è collegata la sua sirena esterna o forse c’è qualcosa che non quadra.
Allora: lei ha una sirena esterna a cui non ha collegato la batteria 12V, quindi la sirena è alimentata solo dall’alimentazione che proviene dalla centrale (e fino qui penso che non ci siano dubbi). Quando toglie corrente, la sirena suona – giusto? Quindi, siccome la centrale non è alimentata, l’unica fonte che rimane è la batteria della centrale, altrimenti lei avrebbe un raro esemplare di sirena che suona completamente priva di alimentazione — se così fosse me lo dica che la brevettiamo e diventiamo ricchi
Ora, il problema è capire perché la sua sirena suona quando manca corrente: non è un comportamento normale – a meno che evidentemente la sua sirena sia un modello costruito con questa particolare caratteristica.
La sirena è alimentata da un normale positivo e negativo e comandata da un segnale di allarme (chiamato in genere BLOCCO) che, quando è presente, impedisce all’avvisatore di suonare. Togliendo il blocco (per comando della centrale causa allarme o per taglio cavo) la sirena parte. Ma togliere il blocco non equivale a togliere alimentazione: il blocco può essere un positivo ma è un segnale, un comando, non un’alimentazione. Quando manca corrente, la batteria di centrale continua a fornire il voltaggio necessario per tenere ‘alto’ il blocco e la sirena NON suona. Solo quando anche la batteria di centrale muore, allora il blocco ‘cade’ e la sirena parte (alimentata dalla sua batteria a bordo).
Mi viene quindi il dubbio che la sua sirena non sia collegata in modo corretto: per quale motivo la sirena dovrebbe suonare se manca corrente? Non è un allarme, è un’anomalia – che va segnalata con un led, con la sirena interna o con un buzzer, ma non con la sirena esterna.
Quanti fili ha collegati nella sirena? Dovrebbe avere (minimo) il positivo e negativo di alimentazione, il comando e i due fili del circuito 24H tamper anti-manomissione ed altrettanti segnali ‘puliti’ provenienti dalla centrale. E’ così? Quando ha una condizione vera di allarme la sirena esterna suona?
Provi a verificare ed eventualmente ci faccia sapere perché credo che la soluzione al suo problema sia nel collegamento.
Ah, un’ultima cosa: rimetta la batteria nella sirena.

martedì 27 marzo 2012

Falsi allarmi particolarmente di notte

Buonasera Mauro,
Sono un’istallatore sistemi di sicurezza,recentemente ho un problema su’ un sistema radio causa falsi allarmi particolarmente di notte ad impianto inserito,con contatti a fune su’ tapparelle e con lo stesso tx contatto magnetico su’ finestra si verificano sembra da una sola parte della casa (a destra) abbiamo sostituito TUTTO il materiale installato ma con meno frequenza capitano ancora.
Avrebbe un consiglio per capire l’effettivo disturbo da parte di radiofrequenze e indicarmi un ” TESTER ” non eccessivamente costoso che ne misuri l’intensita’ e la presenza.Spero mi sappia dare indicazioni.
Grazie per l’attenzione. Oscar.

Buongiorno Oscar
la cosa più importante sarebbe riuscire ad isolare il problema per capire l’effettiva sorgente del disturbo. Mi sembra di capire che i falsi allarmi provengano da più sensori, tutti installati dalla medesima parte della casa… ma lo storico della centrale le fornisce l’informazione sull’esatto sensore o solo sulla zona?
La prima analisi da fare è sulla potenziale sorgente di allarme che genera il disturbo: credo che nel suo caso possano essere il roller, il contatto o la centrale. Se non riusciamo con certezza a stabilire quale, sarà difficile trovare una soluzione.
Nel primo caso (il roller), il disturbo esterno causa l’attivazione del tx radio e quindi parte un messaggio di allarme; nel secondo è l’apertura del circuito NC del magnete che causa la trasmissione. A caldo, un segnale EM di questo tipo dovrebbe essere forte, abbastanza per notarsi anche in altre accezioni e, onestamente, non sarebbe il mio più forte indiziato.
Quando dice che ha sostituito tutto il materiale installato, intende anche la centrale? E’ sicuro (molto sicuro) di poter escludere che il disturbo non sia invece sulla RX della centrale che lo interpreta come un allarme ‘incolpando’ una zona o un sensore che in realtà non ha trasmesso? Non so perché, ma a sensazione sarei tentato più di guardare in centrale che altrove per trovare una soluzione. Ha provato a spostare provvisoriamente la centrale (o magari solo a collegare un’antenna esterna dislocata in posizione diversa, lontano da quella attuale) e vedere cosa succede?
L’idea di cercare di intercettare il disturbo ‘in tempo reale’ non è così semplice da implementare: dovrebbe avere un registratore di RF in grado di memorizzare eventuali segnali su uno spettro abbastanza ampio (e soprattutto per molte ore, visto che i falsi allarmi avvengono la notte). A quel punto, in corrispondenza di un falso allarme può andare a vedere cosa dice il log… ma non so quale attrezzatura può ragionevolmente permetterle di farlo.

lunedì 26 marzo 2012

Come realizzare antifurto in un appartamento

Salve
Sto pensando a come realizzare l’impianto di antifurto in un appartamento in corso di ristrutturazione. Ho appreso molto leggendo i suggerimenti e le risposte già pubblicate. Mi manca però ancora qualche informazione di tipo impiantistico.
1) Volendo attivare, in caso di intrusione, delle contromisure di dissuasione e/o di protezione attiva tipo accensione illuminazione, attivazione di registrazioni sonore ecc. che tipo di centrale e che tipo di cavo tra centrale e dispositivo bisogna prevedere?
2) Vorrei installare delle videocamere di sorveglianza ed ho pensato a quelle di tipo IP cioè collegabili in rete ethernet. E’ possibile integrarle nel sistema di antifurto sfruttando ad esempio la funzione di motion detection? In tal caso basta il cavo ethernet o bisogna prevedere anche altri tipi di cablaggio?
2) E’ possibile avere un’idea di quanti cavi si possono far passare in un corrugato ad es. di diametro 20 e 25 mm? L’idea è questa: bisognerà arrivare ad ogni dispositivo prevalentemente con una propria canalizzazione che probabilmente è sovradimensionata per un solo cavo. Una volta attestate tali canalizzazioni in una cassetta a muro di zona, da questa sarebbe conveniente far partire un numero di canalizzazioni inferiori, magari con sezione maggiore, ma meglio utilizzate dal punto di vista dello spazio, anche per non affollare la zona in prossimità della centrale.

Buongiorno
  1. Non esiste un tipo particolare di centrale per eseguire queste operazioni: quasi tutti i modelli filari (e spesso ormai anche i via radio) dispongono di uscite ausiliarie (NC, Open collector, relè, etc.) che sono programmabili per l’accensione delle luci o l’attivazione di dispositivi esterni. Per esempio, associando un’uscita relè al pre-allarme (o alla sola zona perimetrale) può collegare un interruttore che accenda le luci: quando si verifica l’allarme, oltre alle normali segnalazioni programmate, la centrale attiva l’uscita ausiliaria, il relè commuta e porta il comando all’interruttore. Il cavo è un normale cavo elettrico la cui sezione dipende dal tipo di attivazione che deve eseguire.
  2. Se utilizza telecamere allarmate con motion detection dipende da come la telecamera gestisce il segnale di allarme: se ha un’uscita ‘pulita’ indipendente la può collegare senza problemi alla centrale di allarme (al massimo, anche qui, potrebbe avere bisogno solo di una schedina relè o equivalente se i due sistemi dovessero avere modalità diverse — tipo, NC vs. NO). Se invece la telecamera prevede il solo collegamento Ethernet deve vedere come l’allarme viene gestito dalla centrale video (probabilmente un’uscita relè), ma anche qui non dovrebbero esserci problemi per il collegamento. Chieda al momento dell’acquisto e scelga la tipologia che preferisce o che ritiene sia più facile da collegare.
  3. Beh, in generale, consideri che il cavo antifurto è un 4×0,22+2×0,50 schermato anti-fiamma, non particolarmente grande e abbastanza facile da tirare. Ad occhio (ma la mia è una stima puramente empirica) direi che è circa 5mm di diametro quindi in teoria le direi che nel tubo da 20 tre passano senza problemi, dal quarto in avanti potrebbe iniziare ad essere un po’ più difficile. Purtroppo l’unico consiglio che le posso dare è di abbondare in fase di predisposizione perché, sicuramente lo saprà già, i cavi tendono ad attorcigliarsi dentro il corrugato e quindi, in special modo quando fa le curve, se sono tanti sarà più difficile passarli.

venerdì 23 marzo 2012

Installazioni sensori perimetrali e attivatore

Buonasera Mauro,
stiamo per installare l’impianto di allarme nella casa nuova, che ha piano terra e 1° piano (è a schiera, esterna). Ha 9 finestre e 1 porta, nessun balcone.
Non c’è la predisposizione quindi l’installatore ha preventivato un allarme wireless con sensori tenda (la nostra richiesta era tenere le finestre aperte in nostra presenza, anche se lui qualche sensore a contatto sugli scuri lo metterebbe per avere più liberta di poter eslcudere qualche finestra se serve).
Abbiamo la predisposizione per le zanzariere praticamente attaccate al vetro, quindi il sensore sarebbe da mettere tra zanzariera e scuro; sarebbe meglio per evitare falsi allarmi tenerlo interno alle zanzariere? In caso si potrebbero fare esterne, ovviamente a scapito dell’estetica perchè si vedrebbero le guide e il cassonetto..

Ultima domanda: all’esterno non abbiamo prese, lui ha proposto di uscire con un cavo bucando dall’interno 40 cm di muro per portare fuori il punto chiave. Non si potrebbe invece fare un’allarme ritardato per sfruttare il punto chiave appena all’interno per non forare il muro? (so che in caso non si vedrebbero le lucine che identificano l’attivazione.. che a mio parere possono essere anche un punto a sfavore nel caso qualche malintenzionato stia tenendo d’occhio la casa.. sa quanto noi se l’allarme è attivo o meno!). O forse dovendo per forza uscire dalla porta che ha il sensore a contatto non è comunque possibile per qualche motivo?
grazie
Laura

Buongiorno Laura
in effetti condivido abbastanza l’idea dell’installatore che qualche contatto di apertura sugli scuri non starebbe male, per aumentare il grado di sicurezza e dare maggiore flessibilità di utilizzo all’impianto. Per quanto riguarda il posizionamento non vedo sostanziali problemi (o differenze) tra le due soluzioni quindi scelga quella più comoda ed esteticamente più gradevole.
Piuttosto, visto che il numero di ingressi sul perimetro è elevato, le consiglierei – come facciamo sempre in questi casi – di mettere almeno un sensore volumetrico all’interno (sempre wireless o via cavo se è comodo da installare) per non lasciare tutto l’onere della protezione al solo perimetrale.
Per quanto riguarda l’attivatore ci sono diverse scuole di pensiero: alcuni, come lei, sostengono che non si debba vedere perché fornisce un’informazione sullo stato dell’impianto. Altri sostengono che funziona da deterrente ed è più pratico (e sicuro) disinserire l’impianto quando si è ancora fuori dell’area protetta. Ad ogni modo può montare senza problemi l’inseritore all’interno, ritardando il sensore sulla porta.

lunedì 19 marzo 2012

Quali cavi collegare in un contatto d'allarme?

Buongiorno Mauro,
leggendo i suoi commenti, ho capito che avrebbe potuto essermi d’aiuto.
Ho un appartamento in cui mi è stato installato un antifurto con centralina urmet con 1 rilevatore di presenza e contatti magnetici sui serramenti esterni ed interni.
Ho però recentemente cambiato i serramenti interni, e direttamente dalla casa sono stati inseriti contatti magnetici da incasso.
Occorre solo collegare i fili.
La mia domanda è questa: nei contatti precedenti erano collegati solo 2 fili dei 4 che escono dal muro (rosso, giallo, verde, bianco). Nei nuovi contatti magnetici, ci sono 4 fili e per giunta sono tutti bianchi senza nulla che li distingua. Mi hanno detto che per collegarli occorre un tester. ma basterà collegarne soltanto due, come era precedentemente o tutti e 4?
Inoltre, una volta che ho un tester, cosa devo leggere sul display per capire quali cavi collegare?
Le sarei molto grata se mi aiutasse a portare a termine il collegamento, purtroppo ho già chiamato 2 volte l’elettricista che mi ha fatto l’impianto, che continua a rimandare dicendo che verrà quando avrà tempo.
Buona giornata
Laura
Buongiorno Laura
Credo che si tratti di un contatto magnetico a doppia linea, una per il tamper (anti-manomissione, 24H) e l’altra per l’allarme — quindi per il solo segnale di apertura (allarme) basta collegare una coppia; se per sicurezza vuole anche la funzione anti-sabotaggio (il taglio cavi, per capirci) deve collegare anche l’altra, ma qui il collegamento si fa un po’ più complesso…
Ora si tratta di capire qual è la coppia dell’allarme: per iniziare, contrassegni i 4 fili bianchi del contatto (diciamo con delle lettere, A B C D). Utilizzando un tester di quelli con il beep in portata Ohm x1, a finestra CHIUSA, colleghi il filo A ad un puntale del tester e B all’altro.
Ora apra la finestra: se fa “beep”, A+B è la coppia di fili per l’allarme.
Se non lo fa, chiuda la finestra, scolleghi solo B e colleghi C al suo posto.
Apra la finestra: il tester fa beep? Sono A + C.
Non fa beep? Chiuda la finestra, scolleghi solo C e colleghi D al suo posto.
Non suona ancora? Provi le altre combinazioni (non sono molte perché l’ordine non conta.)
Una volta trovata la coppia dell’allarme, la colleghi ai fili (del medesimo colore) a cui erano collegati i vecchi contatti et voilà!

Sensore filare da incasso in allarme

Buongiorno.
Ogni tanto il mio antifurto si innesta senza motivo.
Sempre lo stesso sensore filare da incasso va in allarme.
Quale potrebbe essere il motivo? Insetti?
La prossimità del divano vicino al sensore può in qualche modo interferire?
Sostituire il sensore potrebbe portare benefici?
Grazie mille. Maurizio.
Buongiorno Maurizio
Sensore filare da incasso di che tipo? Infrarosso?
Ammesso, e non concesso, che si tratti di un sensore IR di quelli modulari (tipo da incasso per la scatola mod.503) non credo, ragionevolmente, che possa essere la prossimità del divano e anche l’ipotesi insetto mi sembra improbabile.
Potrebbe trattarsi di un’interferenza (ci sono relè nella stessa scatola che si possono attivare quando l’impianto è inserito?), ma forse l’ipotesi più plausibile è che il sensore sia difettoso.
Sempre che non si tratti di un sensore di tipo diverso: in quel caso ci scriva ancora e vedremo insieme di trovare una soluzione.

giovedì 15 marzo 2012

Sensori di pressione

Salve sig. Mauro,
mi sto interessando solo ora ai sistemi antifurto e oggi è venuta una persona a casa mia che lavora per una grossa ditta di allarmi e mi ha fatto un preventivo per il mio appartamento di 110 metri quadri che riguarda una centrale dotata di dispositivo di pressione che non ha bisogno di sensori. Il signore dice che è una novità. Mi ha fatto questa proposta, naturalmente come noto nel suo sito, non cito ne ditta ne marche varie: centrale GSM sistema con rilevatore di pressione DPS, combinatore gsm + modulo di telegestione, sirena esterna alimentata via radio, installazione, collaudo, istruzioni e garazina 24 mesi= 2700 euro iva compresa
Le chiedo se il sistema con DPS funziona meglio degli altri (io e mia moglie non abbaimo capito se ci sono possibili brutte sorprese e ci sembra che funzioni meglio degli altri perchè non ha sensori sulle singole finestre..) e se il preventivo è condivisibile.
Mariolino

Buongiorno Mariolino
I sistemi basati sui sensori di pressione sono tutt’altro che una novità, anzi, sono stati ampiamente utilizzati in passato (un passato abbastanza remoto della sicurezza antifurto domestica!) – ma sono stati altrettanto ampiamente rimpiazzati da tecnologie come l’infrarosso passivo e la microonda, proprio per la loro scarsa affidabilità.
Certamente i sensori ultrasuono di oggi non sono più quelli di una volta, ipersensibili allo spiffero più leggero od alla vibrazione causata dallo spostamento d’aria di un veicolo di grandi dimensioni: ricordiamo che il loro utilizzo negli allarmi auto era spesso criticato perché, nonostante la macchina sia teoricamente sigillata, il passaggio di un autobus o di una moto a forte velocità faceva scattare l’allarme.
Tuttavia, la loro facile perturbabilità non ne giustifica un utilizzo soprattutto quando l’alternativa è quella economica ed affidabile dell’infrarosso passivo e della microonda.
Ad ogni buon conto, per quella cifra può avere un impianto molto più completo e certificato a norma (risparmia anche eventualmente sull’assicurazione) da parte di un installatore professionista: provi a farsi fare qualche preventivo e vedrà che esistono valide ed efficaci soluzione per lo stesso (o inferiore!) prezzo.

domenica 11 marzo 2012

Difendere una grande casa isolata

Salve sig. Mauro

Chiedo il suo consiglio perché devo difendere una grande casa isolata, e dispongo ormai di un budget economico limitato.
La casa è collocata al centro di un piazzale che forma un grande poligono irregolare, delimitato da muretto con cancellata. Sul piazzale ci sono sempre cani da guardia.
La casa si sviluppa su 3 livelli e possiede, ahimè, numerose aperture (circa 25 di cui 4 porte di ingresso). Molte di queste aperture sono protette da sbarre di metallo, ma non tutte (mia moglie non mi permette di mettere barre ovunque, abbiamo già litigato su questo). Ho anche le telecamere per uso esterno/interno fisse ma capaci di motion detection, per installare le quali attendo pazientemente la disponibilità del mio installatore di fiducia.
Ora io sono fortemente indeciso sulla tipologia di antifurto da scegliere. Il portafogli mi suggerirebbe di installare un sistema semplice con qualche sensore volumetrico piazzato in qualche punto strategico della casa attraverso cui bisogna passare per forza, ma il cervello mi dice che forse si deve fare altro.
Inoltre non voglio che i nostri cani diventino la nostra principale linea di difesa, insomma vorrei evitare il più possibile di metterne a rischio l’incolumità.

Nell’attesa di conoscere il suo parere, le porgo cordiali saluti.

Buongiorno
credo che nella sua situazione il compromesso migliore sia quello di ‘mischiare le carte’ il più possibile per cercare di ottenere la massima protezione con il minimo delle risorse.
Posto che i cani e le telecamere all’esterno con motion detection dovrebbero già darle una prima linea di difesa perimetrale, provi a considerare l’ipotesi di qualche sensore (infrarosso a tenda o barrierina a stilo) sulle finestre/porte non protette da sbarre. Se qualche area interna rimane scoperta in modo considerevole utilizzi dei sensori volumetrici ‘a trappola’ (nei punti strategici, come da lei suggerito).
Se il suo timore maggiore è la protezione quando siete in casa, concentri la protezione su quei passaggi della zona notte dove i sensori possono essere attivati anche in modalità parziale, la notte.
Se ritene invece che ci sia maggiore pericolo per stanze che contengono beni di valore, intensifichi le trappole a protezione dei passaggi forzati necessari per asportare oggetti di un certo volume: tipicamente, i corridoi che uniscono più stanze sono le aree più facili da proteggere ed in genere sono delle buone trappole — alla peggio, se vengono identificati, le lasciano scoperta solo la stanza in cui si è verificata l’intrusione (possibilmente una stanza priva di grandi valori da proteggere).
Visto che la casa è su 3 livelli, nei piani in cui non c’è accesso lineare (piano sotterraneo e primo piano), si può limitare alle sole trappole volumetriche. Nel piano terreno (immagino il più vulnerabile) concentri tutta la protezione possibile. Sulle 4 porte un contatto magnetico di apertura può bastare.
In aggiunta a quanto sopra, ricordo sempre che in situazioni come la sua è fondamentale che il pre-allarme perimetrale sia collegato a delle luci (più sono, meglio è) in modo che, nel malaugurato caso che vi sia una tentata intrusione la notte, l’effetto sorpresa – a vantaggio dei ladri – venga neutralizzato immediatamente. Il collegamento delle luci esterno (giardino, cortile, portico etc.) è facile da realizzare attraverso un semplice relè collegato alla centrale d’allarme, costa molto poco (il tempo d’installazione sostanzialmente) ed è molto efficace.
Come ultima considerazione, può ulteriormente intensificare la protezione all’esterno (ad esempio con volumetrici da esterno o barriere), ma in tutta sincerità non credo che questo possa in qualche modo preservare l’incolumità dei suoi cani: in genere è meglio avere un sistema più completo (che scoraggia il ladro quando inevitabilmente verrà a fare il ‘sopralluogo’) che non dare l’impressione che, eliminati i cani e saltate le telecamere, il campo è libero.
Grazie.

sabato 3 marzo 2012

Interferenze radio su frequenze diverse

ciao,
in una villetta ho installato 3 access point 2.4ghz messi sui i canali 1 – 5 – 13 e con potenza di 21 db . Uno di questi (chiamiamolo A) è vicino al ricevitore wireless dell’allarme e uno (B) invece è vicino a dei sensori wireless .

Questo sistema di antifurto funziona sulle frequenze 315mhz .
Il problema sta nel fatto che dopo poco tempo l’allarme ha cominciato a segnalare problemi nei sensori vicini all’access point A . Il tecnico dell’allarme ha staccato gli access point e tutto è ritornato a funzionare correttamente.

Oggi ho riattaccato gli access point B e C lasciando staccato l’A e abbassando i db della potenza dei singoli access point da 28 db a 21 db

Ora sto aspettando 12 ore per vedere se l’allarme segnala malfunzionamenti . Ma come è possibile che gli access point a 2.4ghz diano noia al sistema d’allarme ?

Lei che soluzione proverebbe ?
Buongiorno
La discussione teorica sarebbe lunghissima e sicuramente ci sono esperti più competenti e preparati di me in materia che potrebbero descrivere il problema in modo analitico e scientifico, ma la sostanza è che le interferenze radio esistono anche su frequenze diverse. Un esempio (uno dei tanti) abbastanza comune sono le cosiddette inter-modulazioni, ovvero la generazione di segnali radio con componenti nelle stesse frequenze utilizzate dalla ricevente che si sovrappongono a quelli trasmessi dai sensori, causando appunto interferenza. Inoltre con un trasmettitore (relativamente) molto vicino alla ricevente bisogna considerare fattori quali la potenza del segnale, eventuali riflessioni, etc.
Tecnicamente il problema si risolve collegando un oscilloscopio ed analizzando il segnale presente. Empiricamente – non è che tutti abbiamo un oscilloscopio in casa a portata di mano… – le consiglierei di provare, oltre a quanto già fatto e descritto nel suo post, a fare delle variazioni della distanza e della posizione relativa tra il ricevitore e l’AP. Dal punto di vista della trasmissione dell’AP non dovrebbe cambiare nulla, mentre per il ricevitore, che opera sui 315MHz, il campo potrebbe essere sostanzialmente diverso anche per spostamenti minimi.
In aggiunta potrebbe provare ad orientare il TX in modo diverso (le antenne esterne, se ci sono, ad esempio) o a ‘schermare’ in qualche modo lo spazio tra i due oggetti.

Poi, visto che stiamo parlando di teoria, se proprio dobbiamo dirla tutta, i sistemi di allarme wireless non dovrebbero operare su quella frequenza. Le frequenze assegnate per gli SRD (a cui i sistemi antifurto appartengono) sono la 433MHz e la 866MHz… I trasmettitori 315MHz in Europa non dovrebbero più esserci (e comunque non sono omologabili per questo tipo di trasmissione) quindi, chissà, il problema potrebbe anche essere nella schermatura del circuito.

giovedì 1 marzo 2012

Preventivo per il collegamento della centrale antifurto

Salve, devo fornire la mia casa di un sistema di allarme e un rivenditore specializzato mi ha consigliato la seguente soluzione:
una centralina 12CH+chbuskit defender,
una sirena sel80W,
7 sensori infrarosso passivi ir900,
2 sensori dt-ex12 da esterno doppio PI,
una tastiera con display t8n,
1 accumulatore yuasa 7ah 12v,
1 accumulatore yuasa 2,1ah 12v,
6af50 cavo allarme npi 2×0,50+4×0,22.

L’allarme è di tipo filare e vorrei collegare il tutto tramite canaline esterne; ora la mia domanda è questa: pensa che potrei effettuare l’istallazione personalmente?
Le mie perplessità si concentrano sull’istallazione della centrale.
Per quanto riguarda canaline e passaggi fili non credo troverei difficoltà.
Quello di cui sono allo scuro è la parte tastiera e centrale, sono collegabili e regolabili facilmente? Le istruzioni, di cui spero siano correlate, saranno esaustive e comprensibili? Sulla collocazione dei vari sensori é possibile fare delle prove prima del loro definitivo posizionamento? ( immagino di si ).
Altra domanda: “così a occhio e croce” quanto mi chiederebbe un professionista, a cui magari farei trovare già le canaline pronte ed eventualmente i fili passati, per l’istallazione?

Buongiorno
La tastiera è la periferica più semplice da collegare: basta seguire le indicazioni sul manuale d’istruzioni — in genere sono 4 o 6 fili, di cui due di alimentazione contenuti in un blocco di morsetti ben identificati in centrale.
Per quello che riguarda la centrale non credo ci siano problemi (anche qui, sono morsetti numerati o identificati) ed in genere le istruzioni sono chiare. Certamente dovrà usare un po’ di buon senso nelle alimentazioni (che possono essere condivise) e seguire una codifica dei colori dei conduttori univoca in modo da non confondersi (soprattutto per la serie dei 24H) — ma per il resto non dovrebbe avere grossi problemi.
[Confesso che mentre le scrivo sto pensando che per chi sa fare un lavoro è sempre facile dire a chi non lo ha mai fatto che non è difficile…]
L’idea di chiedere un preventivo per il cablaggio, senza la stesura dei cavi, comunque non è male: ad occhio, 9 sensori, 1 sirena ed una tastiera si collegano in poche ore — diciamo, una mezza giornata di lavoro. Quanto le possono chiedere per un lavoro di mezza giornata di questo tipo? Mediamente, e molto a spanne, direi 25/30 euro l’ora più la trasferta — mi aspetterei un preventivo onesto intorno ai 200 euro.