martedì 30 dicembre 2008

I dispositivi di comando

Tastiera
La tastiera è il dispositivo che Vi permette di attivare e disattivare l’impianto (ed eseguire altre funzioni riservate all’utente) digitando un codice. Può essere dotata di un piccolo display che riporta lo stato dell’impianto e generalmente si installa per comodità vicino alla porta di ingresso. Se non siete allergici ai codici (ed i tasti sono sufficientemente grandi e ben illuminati) è sicuramente il dispositivo più comodo e completo. L’unico svantaggio è che, se installato all’interno dell’alloggio - o azienda, o villa - andrebbe abbinato con una segnalazione esterna che indichi lo stato dell’impianto (attivo/disattivo) e funga da deterrente per eventuali malintenzionati in perlustrazione.
Chiave elettronica
La chiave elettronica, a contatto o ad inserimento, attiva e disattiva parzialmente o totalmente l’impianto in modo molto semplice ed immediato. Può essere installata all’interno o all’esterno dell’alloggio ed è particolarmente indicata per situazioni dove il codice da digitare sulla tastiera può rappresentare un problema (ad esempio, nel caso di una persona anziana). La praticità della chiave elettronica è anche il suo punto debole… se perdete (o Vi rubano!) le chiavi di casa, dovete cambiarla.
Radiocomando
Il radiocomando è utilizzato soprattutto negli impianti via radio ed è simile al funzionamento di una chiave elettronica: attiva e disattiva parzialmente o totalmente l’impianto in modo molto semplice ed immediato. Anche in questo caso, lo svantaggio è che andrebbe abbinato con una segnalazione esterna che indichi lo stato dell’impianto (attivo/disattivo) e funga da deterrente ed inoltre, se lo perdete (o Ve lo rubano!), dovete cambiarlo.

Le periferiche di ingresso :: Sensori perimetrali

Barriere infrarosso attivo

Le barriere ad infrarosso attivo sono utilizzate per le protezioni perimetrali di breve e media portata (soprattutto, finestre e porte balcone). Sono composte di due elementi che generano un fascio incrociato di luce non visibile (infrarosso, appunto) che fa scattare un allarme se interrotto. Questo tipo di barriere sono particolarmente indicate per situazioni dove l’accesso dall’esterno è facile - pensiamo ad esempio ad una villetta con un giardino e diverse porte e finestre - o quando si abbia la necessità di tenere una porta aperta - magari d’estate per favorire l’ingresso di aria fresca. Sono disponibili in versione sia filare che via radio.

Barriere a microonda

Le barriere a microonda sono generalmente usate per protezioni perimetrali di lunga portata, ma si possono trovare anche in applicazioni quali il perimetro di una villetta o il cortile di un piccolo stabile. Il loro funzionamento è simile a quelle ad infrarosso - l’interruzione di un segnale controllato dai due elementi genera un allarme - solo che si utilizza una tecnologia diversa (la frequenza di lavoro è quella della microonda, simile al radar).

Sensori di vibrazione

I sensori di vibrazione vengono tipicamente installati sulle porte ed hanno lo scopo di segnalare un allarme in caso di tentativo di sfondamento. Il sensore rileva le (forti) vibrazioni tipiche di un tentativo di scasso e genera un allarme. Un sensore di questo tipo risulta particolarmente utile in fase di prevenzione in quanto fa scattare l’allarme prima che la porta venga definitamente scardinata ed aperta, mentre il contatto magnetico semplice entra in funzione solo a scasso avvenuto.

Sensori per esterno

Di particolare interesse da qualche anno sul mercato sono tutta una serie di sensori per esterno, con tecnologie diverse, ideati per proteggere finestre e balconi. Sono disponibili in versione sia filare che via radio e possono essere installati sull’infisso della finestra con una speciale lente a tenda che rileva l’attraversamento o all’esterno grazie a particolari involucri che li proteggono dagli agenti atmosferici per una protezione volumetrica. Ideali per impianti con parzializzazione perimetrale (i sensori sono attivi anche quando siete in casa e Vi avvisano di eventuali intrusioni).

lunedì 29 dicembre 2008

Come scelgo l'installatore per il mio antifurto ?

Come certamente già avrete scoperto da soli, scegliere un professionista 'a scatola chiusa' non è cosa facile. Pensate di dover scegliere, ad esempio, un dentista: o avete delle conoscenze specifiche nel campo (difficile) oppure Vi affidate ad un consiglio di un paziente soddisfatto, probabilmente un parente od un amico. In entrambe i casi, comunque, sarà solo il tempo a giudicare la bontà del suo lavoro sui Vostri denti...
Esistono però delle regole spannometriche che Vi possono aiutare a fare una scelta oculata del Vostro installatore:
  1. Diffidate dei semi-professionisti, artigiani improvvisati, dopo-lavoristi e factotum in genere.
    Un'installazione mal fatta di un impianto antifurto anche composto di ottimo materiale Vi espone al rischio (inutile) di falsi allarmi. La conseguenza, inevitabile, sarà che "per paura che suoni" non attiverete più il Vostro impianto ed ecco che il Vostro investimento in sicurezza è andato in fumo. E probabilmente quel numero di cellulare che il factotum Vi aveva lasciato suona a vuoto oppure è stato cambiato.

  2. Verificate che l'azienda di installazione esista, abbia una sede e che operi nel settore sicurezza da qualche anno.
    Installare un sistema di sicurezza non è cosa tecnicamente molto complicata, ma questo non vuol dire che chiunque lo sappia fare. Oltre all'aspetto più immediato del collegamento e della programmazione, un installatore professionista Vi aiuterà nell'analisi del rischio e sarà più affidabile nella scelta dei materiali; inoltre un'azienda con una sede (e dei numeri di telefono da chiamare per un'assistenza) garantisce continuità nel tempo e maggior reperibilità anche in periodi festivi. RicordateVi di controllare il servizio di manutenzione e di assistenza offerto. Come usa dire: "ad ognuno il suo mestiere"...

  3. Chiedete se hanno certificazioni aziendali.
    La più importante nel settore sicurezza è la certificazione IMQ, assoluta garanzia di esperienza e professionalità nel settore. Ad onor del vero bisogna dire che si tratta però di una certificazione abbastanza costosa ed onerosa e non sono molte le aziende che la possono esibire.
    La certificazione ISO9000 (in tutte le sue varianti) attesta esclusivamente che l'azienda è dotata di sistema qualità, ma non dice nulla relativamente all'esperienza ed alla capacità di installare un sistema di sicurezza - comunque, meglio che niente.
    La marcatura CE non è una certificazione aziendale, ma un obbligo di Legge sul prodotto - e non è un marchio di qualità.

  4. Controllate il materiale che Vi propongono nel preventivo.
    Il materiale che Vi offrirà il Vostro installatore sarà, sicuramente, di qualità. Ma una piccola verifica non guasta mai. Intanto sfatiamo un mito: non è vero che il materiale certificato costa di più. Tutti i principali costruttori offrono una vasta gamma di prodotti certificati (oltretutto la certificazione di qualità nella sicurezza è volontaria e non obbligatoria) ed i loro prezzi sono assolutamente allineati al mercato. Quindi: verificate che l'offerta sia dettagliata con nome del fabbricante e tipo di prodotto (nome, sigla o codice). I produttori sono sempre molto generosi con i propri installatori per quanto concerne la documentazione da allegare ai preventivi, per cui ricevere una brochure del prodotto con il preventivo è già un buon segno. Se non c'è, richiedetela. Verificate che i prodotti offerti siano conformi alla norma CEI [CEI79-2 (prodotti filari) oppure CEI 79-16 (prodotti via radio)] di I, II o III livello o marcati IMQ e che, ovviamente, ci sia la marcatura CE. E poi c'è internet: andata a dare un'occhiata al sito dell'installatore, del produttore e - mentre ci siete - provate anche a fare un giro sui blog per vedere cosa ne dicono gli internauti.

  5. Chiedete se hanno realizzato degli altri impianti nella Vostra zona e se possono offrire delle referenze.
    La pubblicità migliore è sempre quella del Cliente. Un buon installatore ha sicuramente già realizzato impianti di cui Vi può fornire le referenze senza problemi.

domenica 28 dicembre 2008

Le periferiche di uscita :: Combinatori telefonici

Combinatore telefonico

Il combinatore telefonico è un apparecchio che Vi avvisa telefonicamente in caso di allarme (o di guasto dell'impianto). Potete ricevere un messaggio vocale pre-registrato, un SMS o anche una foto o un video (ma serve un collegamento ad una telecamera in questo caso). Il combinatore è programmato per chiamare più numeri telefonici a Vostra scelta (in genere da un minimo di 3 - il Vostro cellulare, un recapito al lavoro, un vicino di casa - fino ad un massimo di 8 - parenti e amici tutti -) in modo da essere sicuri che l'allarme raggiunga almeno un destinatario. Può utilizzare la linea PSTN (quella tradizionale con la presa tripolare che avete in casa) o GSM, o entrambe. Esistono modelli che Vi permettono anche di inviare comandi all'impianto via tastiera del telefono quando ricevete la chiamata d'allarme (ad esempio, far smettere di suonare la sirena o accendere le luci).

Comunicatore digitale.

Se avete un collegamento con un Istituto di Vigilanza, il comunicatore digitale (che può essere integrato nella scheda della centrale o a parte) è la periferica che invia i codici di allarme alla Centrale di Monitoraggio con i dati del Vostro impianto e la tipologia di allarme. Il comunicatore digitale ha sostituito in parte i collegamenti effettuati con ponti radio di difficile gestione sia tecnica che amministrativa.

Le periferiche di uscita :: Sirene

Sirena da interno

La sirena da interno è un avvisatore acustico che viene utilizzato per segnalare l'allarme all'interno dell'area protetta. In alcuni casi, svolge anche la funzione di pre-allarme (tipo un cicalino intermittente) per segnalare l'attivazione di un ritardo di ingresso o di uscita. La sirena da interno si utilizza anche per le segnalazioni di allarmi in modalità parziale - vale a dire, ad esempio, quando siete in casa ed avete attivato la protezione perimetrale. In questo caso si può scegliere di avere un suono intermittente più basso che è sufficienti ad informarVi di un tentativo di intrusione, senza scatenenare la potenza acustica di una sirena da esterno nel cuore della notte.

Sirena da esterno

La sirena esterna è un avvisatore acustico e luminoso che segnala una condizione di allarme. Essendo collogata generalmente al di fuori dell'area protetta (per esempio, su un balcone) deve essere installata in posizione visibile e difficilmente accessibile per evitare che venga manomessa da un eventuale ladro. La segnalazione luminosa aiuta ad identificare in modo rapido la provenienza dell'allarme, facilitando quindi un intervento della pattuglia di vigilanza o delle forze dell'ordine. In genere, le sirene esterne sono dotate di batteria propria per poter dare l'allarme nel caso in cui un malintenzionato tagli i cavi di collegamento con la centrale. Inoltre la normativa (per ora quella Italiana, CEI79-2, che presto sarà sostituita da quella Europea EN50131-4) prevede che le sirene esterne siano dotate di temporizzazione di allarme, vale a dire che suonino solo per un intervallo di tempo predefinito a meno che intervenga una nuova condizione di allarme.

Le periferiche di ingresso :: Sensori

Le periferiche di ingresso sono gli occhi del sistema, cioè i sensori. Vi sono diversi tipi di sensore, a seconda del tipo di protezione richiesta (puntuale, lineare, volumetrica o di superficie).
Sensori infrarosso passivo
I sensori infrarosso sono sicuramente i più comunemente utilizzati negli impianti antifurto. Si chiamano passivi perché non emettono (al contrario, ad esempio, dei sensori a microonda) ma rilevano la variazione di temperatura in un ambiente, grazie ad una lente che suddivide il volume in fasci e piani e degli elementi sensibili chiamati piroelettrici. L'attraversamento di questi fasci da parte di un corpo umano genera l'allarme. I sensori infrarosso hanno il pregio di essere particolarmente immuni ai falsi allarmi, hanno consumi molto bassi e sono di semplice installazione perché non superano la barriera fisica (in pratica, non rilevano oltre ad un muro, una finestra o una vetrina). Il loro ampio utilizzo ha reso anche il costo industriale molto basso. Ottimo rapporto qualità / prezzo per tutte le applicazioni di sicurezza domestica sia via cavo che senza filo.
Sensori a microonda
I sensori a microonda sono a tutti gli effetti dei piccoli radar e funzionano secondo il principio conosciuto come effetto Doppler. Sono molto più utilizzati in applicazioni di media e alta sicurezza perché necessitano di particolari attenzioni installative legate alla portata del sensore ed alle eventuali interferenze, ma offrono un grado di protezione più alto. Il consumo costante della microonda non consente (per ora) l'utilizzo di questa tecnologia in sensori senza filo alimentati a batteria.
Sensori a doppia tecnologia (infrarosso + microonda)
I doppia tecnologia sono sensori che utilizzano entrambe le tecnologie infrarosso e microonda. Generalmente funzionano in logica AND, quindi generano un allarme quando sia la parte ad infrarosso che la parte a microonda rilevano una condizione di allarme. Questo significa che sfruttano pregi (e difetti!) di entrambe le tecnologie: sono leggermente meno sensibili ma molto più affidabili dei singoli sensori - e questo li ha resi particolarmente popolari nelle installazioni domestiche e di sicurezza civile in generale. Anche in questo caso abbiamo un buon rapporto qualità / prezzo.
Contatti magnetici
I contatti magnetici sono utilizzati per la protezione puntuale, vale a dire per porte e finestre o comunque dove necessario segnalare lo stato di apertura o chiusura. Sostanzialmente si tratta di magneti di varie forme e tipologie che vengono montati nel telaio della porta (o nell'infisso) e sul battente e che, come un interruttore, segnalano l'apertura di un circuito elettrico. Il costo del singolo contatto è molto basso, ma l'installazione (nel caso del sistema filare) può essere complessa. Esistono anche in versione senza filo (molto più pratica da installare, ma più costosa).

giovedì 25 dicembre 2008

Come è fatto un sistema antifurto ?

Molto schematicamente, un sistema antifurto è composto di una centrale, delle periferiche di ingresso (i sensori), delle periferiche di uscita (la sirena ed il combinatore telefonico) e di uno o più dispositivi di comando (tastiera, chiave elettronica o telecomando).

La centrale

La centrale è il cervello del sistema e, come la scheda madre per un computer, è la parte che elabora tutti i segnali in ingresso ed in uscita: analizzando quanto viene comunicato dai vari sensori, elabora le informazioni e - se necessario - genera gli allarmi. La centrale raccoglie quindi fisicamente tutti i collegamenti (nel caso del filare i cavi, nel caso del senza fili è la parte di ricezione del segnale radio), esegue la validazione del codice di accesso e controlla i programmi di attivazione (totale, parziale, esclusione zone, etc.) e controlla l'alimentazione dell'impianto, se filare. L'alimentazione di un impianto antifurto è divisa in principale e secondaria: la prima prende corrente dalla rete e la trasforma in bassa tensione per distribuirla alle periferiche collegate; la seconda è una batteria (ricaricata dalla primaria) che alimenta l'impianto in caso di assenza di rete e permette all'impianto di funzionare anche quando manca corrente per parecchie ore.

Le periferiche di ingresso

Le periferiche di ingresso sono gli occhi del sistema. Vi sono diversi tipi di sensore, a seconda del tipo di protezione richiesta (volumetrica o di superficie). I più comuni (ma sono solo alcuni, l'elenco sarebbe molto più lungo) sono: sensori infrarosso passivo, sensori a microonda, sensori a doppia tecnologia (infrarosso+microonda), contatti magnetici, barriere perimetrali ad infrarosso attivo ed a microonda. A loro volta, le diverse tecnologie elencate si dividono in sensori volumetrici a corta, media e lunga portata, sensori per interno, sensori per esterno, sensori a soffitto, etc.

Le periferiche di uscita

Le periferiche di uscita sono la voce del Vostro antifurto. Possono urlare quando si verifica un allarme, come nel caso di una sirena da interno o da esterno, o chiamarVi al telefono per avvertirVi, come nel caso di un combinatore telefonico che compone il numero del Vostro cellulare e riproduce un messaggio registrato in sintesi vocale simile a quello di una segreteria telefonica. Oppure inviare un messaggio digitale ad una centrale di vigilanza privata per l'invio di una pattuglia di ricognizione. In Italia, a differenza di quanto avviene in diversi paesi Europei, il collegamento diretto con la Polizia od i Carabinieri non è consentito - se non in alcuni casi particolari e, comunque, soggetto ad autorizzazione.

I dispositivi di comando

I dispositivi di comando servono per attivare e disattivare l'impianto. Si parla di attivazione (e non di accensione) perchè un impianto antifurto è sempre acceso (nel senso di alimentato): quando è disattivato si auto-protegge da eventuali manomissioni impedendo che vengano interrotti collegamenti o disattivate delle funzioni senza il necessario consenso del proprietario dell'impianto. Tipicamente i dispositivi di comando sono tastiere, chiavi elettroniche e radiocomandi. Per le funzioni di base (attivazione e disattivazione parziale o totale) questi tre tipi di dispositivo si equivalgono - dipende un po' da Voi se preferite un codice in più da ricordare od una chiavetta/radiocomando da aggiungere alle chiavi di casa...

E se ho un animale domestico ?

Se anche Voi, come me, avete un animale che lasciate a casa quando uscite, dovete tenerne conto quando progettate (o fate progettare dall'installatore) il Vostro impianto. Diamo per scontato che si tratti un animale di piccola taglia (un cane, un gatto, NON un elefante), e che si muova liberamente per la casa (pesci e criceti in genere non creano problemi). Le soluzioni sono due: o lo confinate in un'area senza sensori volumetrici, ad esempio una stanza che ha una finestra non accessibile dall'esterno e che è protetta solo da un contatto di apertura; oppure utilizzate sensori a microprocessore che hanno una funzione particolare per distinguere una presenza di piccola taglia tipica degli animali domestici da quella più voluminosa tipica dell'uomo. Sono leggermente più cari, ma risolvono il problema.

Proteggere i Vostri Beni

Bene: diciamo che avete scelto chi farà l'installazione. Adesso si tratta di chiedere il preventivo all'installatore o di andare ad acquistare il materiale, a seconda della scelta che avete fatto. Quindi, per capire bene cosa vogliamo dal nostro impianto antifurto, andiamo a vedere cosa dobbiamo proteggere.

Quando non siete a casa...

Cominciamo dalla protezione dei beni quando voi non siete in casa. Banalmente, una volta protetti tutti gli accessi (porte e finestre) e le stanze della Vostra casa avete risolto il problema. Ma questa semplice operazione potrebbe rivelarsi difficile da realizzare, inutile e, soprattutto, costosa. Valutate quali sono i potenziali punti di accesso di un eventuale intruso e cominciate da quelli: se abitate al piano terreno sicuramente saranno tutte le finestre, i balconi e le porte; ma se siete al sesto di un condominio di dieci piani ed i balconi o le finestre non sono facilmente accessibili dall'alloggio vicino o dalla scala, potete evitare di proteggerli. Inoltre, alcune stanze (ad esempio, il bagno o la stanza da letto) potrebbero essere collegate da un passaggio obbligato (un corridoio) e non avere la necessità di una copertura individuale. Fondamentale ed imprescindibile è la protezione dell'ingresso e della stanza dove avete installato la centrale: sì, perché non proteggere la centrale è come avere una porta blindata e lasciarla aperta con le chiavi dentro la serratura...

... e quando siete in casa.

Purtroppo proteggere la Vostra casa quando Voi non ci siete non è tutto. Sempre più leggiamo nei giornali (e sentiamo da conoscenti ed amici) di casi di intrusioni notturne e di risvegli spiacevoli da narcotizzazioni. Che fare? Senza farsi prendere dal panico ed evitando di blindarsi nel proprio appartamento, semplicemente potete utilizzare il Vostro antifurto per segnalarVi un'intrusione non autorizzata anche quando Voi siete in casa. La buona notizia è che ormai tutte le centrali d'allarme sono dotate di una funzione chiamata parzializzazione (o, anche, giorno/notte o perimetrale) che - senza costi aggiuntivi - Vi permette di attivare solo la parte perimetrale del Vostro impianto, consentendoVi di circolare liberamente all'interno della Vostra casa senza far scattare l'allarme. La protezione perimetrale protegge, come dice il nome, il perimetro e quindi vengono attivati solo i sensori sulle porte, sulle finestre o all'esterno e non quelli interni che proteggono le stanze dove potrete muovervi senza problemi.

Installatore Professionista per il vostro antifurto

L'installazione fatta da un professionista ha, ovviamente, un costo, ma è quella che Vi garantisce il risultato migliore: non solo chi fa questo di mestiere è in grado di realizzare per Voi la soluzione migliore, ma sarà anche un punto di riferimento importante per future modifiche del Vostro impianto, per spiegarVi come funziona il sistema e per eventuali necessità di assistenza e manutenzione. Un installatore è strutturato con l'attrezzatura ed il personale necessari per montare l'impianto generalmente in una giornata di lavoro, conosce le apparecchiature e quindi le programma velocemente (e correttamente) in pochi minuti e Vi garantisce che a lavori ultimati l'impianto funzionerà: d'altro canto, se qualcosa non va l'impianto è in garanzia e lui dovrà (a sue spese, per Legge) ritornare a metterlo a posto -- quindi è nel suo interesse come nel Vostro che tutto funzioni bene e senza problemi ! Ma... il costo ? Il costo è sicuramente allineato con il mercato della manodopera professionale e, in un mercato competitivo come il nostro, per evitare sorprese basta chiedere due o tre preventivi, confrontarli (mi raccomando: non guardate solo il prezzo! Guardate anche quali prodotti e servizi offrono, la garanzia e l'assistenza) e poi scegliere il miglior rapporto qualità / prezzo.

Installazione Antifurto Casa Fai-da-Te

Come vedremo in seguito in dettaglio, ci sono tre tipologie di impianto antifurto: con i fili (anche detto filare), senza fili (anche detto via radio o wireless) e misto (filare + via radio).
Per i sistemi filari, se avete la predisposizione dell'impianto - vale a dire che sono già stati posati i tubi per il passaggio dei cavi - il problema sostanzialmente si riduce al collegamento dei componenti ed alla eventuale programmazione della centrale e/o del combinatore telefonico, se presente. Il tipo di cavo da utilizzare è indicato nella documentazione del prodotto ma, tipicamente, si utilizza cavo schermato 4x0.22+2x0.50 (4 conduttori per i segnali + 2 per l'alimentazione). In alcuni casi, ad esempio per la sirena esterna, potrebbero essere necessari 6 conduttori (quindi 6x0.22+2x0.50), ma comunque non si tratta di cavi particolarmente grandi e difficili da intubare e di facile reperibilità sul mercato. RicordateVi di verificare sempre che il cavo sia schermato, omologato e con la necessaria certificazione antifiamma.
Se non avete la predisposizione per il passaggio cavi potete utilizzare una canalina esterna ma, importante!, ricordate sempre che nei tubi dove passano cavi della corrente elettrica (per Legge) non devono passare altri cavi se non certificati da un elettricista abilitato - e comunque devono essere cavi con schermatura speciale. Inoltre, da un punto di vista della sicurezza dell'impianto, dovete tenere in considerazione che un cavo 'esterno' è più a rischio di manomissione di un cavo intubato: se in un alloggio privato questo fattore non è così determinante, in un ufficio, un negozio o qualunque luogo con pubblico accesso potrebbe esserlo.
Per i sistemi via radio il discorso installazione è presto fatto: scegliete la posizione migliore per la vostra centrale e posizionate provvisoriamente le periferiche (sensori, sirena, etc.) dove volete installarle. La centrale deve essere sufficientemente 'nascosta' in modo da essere protetta da eventuali tentativi di manomissione (ad es. in un ripostiglio) e posta centralmente rispetto alle periferiche in modo da sfruttare completamente la copertura radio. Fate l'acquisizione delle periferiche e le operazioni di programmazione e, dopo aver verificato che tutte dialogano senza problemi con la centrale, fissate al muro. L'operazione di verifica è fondamentale: viste le frequenze in gioco (generalmente i sistemi via radio operano nella banda degli 866MHz) anche uno spostamento di pochi centimetri può far variare la qualità del segnale ricevuto e quindi, nel caso di interferenze, basta verificare il segnale trasmesso da una periferica posizionandola poco distante per risolvere il problema. E non dimenticate di verificare anche la portata del telecomando! Da un punto di vista esclusivamente installativo, indubbiamente il via radio è quello che presenta meno problemi.
Per i sistemi misti filare+via radio valgono le considerazioni di cui sopra, con l'aggiunta che sostanzialmente potete prendere i pregi di entrambe i sistemi e scartarne i difetti. Le centrali che supportano sia sensori cablati che senza filo Vi permettono di effettuare un'installazione semplice sia dove c'è la predisposizione (il tubo), sia dove la stesura del cavo rappresenta un problema.

Chi installerà il Vostro impianto antifurto ?

La soluzione migliore (e per migliore intendo anche quella più efficace ed economica) è rivolgerVi ad un professionista. Alternativamente, se ritenete di avere le necessarie conoscenze tecniche - soprattutto elettriche - ed avete voglia e tempo per farlo, potete installarVi il Vostro sistema da soli. L'autoinstallazione di sistemi senza filo (anche detti via radio) è più semplice di quella degli impianti con i fili, ma in genere il costo dei prodotti senza fili è superiore (e bisogna anche aggiungere il costo delle batterie). Se però non avete la predisposizione dell'impianto elettrico per l'antifurto (vale a dire i tubi vuoti dove far passare i fili), nel caso dell'impianto filare l'operazione potrebbe essere complessa e da sconsigliare. Ricordate che nei tubi dove passano cavi della corrente elettrica (per Legge) non devono passare altri cavi se non certificati da un elettricista abilitato.
Vediamo un po' più in dettaglio pregi e difetti delle due soluzioni :

Installazione Fai-da-Te

Installatore Professionista

Come scegliere un Sistema Antifurto



Questa breve Guida è stata realizzata per dare qualche consiglio pratico, utile e di facile interpretazione a chi vuole acquistare un sistema antifurto per la propria casa e non sa come orientarsi. 

Non è un documento per tecnici del settore e non trattiamo in questa sede specificatamente di prodotti e delle loro caratteristiche tecniche, ma dei princìpi che Vi possono aiutare nella scelta migliore per il Vostro impianto. Ho scelto di pubblicarla sotto forma di blog per permettere a tutti - oltre che di leggerla - anche di integrarla e migliorarla con domande, commenti e contributi (i progetti Open Source insegnano...)


Innanzitutto facciamo una premessa: l'antifurto 'migliore' per Voi è quello che protegge al meglio i Vostri beni in base alle necessità di sicurezza che avete ed al minor costo. Un po' come una racchetta da tennis, non è quella usata dal campione (o quella più costosa) che Vi permette di giocare bene, ma quella che meglio si adatta a Voi. Scegliere il Vostro impianto secondo questo principio Vi farà ottenere il risultato migliore al minor costo possibile.
Se farete fare un impianto nella Vostra casa come quello di una banca, Vi sarete creati delle (inutili) complicazioni tecniche di uso e manutenzione, avrete speso molto di più del necessario e probabilmente non sarete più protetti di quanto avreste potuto esserlo con un impianto normale.
Allo stesso tempo, se risparmiate sulla qualità dei prodotti o sulla professionalità dell'installazione ed installate un sistema che non funziona o che non Vi protegge adeguatamente, avrete buttato via i Vostri soldi.

Detto ciò, andiamo a vedere come si sceglie un sistema antifurto. Per comodità, abbiamo ipotizzato di voler realizzare un impianto in un appartamento - ma, in principio, la stessa logica si può applicare ad una villetta od un piccolo ufficio. Primo passo: chi installerà l'impianto?

sabato 20 dicembre 2008

Presentazione

Introduzione

Questo blog è stato realizzato per dare qualche consiglio pratico, utile e di facile interpretazione a chi vuole acquistare un sistema antifurto per la propria casa e non sa come orientarsi. Non è un documento per tecnici del settore e non trattiamo in questa sede specificatamente di prodotti e delle loro caratteristiche tecniche, ma dei princìpi che Vi possono aiutare nella scelta migliore per il Vostro impianto.
Se volete approfondire l'argomento leggendo una pubblicazione con un taglio più istituzionale, esiste una bellissima guida realizzata dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) in collaborazione con ANCISS (l'associazione di categoria dei costruttori ed installatori di sistemi di sicurezza a cui potete rivolgerVi per ottenerne copia.)


Note sull'Autore

Mauro Gabbiati si occupa di sicurezza antintrusione dal 1992. Ha lavorato per alcuni dei principali costruttori di sistemi antifurto italiani nel settore progettazione e normativa tecnica. E' stato consigliere direttivo dell'ANCISS ANIE, (associazione costruttori e installatori di sistemi di sicurezza), segretario del Comitato Tecnico CT79 del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), rappresentante Italiano al CENELEC (Comitato Europeo per la Normazione Elettrotecnica) per la normativa Europea sulla Sicurezza antintrusione e delegato Italiano per la Sicurezza in EURALARM (Associazione Europea dei costruttori di sistemi intrusione ed incendio). Recentemente ha collaborato alla creazione del nuovo schema certificativo pan-europeo CertAlarm.