domenica 25 dicembre 2011

Attivatori per antifurto: il nostro consiglio

Per inserire e disinserire il vostro allarme avete bisogno di un dispositivo di attivazione: ce ne sono di diversi tipi, ognuno con i propri pregi e difetti: tastiera, chiave elettronica, transponder e radiocomando. Vediamo quali sono i fattori da valutare per fare una buona scelta e cosa vi consigliamo.
Tastiera
Pro: versatile, multi-funzione, non si deve portare in giro (quindi nessun rischio di perdita o furto con le chiavi di casa), possibilità di generare codici multipli (quindi chiavi) senza bisogno di acquisto di nuovo hardware, visualizzazione a mezzo display dello stato dell’impianto e dei messaggi di sistema (allarme, batteria bassa, etc.), attivazione parziale giorno / notte o con aree separate a mezzo codici diversi, alta sicurezza.
Contro: difficile da incassare nel muro, non adatta a tutti i tipi di utente (poca dimestichezza con i codici), difficile sostituzione se bisogna ‘togliere‘ una chiave a qualcuno, manca di segnalazione esterna dello stato dell’impianto (ON/OFF).
Chiave elettronica
Pro: facile utilizzo adatto a tutti i tipi di utente, esteticamente accettabile (si utilizza un frutto di una normale scatola da incasso posta vicino all’ingresso – se avete una serie abbastanza comune), facile eliminazione, visualizzazione ON/OFF dello stato dell’impianto (interno + esterno), attivazione parziale giorno / notte, alta sicurezza (se duplicata dalla centrale).
Contro: rischio di perdita o furto, difficile duplicazione (e costo aggiuntivo).
Transponder
Pro: come la chiave elettronica, con il vantaggio che il lettore può essere indipendente o a bordo tastiera.
Contro: rischio di perdita o furto, difficile duplicazione (e costo aggiuntivo).
Radiocomando
Pro: facile utilizzo adatto a tutti i tipi di utente, attivazione parziale giorno / notte, non richiede ulteriore hardware.
Contro: rischio di perdita o furto, difficile duplicazione (e costo aggiuntivo), non visualizza facilmente lo stato dell’impianto, necessita di batteria, media sicurezza.

:: Il nostro Preferito :: Per impianti domestici e per gli amanti della praticità, consigliamo il transponder: è semplice, non necessita di manutenzione o cambio batteria, è robusto e leggero da portare nel mazzo di chiavi. Per tutti gli altri, la tastiera. Il massimo, non plus ultra, è la tastiera con il transponder a bordo.

2 commenti:

  1. Buongiorno, leggendo con attenzione i suoi consigli ho trvato per quanto riguarda i telecomandi la dicitura "media sicurezza", in che senso?
    Io ho un telecomando bidirezionale che tramite led di diverso colore posti su di esso mi indica se l'inserimento dell'allarme è andato a buon fine o no.
    Vorrei sapere quali rischi corro in termini di sicurezza con un telecomando (oltre all'eventuale perdita dello stesso)? e se ci sono degli accorgimenti che posso prendere.
    Grazie.

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  2. Buongiorno Nadia
    Un radiocomando bi-direzionale ha già un buon grado di sicurezza soprattutto perché, a differenza dei mono-direzionali, riceve la verifica del comando. Probabilmente è anche rolling-code, vale a dire con codici variabili, caratteristica che previene la clonazione del radiocomando per intercettazione.
    L'insieme di queste due caratteristiche rende il suo attivatore sicuro -- la perdita, ovviamente, è un rischio che corre anche con la chiave elettronica o il trasponder.
    La mia considerazione generale sui radiocomandi è che dovrebbero essere TUTTI come il suo, vale a dire con questi requisiti minimi di sicurezza per renderli dei buoni e sicuri attivatori di impianti di allarme. La realtà, però, è che spesso (quasi sempre) sono mono-direzionali e senza rolling-code e quindi non particolarmente sicuri.

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