lunedì 23 maggio 2011

Protezione perimetrale e terrorismo psicologico


Non so se sia il termine esatto, ma io lo chiamo Terrorismo Psicologico:  si tratta della tecnica usata da molti ‘venditori’ di sicurezza di portare con sè ritagli di articoli di giornale, narrazioni di fatti (forse) accaduti ed altre leggende metropolitane per incutere nel malcapitato potenziale Cliente la paura che i ladri siano già pronti a sferrare l’attacco — è solo questione di tempo, stanno per arrivare. Ma non basta. Non solo arriveranno presto (prima degli alieni e in tempo per la fine del mondo nel 2012), ma arriveranno anche la notte, mentre state dormendo e, se siete fortunati, vi narcotizzeranno e vi risveglierete con la casa svuotata — se andrà male, vi sveglieranno per chiedervi dove tenete la cassaforte e passerete un brutto quarto d’ora (o anche un paio di ore…).
Certo, i furti esistono veramente: gli ultimi dati statistici in mio possesso parlano di una media sul territorio Italiano di circa 400 furti ogni 100mila abitanti — anche se questo dato è da prendere con le molle perché sappiamo che non tutti i furti vengono denunciati. La probabilità, dati alla mano, non è neanche così bassa (1 su 250), ma dobbiamo tenere conto che in queste cifre ci sono anche negozi, magazzini, aziende, etc.
Quindi ?  Quindi è vero: la sicurezza è importante e proteggere la Vostra casa, la Vostra famiglia ed i Vostri beni merita la dovuta attenzione. I furti esistono ed il rischio è reale. Ma non trasformate la Vostra abitazione in una prigione con inferriate a tutte le finestre e sistemi da attivare e disattivare come nel caveaux della Banca d’Italia. Primo, perché ci dovete vivere dentro; secondo perché non è assolutamente necessario.
Per esempio, Vi sembrerà banale, ma una delle cose più importanti da fare se avete una casetta isolata o un terrazzo facilmente accessibile è creare una situazione di pre-allarme. Fate collegare i sensori perimetrali a delle luci: tutte le centrali hanno dei relè che possono comandare un semplice interruttore che comanda le luci del giardino o sul terrazzo. Illuminare l’area protetta significa spaventare l’eventuale intruso prima che sia entrato ed attirare l’eventuale attenzione di vicini o passanti. Inoltre, il buio e l’effetto sorpresa sono i migliori alleati dei ladri: una luce accesa unita ad una segnalazione acustica interna (che, Vi garantisco, nel silenzio della notte si sente benissimo) saranno sufficienti per fare da deterrente all’intrusione e per svegliarVi senza scatenare il panico di un allarme generale.
Il collegamento alle luci esterne è un’operazione semplice, poco costosa (se avete modo di fare la predisposizione del cavo è un lavoro di pochi minuti) e molto efficace.

3 commenti:

  1. Ciao, posso chiederti un consiglio?
    Visto che in questo articolo parli di protezione perimetrale (non so se è proprio in questa categoria che rientra, cmq....) volevo sapere se conosci il sistema Arturo (www.arturosicuro.it)....ho visto che può essere una buona soluzione a basso costo, magari può rivelarsi una scelta favorevole prima di passare a sistemi troppo costosi...

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  2. ciao Flavia
    Non conoscevo nello specifico questo sistema, ma fa parte di una serie di prodotti di difesa cosiddetta 'attiva' contro le intrusioni (porte blindate, inferriate, etc.)
    Potrebbe essere una soluzione - così come tante altre - per rendere meno accessibile i piani alti ed i balconi, ma onestamente devo dire che ho avuto modo troppo spesso di vedere sistemi come questo elusi facilmente o aggirati scegliendo di entrare in modo diverso o con l'ausilio di pali o scale...
    Quindi, forse sì, forse no: ma la protezione data da un sistema di allarme è di livello superiore e la necessità di sicurezza giustifica un piccolo investimento supplementare.
    Grazie

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  3. Ti ringrazio per la risposta.
    Si immagino che le due cose non possono essere paragonate, pensavo di partire intanto con questo piccolissimo investimento e poi in futuro munirmi di un sistema di allarme più complesso.
    Grazie ancora per la disponibilità :-)

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