domenica 26 settembre 2010

Falsi allarmi e sirene che suonano

Riceviamo da un lettore questo quesito:
Ho letto con interesse i suoi consigli e le sue risposte su “allarmi falsi” che rivelano una chiarezza che é frutto certamente di competenza e passione. Complimenti! Nei giorni scorsi le sirene esterne e poi anche interne del mio impianto, non inserito, hanno per circa 2 ore suonato fino alla ripresa della corrente che l’Enel (senza preavviso) aveva disattivato per oltre 4 ore. Cosa può fare l’utente mentre è in casa, anche per scongiurare una denuncia per disturbo della quiete pubblica? E il tecnico installatore con tele-assistenza o con la presenza fisica? E’ proprio vero che non esiste alcuna possibilità di impedire o di interrompere questo inconveniente, anche se decido di rinunciare per qualche tempo all’utilizzo dell’impianto?
Grazie.
Come forse avrà già avuto modo di leggere nelle pagine di questo blog, dobbiamo premettere che la condizione di sirene che suonano (per mancanza di corrente o per falso allarme) non è una condizione normale. Se le batterie della centrale sono in ordine e cariche al punto giusto, l’autonomia del suo impianto dovrebbe andare ben oltre le due ore — diciamo che il tempo giusto dovrebbe essere tra le 24 e le 48 ore. Quindi un primo consiglio per scongiurare la denuncia per disturbo alla quiete pubblica è fare una regolare e corretta manutenzione dell’impianto e verificare che sia tutto in ordine.
Detto questo, ci sono altre soluzioni per evitare il problema di cui lei è stato purtroppo vittima. Certamente un servizio di assistenza remota, fornito da un installatore o da un istituto di vigilanza possono bloccare le sirene remotamente. Ma anche lei personalmente potrebbe fare questa operazione collegando un’uscita del combinatore telefonico pilotabile a distanza (tipicamente un relè attivato da un codice via telefono) al blocco delle sirene ed ottenendo lo stesso risultato. Comunque in entrambi i casi è necessario avere una batteria in tampone (carica!) che tenga bloccate le sirene.
Esistono inoltre in commercio sirene che hanno una funzione di auto-esclusione, vale a dire che dopo un numero determinato di cicli di allarme (di solito tre) si tacitano da sole a meno che la condizione di allarme proveniente dalla centrale sia resettata (quindi che ritorni il blocco e vada nuovamente via). Questa è sicuramente più facile e pratica come soluzione ma se le sue sirene non hanno questa funzione implica una sostituzione dei prodotti.
Un’ultima nota: anche se ‘decide di rinunciare all’utilizzo dell’impianto’ il problema non cambia. Acceso o spento (o meglio, attivo o disattivo) che sia il suo impianto d’allarme se manca corrente e le batterie della centrale sono scariche, le sirene suonano! Se decide di non usare l’impianto per un lungo periodo e teme che possa mancare corrente, le consiglio di chiedere al suo installatore di scollegare fisicamente la sirena (dall’impianto e dalla sua batteria interna) o perderà in popolarità tra i suoi vicini di casa…

domenica 12 settembre 2010

Impianto totalmente senza filo

Riceviamo da un lettore questo quesito:
Come si definisce un impianto totalmente senza filo??? Forse le sembrerà banale, ma se ad esempio la centrale è alimentata dalla rete a 230Vca e i rivelatori sono tutti via radio l’impianto è totalmente wireless??
Ai fini certificativi il collegamento di alimentazione 230Vca deve essere certificato se effettuato modificando l’impianto — collegando i fili all’interno di una scatola di derivazione o prendendo alimentazione da un quadro, per esempio. Se utilizzo una classica spina presso-fusa come previsto dalla norma ricado nel caso di un apparecchio utilizzatore e quindi non modificando l’impianto non sono soggetto a certificazione supplementare (così è il caso di quando si collega un qualunque elettrodomestico).
Quindi, per rispondere alla sua domanda, ai fini della certificazione da rilasciare, un impianto d’allarme totalmente senza fili – quindi alimentato totalmente a batteria e senza collegamento alla rete – o con collegamento alla rete tramite spina – quindi equivalente ad apparecchio utilizzatore – non ha obbligo di certificazione da parte dell’installatore.