giovedì 30 dicembre 2010

Antifurto e animali domestici

Avevamo già brevemente parlato di cosa fare nel caso in cui si abbia un animale domestico che rimane necessariamente a casa quando uscite — un gatto, ad esempio.

Ribadiamo anche il concetto che diamo per scontato che si tratti un animale di piccola taglia (un cane, un gatto, NON un elefante), e che si muova liberamente per la casa (pesci e criceti in genere non creano problemi). Magari non un’iguana di 30 kg che passeggia sui mobili e si parcheggia davanti a un sensore…

Se state ancora progettando l’impianto e avete la possibilità di affrontare il problema prima di effettuare l’installazione, consiglio di ricavare all’interno dell’appartamento o della casa una zona protetta solo da contatti magnetici e senza rivelatori volumetrici. In genere non è difficile avere due o più spazi comunicanti — maggiore lo spazio, più contento sarà il vostro amico domestico, dove si può rinunciare alla protezione volumetrica. Per esempio in una parte centrale di un appartamento oppure utilizzando una stanza con finestre dove l’accesso dall’esterno sia difficile e quindi basti un contatto di apertura sul serramento.

Se invece questo dettaglio vi è sfuggito, oppure si tratta di una new entry in casa, allora potete cercare di adattare un ambiente in modo da rispettare i requisiti di cui sopra. Per capirci, supponiamo che il sensore copra il corridoio: chiudendo la porta della/e stanze che non hanno sensori volumetrici avete creato una sotto-zona isolata a sufficienza per il vostro animale. Caso estremo: non è possibile creare un ambiente isolato privo di rivelatori volumetrici. Non è così remota come ipotesi in quanto in genere si cerca di non lasciare ‘buchi‘ quando si progetta un impianto di allarme. Oppure le condizioni di rischio (alloggio al primo piano, casetta isolata, etc.) non lo permettono. Allora sostituite uno (o più) sensori con dei rivelatori di tipo PET Immune (immuni agli animali domestici). Questi sensori eseguono un’analisi grazie ad un piccolo microprocessore in grado di distinguere una presenza di piccola taglia tipica degli animali domestici da quella più voluminosa tipica dell’uomo. In genere costano leggermente di più di un normale sensore, ma vista la necessità e soprattutto se il numero di sensori da sostituire è limitato alla zona franca che avete riservato al vostro nuovo compagno di stanza, la spesa non è eccessiva e non dovete tenere disinserito l’allarme di casa.

PS: questo post è dedicato al mio amico Paolo che mi ha scritto di aver adottato un’iguana di 30 kg. La soluzione della zona franca senza rivelatori volumetrici va bene anche per te! Se invece vuoi veramente provare quanto i sensori PET Immune siano sensibili, fai pure… ma poi facci sapere come è andata.

mercoledì 22 dicembre 2010

Formazione Spettacolo a Sicurezza 2010: Il video.

Alla recente fiera Sicurezza 2010 di Milano mi è capitato di assistere ad un curioso ma innovativo modo di parlare di sicurezza e di formazione. Ho pensato di fare cosa gradita riproponendo il breve video che illustra in modo brillante e divertente cosa è successo: buona visione!

martedì 21 dicembre 2010

Quale protezione perimetrale antifurto scegliere?


Riceviamo da un lettore questa domanda:
Come affidabilità è “meglio” una protezione perimetrale esterna o il classico allarme su porte e finestre ? Come affidabilità intendo il metodo più difficile da eludere.
Se parliamo di grado di sicurezza, ovvero di affidabilità nella rilevazione del tentativo di intrusione, i sistemi – se di buona qualità, si equivalgono.
La scelta dipende da fattori di installazione ed ambientali: ad esempio, se ha un perimetro molto grande da coprire con diversi accessi (porte o finestre) da proteggere, una o più barriere o sensori da esterno potrebbero essere più facili e meno costosi da installare; ma se si tratta di un alloggio in un condominio, con un terrazzo ed una paio di finestre, la protezione perimetrale puntuale (quella con contatti magnetici su porte e finestre) è sicuramente più economica ed altrettanto efficace.
Chiaramente, entrambe le tipologie non sono inattaccabili ed hanno i loro punti deboli, ma la sicurezza si ottiene anche e soprattutto da una buona analisi del rischio e della progettazione dell’impianto in modo che integri le lacune di cui sopra ed offra delle ridondanze in caso di superamento della prima protezione perimetrale. Il nostro consiglio è quello di integrare sempre una protezione volumetrica anche all’interno: il costo addizionale è veramente contenuto (parliamo di poche decine di euro) ed il risultato in termini di maggiore sicurezza è elevato.

giovedì 9 dicembre 2010

Barriere da esterno inattaccabili ?

Un lettore ci riporta una singolare situazione accaduta nella sua azienda:
La mia azienda ha un sistema antintrusione perimetrale a microonde. Ogni volta che lo testiamo si comporta egregiamente. Tuttavia nelle ultime settimane si sono verificati furti nei quali il sistema non è mai scattato. Grazie alle videocamere abbiamo visto i ladri attraversare indisturbati il cono-sigaro tra i pali del sistema perimetrale. A questo punto abbiamo il dubbio che esista un modo per eludere il sistema antintrusione. Vi risulta possibile una cosa come quella che ci sta succedendo? Qualche idea?
Leggendo il suo post la prima cosa che mi ha colpito è stato l’aggettivo ‘indisturbati’ riferito all’attraversamento della zona protetta: in genere questo è sintomo della certezza di avere reso il sistema di allarme inabile a rilevare il furto e l’esperienza ci insegna che il miglior modo per ottenere questo risultato è quello di spegnere i sensori, ad esempio escludendo la zona, o – per non correre rischi – l’intero sistema.
Avete controllato il registro storico (log) in centrale? Siete sicuri (molto sicuri, diciamo al 100%) che l’allarme fosse inserito e che la zona associata alla barriera da esterno non fosse esclusa? So che sembra banale, ma nella maggioranza dei casi una situazione simile si risolve sempre con l’analisi dettagliata degli inserimenti e disinserimenti del sistema e delle eventuali esclusioni manuali delle zone.
La telecamera riprende anche la barriera? Si vede armeggiare vicino agli elementi tx e rx? Potrebbero avere manomesso il collegamento? Sono abbastanza scettico sul fatto che si possa attraversare una barriera microonde che, come mi riporta, funziona correttamente quando la testate, senza avere paura che l’allarme scatti. Non che da un punto di vista teorico si possa affermare tassativamente che queste barriere siano assolutamente inattaccabili, ma ostentare certezza nell’attraversarle senza timore mi spinge a pensare ad un sabotaggio di altro tipo e non ad un’elusione della barriera. Questo tipo di tecnologia infatti ha fama di essere uno dei più difficili da eludere e questo è il motivo per cui viene utilizzato nelle applicazioni di alta sicurezza — in genere soffre del problema opposto, quello di generare falsi allarmi quando il segnale viene indebolito o perturbato a causa dell’ambiente o delle condizioni meteo (la nebbia, ad esempio).
Ora, non conosco con precisione le caratteristiche tecniche del suo prodotto specifico, ma in genere questi sistemi sono dotati di codifiche abbastanza sofisticate tali da poter escludere di poter fare qualunque tipo di sabotaggio senza verificarne con cura l’effettivo funzionamento…
Se dovessi scommettere un caffè, lo punterei sull’esclusione della barriera dalla centrale o sul mancato o ritardato inserimento del sistema di allarme: provi a verificare il log di sistema in coincidenza delle date dei furti e consulti il suo installatore sulla eventuale possibilità di esclusione della zona e ci faccia sapere (soprattutto …se abbiamo vinto il caffè)

martedì 7 dicembre 2010

Allarme e pre-allarme porte e finestre

Riceviamo da un lettore:
Se volessi installare dei sensori per porte e finestre wireless ed essere avvisato, in caso di intrusione, senza sirena ma a mezzo di un segnale piu’ discreto come dei beep e’ possibile ? E se esiste questo sistema fai da te come lo devo chiedere ad un eventuale venditore?
Sì, esiste ed è molto semplice da realizzare. Basta collegare i sensori (con fili o senza fili, non fa differenza) ad una zona collegata ad un pre-allarme o ad un’uscita ausiliaria (per chiarezza, non quella associata alla sirena esterna). Il pre-allarme potrebbe essere fornito da un buzzer intermittente già fornito in centrale (alcuni modelli di allarme lo hanno in dotazione anche sulla tastiera) ed il gioco è fatto. Alternativamente, se il buzzer non è presente, lo collega all’uscita ausiliaria di cui sopra ed ottiene lo stesso risultato.
Per utilizzare questa funzione basterà attivare la sola zona (parzializzata) collegata ai sensori interessati.
Quindi basta che chieda una centrale con parzializzazione (o funzione giorno/notte, che dir si voglia) eventualmente specificando se ha un pre-allarme (buzzer) a bordo o se deve collegarlo esternamente.
Esistono anche dei sensori che hanno già questa funzione implementata — normalmente conosciuta come ‘gong’. Tipicamente sono quelli che si utilizzano nei negozi a protezione della porta e che, a impianto spento, segnalano l’ingresso di una persona. Utile quando non si è sempre davanti al banco o quando l’ingresso non è in vista diretta dal posto in cui normalmente si opera.