martedì 29 dicembre 2009

Corsi per Installatori di Sistemi di Allarme

Riceviamo da un lettore questa domanda:

Installo sistemi di allarme (…) ma vorrei specializzarmi sempre più per poter affrontare questo lavoro con maggiore professionalità, quindi poter affrontare installazioni di prodotti professionali avendone anche le carte in regola dal punto di vista legislativo in materia e non soltanto di saperlo fare e basta.
Conosce strutture dove facciano dei corsi sulla materia, sia dal punto di vista teorico che pratico, anche per poter poi conseguire le certificazioni personali che mi occorrerebbero per poter mettere mano anche ad impianti che appunto richiedono sia la conoscenza teorica che quella abilitativa?

La sua richiesta è anche quella di molti altri: da chi come Lei desidera approfondire, crescere professionalmente e qualificarsi, a chi – come i produttori – vorrebbe avere interlocutori preparati a cui offrire soluzioni per problemi complessi ma reali, agli assicuratori, agli utenti finali che quando non sono adeguatamente supportati poi ne pagano le conseguenze. Tutti soffrono per una mancanza cronica di ‘cultura‘ della sicurezza.

Negli anni, ho avuto modo con colleghi sia europei che di oltreoceano di confrontarmi su questa situazione e mio malgrado ho scoperto che è un problema soprattutto, anche se non solo, Italiano. In quasi tutte le altre nazioni, esistono corsi professionali che rilasciano attestati e certificazioni per installatori di sistemi di allarme. Certificazioni indispensabili per lavorare nel settore, ma allo stesso tempo semplici da ottenere: basta frequentare un corso e superare un esame. Nel nostro paese, che io sappia – ma sarei contento di essere smentito – non esiste niente di simile e, purtroppo, se ne sente la mancanza. Non esiste un albo professionale degli installatori di sicurezza (in generale, non esiste più l’albo professionale), non esistono certificazioni nazionali riconosciute se non quelle ‘private‘ tipo IMQ o assicurative. Una carenza non da poco.
Uno sforzo per risolvere almeno parzialmente il problema è fatto dall’ANCISS (www.anciss.it), l’associazione di categoria degli installatori, costruttori ed integratori di sistemi di sicurezza: più o meno regolarmente e su base territoriale, l’ANCISS organizza dei corsi per installatori. Un’altra soluzione potrebbe essere l’IMQ, che certifica le aziende installatrici – ma onestamente qui la situazione è più complessa perché la certificazione si rivolge ad aziende che già operano nel settore (installatori.allarme@imq.it).
Sempre nell’ambito dei consigli pratici, ci sono un paio di riviste specializzate che sono storicamente un punto di riferimento per gli operatori: EsseCome e Antifurto. EsseCome è edita dalla EDIS ed ha anche un portale internet http://www.securindex.com/ dove si possono trovare utili informazioni su prodotti, normative e servizi. Antifurto è edita dalla Epc (www.epc.it). Recentemente è nata anche la rivista A&S Italy che ha una ricca versione online di notizie ed informazioni all'indirizzo http://www.secsolution.com/.
In buona sostanza, ad oggi un installatore di sicurezza è un elettricista certificato (ovviamente, per poter rilasciare la conformità della parte elettrica), con una specializzazione conquistata sul campo ed eventualmente certificata dall’IMQ. In un futuro speriamo non troppo remoto, la situazione potrebbe cambiare: da tempo a livello europeo si sta lavorando ad una certificazione degli installatori — potrebbe essere attraverso una normativa comunitaria od una certificazione volontaria riconosciuta di fatto dal mercato — ma il progetto che la prevede (la certificazione Certalarm http://www.certalarm.org/) attualmente sta ancora lavorando solo sulla parte antincendio e sui prodotti.

sabato 5 dicembre 2009

Combinatore telefonico GSM

Riceviamo da un lettore questa domanda:
Ho installato un allarme nel capannone.
Vorrei essere avvertito quando parte l’allarme.
Ho le linee telefoniche facilmente accessibili dall’esterno (tombino).
Vorrei ricevere un avviso su cellulare, cercapersone o simile.
Cosa posso fare ?
Il modo migliore per ovviare al problema dell’isolamento della linea telefonica se, come nel suo caso, si trova in una posizione facilmente accessibile è quello di utilizzare un combinatore telefonico GSM. L’utilizzo della linea cellulare, decisamente più difficile da isolare rispetto a quella tradizionale PSTN, le garantisce sicurezza anche nel caso di un capannone isolato.
Per quanto riguarda i numeri da chiamare (cellulare, cercapersone, etc.) entrambe i tipi di combinatore (cellulare GSM o filare PSTN) possono essere usati indifferentemente. Esistono anche modelli che utilizzano entrambe le tecnologie, per una ulteriore maggior sicurezza.

domenica 15 novembre 2009

Guida ai Sistemi Antifurto (indice per argomento)

Questo è un elenco (abbastanza) aggiornato di tutti i contenuti della Guida ai Sistemi Antifurto.
*** Stiamo aggiornando i collegamenti: provvisoriamente potete trovare i link giusti (l'indice è lo stesso, i contenuti anche) qui : INDICE PER ARGOMENTO ***
  1. Come scegliere un Sistema Antifurto
  2. Chi installerà il Vostro impianto antifurto?
    1. Installazione Fai-da-Te
    2. Installatore Professionista
    3. Come scelgo l’installatore per il mio antifurto ?
  3. Proteggere i Vostri Beni
    1. Quando non siete a casa…
    2. … e quando siete in casa.
    3. E se ho un animale domestico?
  4. Come è fatto un sistema antifurto ?
    1. La centrale.
    2. Le periferiche di ingresso.
      1. Sensori infrarosso passivo
      2. Sensori a microonda
      3. Sensori a doppia tecnologia (infrarosso + microonda)
      4. Contatti magnetici
      5. Barriere infrarosso attivo
      6. Barriere a microonda
      7. Sensori di vibrazione
      8. Sensori per esterno
    3. Le periferiche di uscita
      1. Sirena da interno
      2. Sirena da esterno
      3. Combinatore telefonico
      4. Comunicatore digitale.
    4. I dispositivi di comando
      1. Tastiera
      2. Chiave elettronica
      3. Radiocomando
  5. Usi e Funzioni del Vostro Antifurto
    1. La parzializzazione
    2. Ritardo d’ingresso, ritardo d’uscita
  6. Pillole di Sicurezza (domande&risposte)
    1. Cosa devo chiedere nel preventivo ?
    2. Ho un negozio: posso usare l’antifurto come anti-rapina ?
    3. Quali certificazioni mi deve rilasciare l’installatore ?
    4. Cosa sono (e a cosa servono) i codici di attivazione?
    5. Combinatori telefonici e Vodafone Station – problemi.
    6. Meglio un antifurto con i fili o senza fili (via radio)?
    7. Falsi allarmi: i nemici dell’antifurto.

venerdì 23 ottobre 2009

Falsi allarmi: i nemici dell'antifurto.

Spesso sento dire che si rinuncia ad installare un sistema antifurto per la propria casa per paura dei falsi allarmi: sirene che suonano impazzite per ore, telefonate dai vicini di casa quando si è in vacanza ed in alcuni casi estremi anche qualche multa per disturbo della quiete pubblica. Certamente di questi episodi ne sono accaduti in passato e ne accadono ancora oggi, ma questo non significa che il vostro impianto debba per forza esserne vittima. La causa di questa cattiva reputazione, i sistemi di allarme se la sono procurata per colpa di materiale scadente e di installazioni altrettanto improvvisate. Un buon sistema d'allarme, ben installato e sottoposto ad una naturale manutenzione non provoca falsi allarmi. Punto. Le possibilità di guasto sono esigue (quanto quelle di qualunque altro prodotto di elettronica), concentrate in un periodo ristretto iniziale vicino all'installazione (la cosiddetta mortalità infantile dei componenti elettronici) e quindi più propenso a manifestarsi durante il collaudo od il periodo di prova dell'impianto. Prendiamo ad esempio il caso classico della sirena impazzita in una notte di (mezza) estate: una statistica aziendale che avevo raccolto personalmente, rivelava che nel 98% dei casi il problema era dovuto alla batteria scarica dell'impianto (mancata manutenzione, quindi) che al primo temporale, con conseguente interruzione di corrente di rete, faceva perdere il controllo alla centrale e scatenava il concerto infinito -- che termina solo dopo ore per esaurimento della batteria in tampone della sirena stessa. Come sempre, quindi, il mio consiglio è di scegliere materiale certificato ed affidarsi ad un buon installatore... e di fare la regolare manutenzione, come per tutte le cose. ;-)

sabato 25 luglio 2009

Meglio un antifurto con i fili o senza fili (via radio)?

Questa è senza dubbio la domanda che mi è stata fatta più volte: è meglio un sistema antifurto via radio o via cavo? Risposta: è meglio un buon antifurto (ed una buona installazione). La risposta sembra banale ma, se avete avuto modo di leggere gli altri post di questa breve guida alla sicurezza, avrete già capito che non è il tipo di tecnologia a far un buono o cattivo antifurto. E' molto più importante valutare bene le vostre necessità in base al rischio ed ai valori che dovete proteggere: una volta fatta questa analisi allora potrete affrontare il tema più estetico (ma anche tecnico e di costo) se installare un sistema filare o wireless. Esistono prodotti molto validi e molto scadenti sia con i fili che senza fili, quindi... meglio un buon antifurto!

giovedì 12 febbraio 2009

Combinatori telefonici e Vodafone Station - problemi.

Parecchi lettori mi hanno segnalato problemi di collegamento tra combinatore telefonico e Vodafone Station: è un argomento un po' tecnico ma, vista la presenza di segnalazioni anche sui vari forum, vorrei provare a spiegare un po' la situazione e quale potrebbe essere il problema.
Il problema: I combinatori telefonici PSTN, quelli, per intenderci, che si collegano alla linea telefonica tradizionale (il doppino di rame e la presa tripolare) devono essere conformi alla normativa europea (R&TTE) per poter essere collegati alla rete pubblica. Tale normativa prevede che un apparecchio telefonico (telefono o combinatore che sia) verifichi la presenza del tono di libero PRIMA di comporre un numero telefonico e che, se il tono non è presente, NON EFFETTUI la chiamata. I dispositivi VoIP come la Vodafone Station, non avendo il segnale generato dalla centrale telefonica tradizionale (la cosiddetta 'portante'), emulano il tono di libero per mantenere la compatibilità con i telefoni normali. Lo stesso succedeva ad esempio con le centrali ISDN che avevano un'interfaccia analogica per collegare i dispositivi non ISDN. Ora, se parliamo di un telefono che trasmette la voce umana questa analisi del tono di libero - detta in modo semplice - non è così raffinata e precisa ed il più delle volte l'emulazione funziona e la composizione del numero parte (e quindi anche la telefonata). Purtroppo (almeno per i possessori di Vodafone Station a quanto pare) l'analisi dei combinatori telefonici per antifurto è molto più accurata e selettiva: l'emulazione del tono di libero non 'inganna' il combinatore e la telefonata non parte. [Se volete una spiegazione più tecnica e dettagliata - e comunque per verificare quanto sopra - confrontate questo documento di Vodafone con gli standard supportati dalla Vodafone Station e quanto dichiarato nella documentazione tecnica del vostro combinatore telefonico].
La soluzione: se i due standard non sono compatibili c'è poco da fare. Prima di disperare e cambiare operatore potete però fare un tentativo estremo: diversi combinatori hanno una modalità di test che permette di fare il cosiddetto blind dial, vale a dire la composizione del numero SENZA l'analisi del tono di libero. SE il vostro modello ha questa funzione chiedete all'installatore di fare una prova - magari la fortuna è dalla vostra parte e funziona. In alternativa, passate ad un combinatore GSM o cambiate operatore :-(
Potete anche provare a segnalare il problema a Vodafone ma non credo che possano fare molto (e penso che dal numero di post che ho letto in giro ne siano già al corrente). Per dovere di cronaca, non mi risulta che altri operatori VoIP (Fastweb giusto per dirne uno) abbiano questo problema - ogni segnalazione è ben accetta.

domenica 1 febbraio 2009

Cosa sono (e a cosa servono) i codici di attivazione?

Se avete installato una tastiera(*) per attivare (e disattivare) il Vostro impianto, potete usare dei codici diversi per differenziare sia le persone che le aree alle quali queste possono accedere. Quasi tutte le centrali di allarme oggi offrono come funzione standard la possibilità di avere uno o più codici master, vale a dire codici che possono attivare e disattivare qualunque zona dell'impianto, e codici parziali che permettono di agire selettivamente solo su alcune zone. In un impianto di allarme per la casa in genere questa funzione non viene utilizzata in quanto tutti gli inquilini generalmente inseriscono e disinseriscono l'impianto in modo totale o parziale. Nelle attività commerciali e nelle aziende, invece, spesso è necessario avere codici distinti per differenziare gli accessi o per non fornire a personale esterno (l'impresa di pulizia, ad esempio) gli stessi codici utilizzati dal personale interno.
I vantaggi di avere codici differenziati sono essenzialmente due: primo, potete assegnare un codice diverso per ogni singola persona che è autorizzata ad inserire l'allarme e, secondo, potete associare a questo codice la parte dell'impianto su cui la persona può operare. Il fatto di avere codici diversi Vi permette di sapere sempre - leggendo la memoria storica della centrale - chi ha inserito o disinserito l'allarme e quando lo ha fatto: utilissimo, per esempio, nel caso di negozi od attività commerciali dove ci sono più persone autorizzate all'apertura ed alla chiusura del negozio. Per quanto riguarda, invece, la seconda funzione - la diversificazione delle zone su cui operare - pensate ad un negozio dove tutti i commessi possono aprire e chiudere l'attività ma non accedere ad una particolare stanza (per esempio, la stanza con la cassaforte).

(*) In realtà questa funzione si può ottenere anche con le chiavi elettroniche ed i radiocomandi, ma deve essere programmata dall'installatore in fase di montaggio dell'impianto ed è un po' meno flessibile se dovete cambiare o aggiornare dei codici di attivazione.

sabato 24 gennaio 2009

Quali certificazioni mi deve rilasciare l'installatore ?

Se l’installatore ha operato sull’impianto elettrico, per esempio per collegare l’alimentazione elettrica primaria dell’impianto di allarme, dovete richiedere la conformità ai sensi della 37/08 (più nota come 46/90 - è la stessa certificazione, ha solo cambiato nome perché la legge è stata aggiornata).
Per quanto riguarda i componenti del sistema d’allarme dovete verificare che i prodotti abbiano la marcatura CE (obbligatoria per Legge) e che siano quindi in sicurezza per la parte elettrica. Inoltre, sui prodotti via radio e sui combinatori telefonici la marcatura CE attesta anche la conformità alla Direttiva Europea R&TTE che regolamenta le frequenze radio e le potenze di trasmissione da utilizzare ed i parametri necessari per collegarsi alla rete telefonica pubblica (PSTN) o cellulare (GSM).
Per quanto riguarda le prestazioni dei prodotti, la certificazione è volontaria e si riferisce alla norma CEI 79-x (79-2 per prodotti filari, 79-3 per gli impianti, 79-16 per i sistemi senza filo) oppure alla nuova norma europea EN50131. Il marchio IMQ attesta la conformità alla norma CEI 79-x.
Non sottovalutate il discorso delle certificazioni se pensate di fare (subito o in futuro) un’assicurazione contro il furto perchè saranno sicuramente i primi (e forse unici) documenti che Vi chiederanno.

mercoledì 7 gennaio 2009

Ritardo d'ingresso, ritardo d'uscita

I dispositivi di comando - tastiera o chiave elettronica - che servono ad attivare l'impianto antifurto possono essere collocati all'interno (tipicamente, nell'ingresso, vicino alla porta) od all'esterno dell'area protetta. Se installati all'interno, ci saranno dei sensori che proteggeranno l'area dove sono collocati e/o (almeno) un contatto che segnalerà l'apertura della porta d'ingresso.
Nel nostro esempio, rappresentato in figura, supponiamo di avere una tastiera (K1) installata vicino alla porta, all'interno dell'appartamento. Per digitare il codice e disattivare l'impianto antifurto dovremo aprire la porta ed avvicinarci alla tastiera, facendo quindi andare in allarme il contatto 1 ed i sensori infrarosso volumetrici A e B che sono installati a protezione dell'ingresso. Per evitare di avere un allarme ogni volta che entriamo in casa (utile per verificare che l'impianto funzioni, ma poco consigliabile per i Vostri vicini) utilizziamo una funzione della centrale chiamata ritardo: con questa funzione, i contatti ed i sensori che sono a protezione dell'ingresso sono programmati per generare prima un pre-allarme e poi un allarme. Il pre-allarme ha la durata di qualche decina di secondi - sufficienti per disattivare l'impianto e poi - se l'impianto non viene disattivato, allo scadere del tempo impostato - si trasforma in allarme. Durante il pre-allarme le periferiche di uscita (la sirena esterna e/o il combinatore telefonico) non vengono attivate, ma in alcuni casi si utilizza un cicalino o una sirena interna con suono debole intermittente per segnalare che è comunque in corso una situazione di pre-allarme e che bisogna disattivare l'impianto al più presto. Ovviamente la stessa programmazione è utile anche quando si deve attivare l'impianto per uscire: il ritardo in questo caso agirà al contrario, aspettando il tempo impostato prima di attivare effettivamente l'impianto e permettendo di uscire senza generare un indesiderato allarme.

giovedì 1 gennaio 2009

Cosa devo chiedere nel preventivo ?

Quando richiedete un preventivo ad un installatore fate un elenco breve ma completo delle funzioni che volete: ci penserà lui a trovare la soluzione tecnica migliore ed il materiale adatto. Ad esempio, indicate quali stanze ed ingressi devono essere assolutamente protetti anche quando siete in casa (parzializzazione giorno/notte); se avete la predisposizione per il filare, o se preferite il via radio; che tipo di attivatore desiderate (chiave elettronica, tastiera o radiocomando) e quante persone devono poter attivare/disattivare l'impianto (personale delle pulizie?); come volete essere avvisati in caso di allarme (sirena esterna, combinatore telefonico, chiamata alla vigilanza). E ricordateVi di dire se avete degli animali domestici!
Sottoponete la Vostra lista dei desideri a due o tre installatori e ricordateVi di verificare il costo e le condizioni della manutenzione: il resto è routine.
Inoltre un buon preventivo è sempre dettagliato in tutte le sue voci e deve permetterVi di capire esattamente quali funzioni sono incluse ed a quale costo. In pratica, deve metterVi in condizione di poter scegliere se rinunciare a qualcosa (se il costo supera il Vostro budget), oppure di fare uno sforzo economico (alla luce di una prestazione che ritenete importante per la sicurezza della Vostra famiglia e della Vostra casa). Per esempio, supponiamo che abbiate richiesto un meraviglioso combinatore telefonico GSM, che Vi consentirà di ricevere messaggi vocali, SMS (MMS, foto, video e quant'altro) e con cui potrete interrogare l'impianto ed inviare comandi dal Vostro cellulare; ma, al momento della consegna dei preventivi, scoprite di essere andati fuori budget e quindi decidete di rinunciare al combinatore. Certo, avete risparmiato e siete rientrati nel budget, ma avete anche rinunciato ad una funzione importante quale l'essere avvisati di una situazione di allarme. Soluzione? FateVi preventivare subito anche il costo del combinatore solo vocale o PSTN - avrete qualche funzione in meno senza i gadget tecnologici, ma non avrete fatto compromessi a livello di sicurezza e prestazioni del Vostro impianto antifurto. E sceglierete tranquillamente in funzione del budget di spesa. ;-)

Ho un negozio: posso usare l'antifurto come anti-rapina?

Sì.
L'impianto deve essere dotato di combinatore telefonico (di qualunque tipo) ed essere opportunamente programmato con i numeri da chiamare in caso di rapina - che non sono gli stessi che in genere si chiamano in caso di furto. Ricordiamo che il collegamento con le Forze dell'Ordine deve essere preventivamente autorizzato. Alternativamente, alcuni servizi di Vigilanza privata offrono un collegamento con ponte radio, ma la sostanza non cambia. Per quanto riguarda la centrale d'allarme, quasi tutte ormai sono dotate di funzione anti-rapina (una programmazione che permette l'invio del cosiddetto allarme silenzioso, ovvero la sola chiamata telefonica senza altre segnalazioni), mentre per il dispositivo da utilizzare per l'allarme (pulsante sotto banco, tappeto pedale, etc.) la scelta è vasta e dipende da quello che ritenete per Voi più pratico.

La parzializzazione

La funzione chiamata parzializzazione (o, anche, giorno/notte o protezione perimetrale) Vi permette di attivare solo una parte del Vostro impianto, consentendoVi di circolare liberamente all'interno della Vostra casa senza far scattare l'allarme. La protezione perimetrale protegge, come dice il nome, il perimetro e quindi vengono attivati solo i sensori sulle porte, sulle finestre o all'esterno e non quelli interni che proteggono le stanze, dove potrete muovervi senza problemi. Ma, soprattutto, non costa niente! Tutte le centrali dei principali produttori offrono questa funzione anche nei modelli più semplici ed economici - si tratta semplicemente di farla configurare dal Vostro installatore e poi... di usarla!
Per cercare di chiarire il concetto, analizziamo insieme la figura: abbiamo raffigurato un impianto semplice composto di due contatti magnetici (identificati dai numeri 1 e 4), due contatti tapparella (2 e 3) e quattro sensori infrarosso volumetrici (nel disegno rappresentati con il colore blu). In questo esempio - si tratta di un appartamento al quinto di otto piani in centro città - abbiamo valutato che le finestre sono difficilmente accessibili dall'esterno e quindi non necessitano di protezione.
Quando non siete in casa - quindi, diciamo, in modalità "giorno" - i contatti magnetici proteggono l'apertura della porta d'ingresso (1) e della finestra del bagno (4); i contatti tapparella (2 e 3) proteggono l'accesso dai balconi ed i sensori volumetrici coprono il corridoio, l'ingresso, il salone e la camera. Ad impianto attivato avete il massimo della copertura, vale a dire il totale dell'area protetta dai sensori.
In modalità "notte", invece, potete utilizzare il Vostro impianto per proteggerVi mentre state dormendo: attivando solo la protezione perimetrale, i contatti magnetici (1 e 4) ed i due contatti tapparella (2 e 3) saranno attivi e segnaleranno un'eventuale apertura della porta o delle tapparelle; i sensori infrarosso volumetrici saranno invece disattivi e Vi permetteranno di muoverVi liberamente all'interno dell'alloggio senza far scattare l'allarme.
La parzializzazione è una caratteristica della centrale ed è disponibile sia per gli impianti filari che per i via radio. Se avete un filare, si attiva con qualunque dispositivo di comando posto all'interno (potete anche avere un attivatore all'interno ed uno all'esterno, se volete). Con i sistemi senza filo, si attiva tramite il radiocomando o la tastiera.
Potete parzializzare qualunque tipo di sensore. Nel nostro esempio, i contatti 2 e 3 potrebbero essere barriere infrarosso o sensori da esterno posizionati sul balcone e non cambierebbe nulla dal punto di vista del funzionamento illustrato sopra.